Bambina in carrozzella non riesce a raggiungere l’aula d’informatica, la scuola non ha montacarichi

BRINDISI- A scuola manca il montacarichi, la mamma di una ragazzina disabile costretta a portare la figlia in braccio su e giù dalle scale per fare seguire le attività didattiche.

La storia di mamma Manola e della sua bimba, Giada 11 anni, va avanti oramai da diversi mesi.

La piccola frequenta la prima media sperimentale, classe IB, alla scuola Marco Pacuvio, in viale Palmiro Togliatti a Brindisi.

Questo significa che Giada ha l’opportunità di seguire il pomeriggio il corso d’informatica. Fin qui nulla di eccezionale.

Giada però è una bimba speciale,  soffre di mancanza di equilibrio al bacino e per questo è costretta ad utilizzare una carrozzina.

L’aula di informatica si trova al primo piano dell’istituto e la scuola non è dotata di un montacarichi che le consenta di superare quelle scale che per lei sono una barriera insormontabile.

Mamma Manola però non vuole privare Giada del suo diritto a seguire le lezioni ed ogni volta si presenta a scuola intorno alle 16, prende lei stessa Giada, la sale per le scale e poi alle 17.30 è pronta di nuovo a scenderla.

La piccola potrebbe anche essere portata su dagli operatori scolastici, ma mamma Manola non se la sente di dare questa responsabilità ad altri e quindi preferisce farlo lei.

Con il tempo la situazione però diventa sempre più pesante.

La scuola dal canto suo sin da maggio scorso ha fatto richiesta al Comune per poter aver un montacarichi dinanzi alle scale.

La richiesta al momento non è stata ancora soddisfatta, a dire il vero non si sa neppure se e quando sarà accolta.

“Sono arrabbiata sul serio- dice mamma Manola- non è possibile che mia figlia che affronta già una vita difficile rispetto ad altri bambini debba anche scontrarsi con questi muri”.

Lo sfogo di mamma Manola è legittimo soprattutto se si pensa che purtroppo la scuola non è il solo luogo dove ancora sussistono barriere architettoniche.

“C’è molto menefreghismo in giro, la gente non ha rispetto- dice ancora Manola- il posto per i diversamente abili è eternamente occupato dagli automobilisti che disabilità non hanno. Se voglio portare con me Giada in stazione il montacarichi di via Torpisana non funziona. Lo scorso anno poi la bambina voleva partecipare alla gita scolastica, il pullman prenotato non aveva la pedana per la carrozzina”.

Queste sono solo alcune delle situazioni in cui si imbatte questa mamma e la sua bambina.

Situazioni di ordinaria inciviltà, aggiungiamo noi,  perché non è accettabile che in una società civile i diritti di un bambino, per di più così speciale, non vengano tenuti in conto o non abbiano la precedenza.

Lucia Pezzuto

2 Commenti

  1. “In una società civile”. Non è il caso dell’attuale composizione amministrativa della città. Il sindaco ha impegni più interessanti:Enel – palazzetto – gestione rifiuti e altri sponsor. Nessuno più li vuole, ma non si “scollano”, non credo più che si tratti di mastice… più probabile un incastro a pressione.

  2. Sindaco, perchè non commenti? Comandante dei Vigili Urbani, perchè non commenti? Brindisini civili, perchè non commentate? Istituzioni scolastiche, perchè non commentate?
    E cosa dovete dire? Non avete parole, vero?

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