“Bisogna distinguere i suonatori di pifferi da chi ha le competenze, a volte le conseguenze sono devastanti”

INTERVENTO/Ci sono persone abili nello sviluppare relazioni. Cercano di porsi continuamente al centro dell’attenzione. Sono disinvolte, flessibili, pronte a cambiare idea e bandiera, se ciò produce per loro vantaggi. Di converso ci sono persone più orientate ad organizzare costruire, gestire. Si pongono obiettivi sfidanti e li perseguono con tenacia, fiducia, serietà. Mantengono gli impegni presi, assumono rischi e responsabilità, si circondano di collaboratori capaci, onesti, delegano ampie responsabilità. Preferiscono abbandonare l’impresa e ritirarsi, piuttosto che scendere a compromessi.

Ci sono anche altri tipi di persone: abili nel comunicare, promettere, annunciare. Raramente approfondiscono i problemi, spiegano come fare, indicano soluzioni. A loro basta improvvisare, dibattere, giustificare. Lasciano poco spazio agli altri, si circondano di amici fedeli. A queste si contrappongono infine persone, cui piace approfondire, innovare, trovare soluzioni. Rifuggono dal facile consenso, sono gratificate solo dai risultati.

Siamo circondati da questi tipi persone e di tanto in tanto siamo anche chiamati a scegliere a chi affidare nostri interessi vitali. Non sempre sappiamo distinguere tra gli affabulatori, i millantatori, i suonatori di pifferi, e coloro che hanno reali competenze, idee,  genuina dedizione al bene comune. Le conseguenze sono dannose, a volte devastanti. Siamo poi  sorpresi quando persone nate e cresciute nel nostro ambiente hanno successo e contribuiscono alla crescita e allo sviluppo sociale, economico e culturale in altri luoghi, dove merito, serietà e coerenza sono valori più riconosciuti e apprezzati.

Giuseppe Antonelli

3 Commenti

  1. Caro dott. Antonelli, e’ proprio vero ” vasa inania multum strepunt “.
    È sempre un piacere leggerti.
    Paolo

  2. Non soltanto occorre distinguerli ma anche bloccarli.Tutti i
    ” pifferai senza flauto magico ” sono malati endemici,contagiosi che,se non curati adeguatamente ed in regime di isolamento,possono favorire il contagio: la pandemia del pifferaio.Come bloccare l’insorgenza di questa malattia ed il suo proliferare? Nella favola tedesca,un pifferaio armato di un piffero magico,libera la città invasa dai topi portandosi questi dietro al suono del piffero.Be’,noi dobbiamo evitare,innanzitutto, che i topi crescano di numero,che convivano e facciano la fortuna di questi pifferai senza piffero;dobbiamo spezzare il legame tra costoro e la base nascosta che li sostiene,i grossi topi,in brindisino li ” zucculuni “.Occorre che la minoranza onesta e laboriosa di questa città trovi la compattezza,si faccia sentire,dica basta prima che sia troppo tardi,perchè a Brindisi,purtroppo,tra topi e zucculuni è già emergenza.

  3. Un sistema c’è per riconoscerli: i suonatori di pifferi più pericolosi sono quelli che dai principali mezzi d’informazione vendono presentati come grandi e insostituibili statisti.

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