Arresti a Carovigno, oggi gli interrogatori, tutti tacciono e la Missere si difende

BRINDISI- Interrogatori di garanzia per i 15 finiti in manette nell’inchiesta su droga, furti e attentato a Carovigno. Si sono svolti questa mattina gli interrogatori di garanzia per i 15 soggetti arrestati mercoledì nell’ambito di un’operazione condotta dai carabinieri di San Vito dei Normanni che ha portato a smantellare un gruppo dedito allo spaccio delle sostanze stupefacenti tra Carovigno , San Vito dei Normanni e Ostuni. Sono finiti in carcere: Giuseppe Antico, anni di Brindisi, Leonardo Di Latte, 34 anni di Carovigno, Nicolas Lanzillotti, 22 anni di Carovigno, Stefano Lospedale, 23 anni di Carovigno, Cosimo Nacci, 32 anni di Mesagne, Mirco Scatigna, 24 anni di Carovigno. Sono stati, invece, ristretti al regime dei domiciliari: Pasquale Camposeo, 19 anni di Carovigno, Salvatore Carrone, 19 anni di Carovigno, Pierluigi Carlucci, 21 anni di Carovigno, Salvatore Lanzillotti, 27 anni di Carovigno, Simonetta Misseri, 47 anni di Carovigno, madre di Nicolas Lanzillotti, Gianmarco Prodi, 25 anni di Carovigno, Iolanda Saponaro, 41 anni di Carovigno e Ugo Uggenti, 33 anni di Carovigno. Gli indagati sono accusati a vario titolo di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché di reati in materia di armi e contro il patrimonio (prevalentemente furti in abitazione), le ordinanze sono state emesse dal gip del tribunale di Brindisi Tea Verderosa su richiesta del pm Simona Rizzo.  Quasi tutti hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Non ha parlato Cosimo Nacci, difeso dall’avvocato Davide De Giuseppe che lunedì presenterà ricorso al Riesame per la revoca della misura cautelare. Nacci è accusato di aver procurato l’arma che poi doveva servire per una spedizione punitiva nei confronti di un carovignese. Non hanno parlato neppure Gianmarco Prodi e Nicolas Lanzillotti, difesi dagli avvocati Mario Guagliani e Gianmarco Lombardo. Bocca cucita anche per Salvatore Lanzillotti, difeso dall’avvocato Vincenzo Lanzillotti. Tutti accusati a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di arma da sparo. Ha deciso, invece di chiarire la sua posizione la madre di Nicolas Lanzillotti, Simonetta Misseri, difesa dagli avvocati Guagliani e Lombardi. La donna è accusata di aver aiutato il figlio nella riscossione del denaro provento di attività illecita, non  solo anche di aver fatto da palo per allertare il figlio ogni qualvolta si fossero presentate le forze dell’ordine. La Misseri ha spiegato di non  aver mai partecipato ad alcuna attività illecita e che quando è stata intercettata nel riscuotere denaro si trattava di provento di una vendita di attrezzi. Le dichiarazioni della donna sono state accompagnate da una documentazione che attestava la vendita. In ogni caso gli avvocati hanno dieci giorni per presentare ricorso al Riesame.

BrindisiOggi

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