Una casa comune per 6 senzatetto, domenica l’inaugurazione

SAN VITO DEI NORMANNI – Quando la solidarietà è costruttiva nel senso pratico della parola. Domenica 23 settembre alle ore 11:30 ci sarà l’inaugurazione di casa “Insieme”, una struttura comunale messa in piedi dall’amministrazione comunale di San Vito dei Normanni per far fronte all’emergenza abitattiva. Il sindaco, Domenico Conte, parla di assistenzialismo: “La nostra speranza è che questa casa sia sinonimo di arricchimento non un luogo in cui sistemare queste sei persone, servire i pasti e poi far finta che non esistano. Il mio compito non finisce quando li tolgo dalla strada.”

Prima

Nel mese di agosto la città di San Vito dei Normanni si è trovata sulle pagine dei giornali per un episodio di emergenza abitativa. Il sindaco quando è stato chiamato in causa, non ci ha pensato due volte a promettere pubblicamente che avrebbe provveduto entro la fine di settembre a sistemare i sei senzatetto in una casa a spese del Comune.

Da quel momento l’intera amministrazione e tutti gli uffici del Comune di San Vito dei Normanni, si sono adoperati affinché si trovasse un locale abbastanza grande in cui sistemare i sei uomini con problematiche sociali.

Dopo

L’immobile scelto è quello di via Brindisi, il quale verteva in uno stato di totale abbandono da sei anni, dopo essere stata la sede del Consorzio di Vigilanza. L’alloggio era completamento privo di mobilio.

Dopo

Il compito di ristrutturare e arredare casa “Insieme” è stato affidato agli uffici dei Servizi Sociali che con l’aiuto dei ragazzi del Servizio Civile hanno coordinato i lavori.

In un mese la casa ha preso vita e colore, grazie alla collaborazione essenziale di alcune unità del Servizio Civico e anche dell’ufficio Tecnico che ha partecipato provvedendo a ristrutturare in totale economia i servizi igienici, i quali erano impossibili da utilizzare nello stato in cui sono stati trovati.

Molto importante è stato l’apporto della comunità sanvitese che informata della problematica che alcuni loro concittadini stavano affrontando, ha donato biancheria e piccoli oggetti da arredamento, ma anche una cucina, frigoriferi e materassi. Preziosi sono stati anche gli apporti di una dipendente comunale, che si occupa della sezione artistica del centro riabilitativo socio-educativo “Raggio di Sole”, che ha dato alla casa un tocco non solo di stile ma anche di allegria. Anche gli esercizi commerciali del paese si sono sentiti mossi da questo sentimento di solidarietà.

La Lavanderia Manelli “Ecolav” (lavanderia industriale del paese) ha non solo donato lenzuola e asciugamani, ma ha anche offerto a chi alloggerà a casa “Insieme” il servizio lavanderia settimanale, mentre il Saraf Cafè ha pensato generosamente di arricchire l’inaugurazione con un buffet offerto da loro come augurio di buon auspicio.

“Purtroppo quando ci siamo dovuti confrontare con il problema dell’emergenza abitativa – afferma il sindaco Mimmo Conte – eravamo già pieni fino il collo di cose da fare o da portare a termine e non siamo riusciti a provvedere subito come avremmo voluto – continua – ma quando mi sono dato una scadenza sapevo di poter contare su tutta la mia amministrazione e su tutti gli Uffici del mio Comune. Gli Uffici dei Servizi Sociali si sono presi l’incarico di coordinare il tutto, ma tutti gli altri, compresa la struttura comunale Casa Serena, ha messo ha disposizione le proprie risorse per portare a termine i lavori entro i tempi stabiliti”.

Alle soglie dell’inaugurazione Conte fa un importante augurio per ‘Casa Insieme e i suoi abitanti’: “Ciò che spero e mi auguro è che l’aiuto che si dà a queste persone non sia puramente momentaneo. Non sia un aiuto del qui e ora. A questi uomini con delle grosse problematiche sociali, serve un’assistenza continua, bisogna inserire questa casa all’interno di un progetto che permetta loro di avere a che fare con figure professionali che possano fare un percorso con loro. – conclude il sindaco – è necessario che questi sei uomini credano di nuovo di avere un futuro e che la casa dia loro un senso di vita.”

Alberta Esposito

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