A Brindisi il consiglio comunale, a Roma Edipower chiede la Via per il nuovo progetto

MILANO- Proprio il giorno in cui il consiglio comunale di Brindisi fissa la data per una seduta monotematica sul futuro della centrale di Brindisi nord, la società A2A proprietaria degli impianti ha predisposto e depositato , presso le autorità competenti, il progetto e lo studio di impatto ambientale relativo alla modifica della centrale termoelettrica brindisina, al fine di ottenere pronuncia di compatibilità ambientale da parte del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministro dei  Beni delle Attività Culturali e del Turismo. Lo fa sapere con una nota l’ufficio stampa della società.

Il nuovo  progetto nei mesi scorsi era stato presentato agli enti locali, associazioni, sindacati e comitati. Questo prevede il dimezzamento della produzione di energia con lo smantellamento di due gruppi,  e  l’utilizzo del ciclo combinato, 90 per cento a carbone e 10 per cento  di  combustibile rinnovabile alternativo,   ricavato da CSS e CDR. In pratica dal trattamento dei rifiuti solidi urbani, i cosiddetti tal quali (la busta nera). Per produrre il quale A2A ha ottenuto un brevetto internazionale. Il nuovo combustibile potrà essere prodotto in un impianto situato in un raggio di circa 20 km dalla stessa centrale.

Il nuovo piano di adeguamento prevede inoltre il nuovo sistema di ricezione e stoccaggio del combustibile alternativo; il sistema di combustione; il nuovo sistema per il trattamento delle ceneri pesanti; nuovi filtri a manica; l’adeguamento del sistema di trattamento acque di centrale; il potenziamento del denox (sistema di denitrificazione), mediante la revisione del sistema di abbattimento degli NOx (ossidi di azoto); il reattore a secco per l’abbattimento dell’acido cloridico.

Il progetto non convince però gli amministratori del Comune di Brindisi, il sindaco ha più volte detto che Edipower starebbe solo prendendo tempo per non procedere allo smantellamento e alle bonifiche. Intanto A2A procede per la sua strada, cerca di ottenere le autorizzazioni per la modifica degli impianti, nello stesso tempo invoca una dialogo costruttivo con il territorio. Intanto sono in ballo 200 posti di lavoro.

 BrindisiOggi

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