Bagaglio smarrito viene restituito alla proprietaria: valigia forzata, spariti i gioielli

MESAGNE – Ricevere la valigia andata smarrita e scoprire che sono spariti i propri gioielli, tra cui monili storici legati alla propria famiglia: è stata questa l’amara sorpresa che ha subito una donna di Mesagne una volta recuperato il bagaglio di stiva, perso durante uno scalo aereo. Sul furto indagano gli agenti del commissariato di Mesagne, guidati dal vice questore Rosalba Cotardo.

La donna è rientrata dalla Gran Bretagna lunedì pomeriggio (7 marzo), con un volo Alitalia, facendo scalo prima a Milano Linate per poi atterrare a Brindisi. “Il mio bagaglio era stato posizionato in stiva, per cui sarebbe arrivato direttamente a Brindisi”, spiega la malcapitata, che ha atteso invano sul nastri trasportatore dell’Aeroporto di Brindisi la sua valigia. “Non vedendolo comparire, mi sono recata all’ufficio Oggetti Smarriti (Lost & Found) per denunciare quanto accaduto. Alle 19 mi chiamano dall’aeroporto per comunicarmi che il mio bagaglio era fermo a Linate e che sarebbe giunto a Brindisi con il volo da Milano delle 23.42. Non solo, mi hanno anche detto che sarebbero stati loro stessi a provvedere alla consegna del bagaglio”.

Cosa che, puntualmente, accade. “Martedì mattina (8 marzo)intorno alle 12, arriva il corriere che mi consegna la mia valigia. Mi è subito apparsa ammaccata, come se avesse subito un urto sulla parte frontale, ma avendola chiusa con un lucchetto, non mi preoccupavo più di tanto”. La donna comincia a insospettirsi quando, a chiusura della sua valigia, c’è sì il suo lucchetto, ma anche delle fascette plastificate. “Onestamente, ho pensato fossero state apposte per sicurezza”. Invece, la valigia è risultata forzata dalle cerniere: mentre una scorreva normalmente, l’altra era bloccata. “Quando ho visto che il cursore non andava sino in fondo, ho subito capito. I vestiti erano intatti, ma qualcuno aveva messo le mani nel mio beauty case”. La sorpresa è quanto mai amara: dallo scomparto degli effetti personali, erano scomparsi due anelli e due paia di orecchini d’oro, di cui uno appartenuto alla sua famiglia da 3 generazioni.

“Non solo hanno portato via degli oggetti a me cari, appartenuti a mia nonna e che lei stessa aveva voluto tramandare alle primogenite della famiglia, ma – aggiunge la donna – hanno anche violato la mia privacy, messo le mani nelle mie cose”.

Un danno economico importante, come quello morale. Sta ora ai poliziotti di Mesagne individuare i responsabili: un primo passo nelle indagini sarebbe l’acquisizione delle immagini della videosorveglianza interna agli scali per capire se la responsabilità del furto va attribuita agli operatori dello scalo milanese o a quello brindisino.

BrindisiOggi

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