Brindisi in Eccellenza, Molfetta:” Non è giusto, così il Mesagne resta in Promozione”

MESAGNE – Solo il 7 giugno scorso, il Mesagne Calcio festeggiava la sua ammissione, guadagnata sul campo, nell’Eccellenza. Oggi, l’intera dirigenza e la squadra sono indignati e non possono nascondere il proprio dissenso per ciò che va palesandosi come una scelta ufficiale: l’assicurazione (al momento velata) da parte del presidente nazionale della Federcalcio Carlo Tavecchio al sindaco di Brindisi Mimmo Consales di un posto per la SSD Brindisi in Eccellenza. Se questo dovesse tramutarsi in realtà, il Mesagne, che ha vinto sul campo l’accesso all’Eccellenza, sarebbe estromessa e resterebbe in Promozione.

La decisione ufficiale sulla questione si saprà lunedì 31 agosto. Intanto, il clima si accende, tanto che alla delusione per uno scenario paradossale si aggiunge un comunicato del Comune di Mesagne.

“Nel caso sciagurato in cui questa ipotesi dovesse confermarsi, saremmo di fronte ad una palese violazione delle norme regolamentari e della disciplina sportiva, poiché il Brindisi, escluso dal campionato di competenza per la ben nota implicazione nella vicenda del calcio scommesse, dovrebbe essere retrocesso di almeno due categorie – afferma in prima persona il sindaco Pompeo Molfetta- Peraltro, la sentenza di condanna espressa dal tribunale federale non è stata neanche impugnata dalla società, che ha ritenuto di non ricorrere in appello, implicitamente ammettendo le responsabilità.”

Molfetta non ha voluto lasciare nulla di intentato. “Abbiamo rappresentato queste ragioni al presidente Regionale della Federcalcio Vito Tisci, il quale ha piena contezza della situazione e sosterrà in consiglio federale la piena applicazione delle norme. Auspichiamo che la giustizia sportiva faccia pienamente il suo corso e che il Mesagne calcio abbia il titolo che merita. Le istituzioni pubbliche e l’intera città sono in questo momento al fianco della squadra pronti ad intraprendere qualsiasi iniziativa per affermare la legittimità di un diritto che non può essere violato.”

Agnese Poci

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