Braccio di ferro lavoratori-Enel: proclamato lo stato di agitazione

BRINDISI – Braccio di ferro lavoratori-Enel: proclamato lo stato di agitazione. Questa decisione, insieme allo sciopero di 8 ore per quanto riguardo le prestazioni straordinarie, andrà avanti sino al prossimo 3 ottobre. Le motivazioni, così come spiegano i sindacati Filctem Cgil – Flaei Cisl e Uiltec Uil girano intorno alla posizione di netta chiusura del Gruppo Enel in merito ai nuovi riassetti organizzativi presentati per distribuzione, mercato, termoelettrico e alla indisponibilità alla contrattazione di secondo livello.

Lo sciopero e lo stato di agitazione interesserà i lavoratori del Gruppo Enel di tutta Italia. I sindacati  hanno chiesto ed ottenuto una convocazione presso il Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico per illustrare la delicata situazione che si sta creando nell’azienda e le posizioni tenute da Enel che nonostante l’importante “risultato netto” (+40.7%), “ricavi” 74.839 ML di € (+5,7%), continua a ridurre l’occupazione. I lavoratori sono in sciopero a Brindisi e in tutta Italia contro “la sordità del management che si preoccupa – scrivono i sindacati – soltanto di garantire dividendi agli azionisti a discapito del lavoro, degli investimenti, della sicurezza degli impianti e del servizio ai cittadini”.

“A Brindisi dopo la chiusura del Centro Ricerca Enel su Ambiente e Residui, – affermano i sindacati – la cui sede è ormai da due anni in stato di abbandono e degrado mentre non è ancora operativo il  Laboratorio Chimico-Ambientale trasferito nella Centrale Federico II, la città rischia di subire le ennesime pesanti  riorganizzazioni con la riduzione della presenza della società che gestisce la rete elettrica nazionale e-distribuzione e la chiusura del Punto Enel che garantisce le attività commerciali di mercato libero Enel Energia e del mercato di maggior tutela Servizio Elettrico Nazionale”.

“Tra le volontà annunciate da Enel, ci sarebbe il superamento a Brindisi dell’attuale Zona con gli Uffici di viale Commenda e una nuova organizzazione delle Unità Operative di Brindisi-Mesagne che gestiscono 121.904 clienti e 5.891 Km di linee elettriche e di Ostuni- Francavilla dove i clienti gestiti sono 131.364 con 6.016 Km di linee elettriche”.

“Le Unità Operative di Brindisi oggi presentano gravi carenze di personale tecnico-operativo che è chiamato a garantire il normale servizio, con carichi lavorativi elevati e particolarmente gravosi che si aggravano ulteriormente nel periodo estivo per la grande presenza di clienti stagionali o, peggio, per le sempre più frequenti allerta meteo. Ciò nonostante l’azienda si ostina a non assumere nuovo personale”.

Inoltre, fanno sempre sapere le segreterie brindisine di Cgil, Cisl e Uil, nell’ottica dell’annunciata fase di de-carbonizzazione contemplata nella Strategia Energetica Nazionale, varata lo scorso anno dal Governo, “siamo convinti che bisogna rivendicare nuove e innovative attività industriali nel settore per contrastare da subito la contrazione dei volumi di attività della Centrale Enel di Cerano che, oggi, con un funzionamento ridotto del sito, passa dai 12,5 Twh del 2014 ai 6,2 Twh del 2017 e che occupa oltre 1000 lavoratori tra diretti e dell’indotto. Bisogna discutere con Enel non di tagli ma di strutture organizzative adeguate per la qualità del servizio e le esigenze del territorio e di quali scelte si fanno per garantire l’occupazione e favorire nuove assunzioni di giovani”.

Per rivendicare tutto questo con maggiore forza, l’Attivo Nazionale dei delegati di Filctem Flai Uiltec ha deciso la proclamazione di uno sciopero nazionale di 8 ore che a breve sarà calendarizzato.

I responsabili del sindacati di Brindisi ritengono ormai urgente l’avvio di un percorso anche in sede istituzionale che porti Enel a scelte che non penalizzino ulteriormente questo territorio ma che con nuove progettualità e investimenti possano contribuire invece a garantire occupazione e sviluppo.

BrindisiOggi

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