Assolto in primo grado, condannato all’ergastolo in Appello per l’omicidio di un 36enne

BRINDISI- Il primo grado lo aveva assolto, oggi arriva l’ergastolo per il  47enne di San Michele Salentino (Brindisi), Nicola Chirico, accusato di aver ucciso il 36enne ostunese Cosimo Semeraro, detto Mimmo Capellone, assassinato a colpi di fucile nelle campagne della Valle d’Itria ai confini di Ostuni, il 9 novembre del 2007.  Il corpo della vittima fu ritrovato in un’auto tra le campagne di Ceglie Messapica e Cisternino, accanto a lui un guanto in lattice con tracce di Dna di Chirico.

Completamente ribaltata la sentenza del Tribunale.  Chirico è stato arrestato in aula, portato via da carabinieri.
A fare appello era stato il procuratore della repubblica di Brindisi, Marco Dinapoli, che aveva invocato l’ergastolo già davanti alla Corte d’Assise di Brindisi che però aveva assolto l’imputato con formula dubitativa. L’intero processo si era fondato sulla prova del Dna. La  difesa, rappresentata  dagli avvocati Ladislao Massari, Salvatore Maggio e Paolo Barone,  aveva sostenuto che le comparazioni del Dna, che avevano portato all’arresto nel 2014 del presunto killer, non fossero al riparo da dubbi su una eventuale contaminazione della scena del delitto e che comunque la presenza del profilo di Chirico sugli indumenti della vittima non desse certezza che fosse uno dei sicari.
Parte civile la compagna della vittima.
Chirico fu arrestato nel 2014 in base ad  una perizia dei Ris fatta nell’ambito di un’altra inchiesta a suo carico, per una violenta rapina compiuta a Brindisi nell’aprile del 2012 ai coniugi Scialpi, dove era stato prelevato anche in quel caso il dna. Chirico è imputato nel processo.

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