Bucchi: “Col Montegranaro preferisco vincere che fare spettacolo”

BRINDISI-Forte delle due vittorie consecutive, nel testa-coda prima contro ultima di due settimane fa in casa dell’”eurosquadra” Sassari e quella interna di domenica scorsa contro Pesaro, Piero Bucchi coach della Stella del Sud del basket brindisino, accompagnato dal neo-papà Antywane Robinson, si è presentato in conferenza stampa per rispondere alle copiose domande dei giornalisti e per svelare i segreti che hanno concesso al suo team gli ultimi due meritati successi che sono valsi un importante 10° posto in classifica. Una scalata che sembra destinata, però, a proseguire perché “il nostro precampionato è finito con Venezia – ha detto Bucchi commentando l’ultima sconfitta che ha fatto riflettere molto il coach bolognese e che sembrerebbe proprio aver dato la scossa a questa squadra -. Non che ora si vincano tutte ovvio, perché viene Montegranaro che è una squadra che vince molto in trasferta e sa giocare bene fuori casa, ma ora ci troverà sicuramente più preparati, ci conosciamo meglio”, assicurando che saranno pronti alla lotta. Domenica 18 novembre Brindisi ospiterà per la seconda partita consecutiva casalinga la Sutor Montegranaro che su 7 partite giocate ne ha vinte 2 ed entrambe in trasferta e così l’allenatore biancazzurro mette in guardia l’ambiente da facili illusioni: “E’ una squadra bravissima in trasferta, noi non abbiamo certo trovato la panacea di tutti i mali, ma gli errori ci hanno insegnato cosa non fare e cosa ci serve”. E la cosa che ha trovato, tanto cara proprio a Bucchi come si è avuto modo di capire proprio lo scorso anno, è quella impostazione difensiva capace di fare la differenza, anche se non fa spettacolo: “Va bene l’attacco ma il cambiamento più visibile lo abbiamo avuto in difesa. Preferisco vincere le partite che fare spettacolo – ha detto l’allenatore riferendosi alla partita non bella a detta di molti di domenica contro Pesaro ma che ha dato 2 punti -. Il talento non basta per vincere e io non voglio giocatori che pensano a se stessi prima che alla squadra e che poi creano buchi in difesa. Perché se non si difende non si vince”. Un fermo segnale a tutta la squadra ma anche, forse, una dura stoccata alle polemiche che lo avrebbero inizialmente visto troppo dedicato alla sfida-causa Gibson che sogna di diventare un play da Nba. Una squadra che come ha detto già la scorsa settimana lo stesso Piero Bucchi sta imparando ora a confrontarsi ad armi pari col campionato italiano, fino a poco fa, ancora sconosciuto per giocatori acerbi in questa Lega e lo dimostra anche Robinson che si esprime così: “A differenza del campionato francese dove le 3-4 migliori squadra fanno la differenza, in Italia sono ben 16 – tutte – squadre da battere. E sono molto orgoglioso di provare a farlo con Brindisi e ci credo, altrimenti non sarei qui”. Domenica spazio alla solidarietà con la giornata dell’Unicef: anche al PalaPentassuglia si potrà sostenere la causa “Vogliamo Zero”, che si riferisce alla lotta contro la mortalità infantile. Negli stand del palazzetto, appositamente allestiti, si potranno acquistare gadget per contribuire alla raccolta fondi in favore di questo nobile progetto.

Carmen Vesco

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