150 lavoratori a rischio: sotto la Prefettura le tante vertenze di Brindisi

BRINDISI- Il giorno delle vertenze. Piazza Santa Teresa colma di lavoratori a rischio, padri e madri di famiglia che a breve potrebbero non avere più un posto. Occupano la piazza in assemblea. Due diverse realtà, ma con la stessa spada di Damocle sulle spalle. Da una parte i 130 lavoratori della Santa Teresa, società a totale capitale pubblico della Provincia. Dall’altra i 19 lavoratori della ditta Nubile, per il quali l’azienda ha  annunciato il loro licenziamento. Attendevano con i loro rappresentanti sindacali di essere ricevuti dal prefetto. Due distinti incontri. Per parlare dello stesso tema: il lavoro a rischio.

lavoratori santa teresaLa storia dei tagli alle Province e ormai arcinota. Ma nulla si muove. A fine aprile sono in scadenza gli affidamenti da parte dell’ente alla Santa Teresa. Scaduta quella data non potranno più essere rinnovati.  E senza più commesse, niente  più lavori e quindi lavoratori a casa. Con gli operai ci sono anche 30 dipendenti che si occupano del supporto amministrativo. Le organizzazioni sindacali hanno incontrato il vice prefetto Cicoria affinchè si faccia da intermediaria per un incontro in Regione con l’assessore al Lavoro Leo Caroli. Le Regione non ha ancora stabilito le competenze rimaste alla Provincia. Dopo la legge Delrio regna il caos, con l’unica certezza del taglio di 16 milioni di euro.

Tra i manifestanti c’era anche Ferdinando Gocciolo, lui è stato il primo ad essere licenziato, o meglio, l’unico a non essere ricollocato quando i dipendenti della Brindisi Pubblici servizi, furono assorbiti dalla Santa Teresa. La sua una forma di solidarietà agli ex colleghi. Lui che sta ancora combattendo per quell’atto di ingiustizia.

nubile lavoratoriIn piazza in attesa di essere ricevuti dal prefetto c’erano anche i 19 lavoratori della Nubile, ditta che gestisce l’impianto di Cdr e della discarica di Autigno. L’azienda li ha fatto sapere che intende licenziarli, perché in esubero secondo l’ordinanza sindacale che prevedeva 24 unità per quell’impianto. Sei di loro sono assunti a tempo indeterminato. Il loro licenziamento sarebbe il primo con la riforma del Job act.

Lu.Po.

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