Batterio killer, salgono a 19 i casi di morti sospette al Perrino

BRINDISI-Salgono a 19 i casi di morti sospette per infezione ospedaliera al Perrino di Brindisi sulle quali indaga la procura.

Alle sei morti già sotto la lente degli investigatori  se ne aggiungono altre 13, tutte relative al 2013. Fanno parte di quei 37 casi di pazienti positivi al batterio della klebsiella.

I pazienti erano ricoverati nei reparti di rianimazione, geriatria, oncologia, ematologia e grandi ustionati. Tutti pazienti anziani e con un quadro clinico estremamente complicato.

La procura indaga sull’attivazione della profilassi. Non ci sono indagati e ne sono state formulate ipotesi di reato.

Sono stati disposti accertamenti tecnici e tamponi dei filtri dell’aria che saranno analizzati dai Nas dei carabinieri. Non solo. La procura ha già disposto perizie medico legali sulle cartelle cliniche di tutti i pazienti deceduti.

La klebsiella, infatti, è un ceppo che spesso prolifera negli ospedali che, per queste ragioni, sono obbligati ad alcuni interventi di manutenzione, controllo e sanificazione necessari alla pulizia di tutti gli ambienti interni agli ospedali che sono frequentati dai pazienti.

La Asl ha attivato una task force per la gestione di queste problematiche igienico – sanitarie: da pochi giorni è al lavoro una squadra che si sta occupando esclusivamente di applicare i protocolli di prevenzione. Ma sono già al lavoro squadre di operai impegnate a ripulire tutti i filtri dell’aria che si trovano nelle aree comuni e nelle stanza dei pazienti.

Tra il 9 maggio e il 28 settembre ci sono stati almeno 37 infetti che però sono stati segnalati solo il 5 ottobre, dunque ben oltre i termini consentiti, il protocollo prevede che il dipartimento ne sia informato entro le 48 ore.

L’indagine servirà a stabilire anche se vi sia un nesso tra questo ritardo  e l’aumento dei casi.

BrindisiOggi

5 Commenti

  1. sono un’operatrice sanitaria. Nel mio reparto di riabilitazione è ricoverata una paziente affetta da klebsiella è stata messa insieme ad una paziente non infetta come mi devo comportare?

  2. Noi ci meritiamo ciò che siamo perché in qualsiasi amministrazione pubblica ( non certo privata ) quando c’è una buona volontà anziché valorizzarla viene contrastata mettendola in condizioni di adeguarsi alla massa per non incorrere il rischio di andare controcorrente.

  3. E TUTTI NOI ANDIAMO A CURARCI INVECE TROVIAMO LA MORTE EBBENE CHI HA SBAGLIATO PAGHI. TROPPI MORTI SOSPETTE. SPERO CHE LA MAGISTRATURA TROVI I COLPEVOLI

  4. Ma cosa ci aspettavamo da una struttura schifosa e fatiscente…
    Usata solo come pappatoia dai politici regionali e i vagabondi che ci si aggirano.
    (Perché le persone che lavorano sono davvero pochissime…)
    I sindacati che pensano solo alla spartizione dei posti di lavoro per i loro vicini, tra l’altro con zero professionalità ecc…

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