Castello Alfonsino, pronto per l’apertura, a fine mese partono le attività con l’Associazione Le Colonne

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Castello Alfonsino torna a nuova vita, i lavori di ristrutturazione quasi conclusi, a fine ottobre parte la sperimentazione per la gestione e le attività. L’attesa è stata lunga ma finalmente tra un mese i brindisini potranno riappropriarsi di uno dei monumenti più belli e maestosi della città: il Castello Alfonsino, chiamato anche il castello di Forte a Mare. Affidato alle cure della Sovrintendenza ai Beni Monumentali, entro la fine di ottobre dovrebbe aprire i battenti al pubblico attraverso un progetto con sostenibilità economica che ne consenta la fruibilità. Su questo, da alcuni, mesi ci sta lavorando la Sovrintendenza con la consulenza dell’Associazione Le Colonne di Brindisi. L’Associazione Le Colonne collabora con la Sovrintendenza per sperimentare nuove forme di valorizzazione, una sorta di consulenza per costruire delle strategie- spiega la sovrintendente, Maria Piccarreta- L’idea è quella di proporre una serie di attività e vedere la risposta dei cittadini per capire la strada da intraprendere”. La Sovrintendenza al momento ne ha la custodia e le gestione ma il Comune può tranquillamente compartecipare se riesce a disegnare una serie di attività da svolgere che vadano oltre il semplice contenitore culturale. La ristrutturazione del castello è stata finanziata  con un impegno di spesa da 5milioni  rinvenienti con fondi PON “Cultura e Sviluppo” FESR 2014/2020. I lavori, inseriti nel progetto di recupero e valorizzazione del “Castello di Mare” e “Opera a Corno” a Brindisi, sono stati affidati attraverso bando di gara alla “SAD DI REGA R. & C”. Impegnati nell’attuazione dell’intervento, sono tuttora l’architetto Doriana De Tommasi, Responsabile Unico del Procedimento, l’architetto Augusto Ressa, progettista e Direttore dei Lavori, e l’architetto Antonio Zunno, coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione. Gli interventi progettati miravano alla rifunzionalizzazione degli ambienti attraverso opere mirate. I lavori, che si concluderanno entro giugno, sono partiti la scorsa primavera dalla messa in sicurezza delle aree e dagli interventi strutturali, in particolare il restauro dei paramenti murari oggetto di particolare degrado, ovvero:  il prospetto Nord dell’Opera a Corno e parte del prospetto ovest, oltre che i prospetti della corte interna del Castello Alfonsino; il ripristino rampa “Piazza d’Armi” e della pavimentazione in basole; il ripristino della rampa esistente lungo il fronte est dell’Opera a Corno, mediante diserbo e nuova pavimentazione, e il ripristino della Piazza d’Armi.  L’intervento si sta completando con le opere di parziale ricostruzione e consolidamento della muratura di contenimento già esistente. Per il  restauro dell’ex cappella il  progetto ha previsto il recupero e la sua valorizzazione mediante la realizzazione e il rifacimento delle finiture (intonaci, tinteggiature, pavimentazioni, serramenti, etc.) e degli elementi impiantistici.  Si sta realizzando persino pavimentazione in pietra. A questi interventi si è aggiunto anche la ricostruzione del “camminamento di ronda”, l’intervento consiste nella ricostruzione del camminamento crollato che collegava il Castello con il Forte. In particolare, si è previsto la realizzazione di un camminamento con struttura metallica a tubi e giunti. A tutto questo si aggiungeranno anche le istallazioni multimediali che serviranno a raccontare la storia del castello. Una volta pronto la custodia del Castello sarà affidata h24 ad una postazione con guardiania per far si che la struttura non riceva visite sgradite. Negli anni passati proprio la mancanza di controllo e lo stato di totale abbandono ha consentito libero accesso ai vandali che hanno fatto razzia di qualunque cosa, danneggiando in modo irrecuperabile impianti e aree destinate alla fruibilità. La dimensione del castello Alfonsino impone, quindi, una gestione complessa. “Si tratta di un monumento talmente grande per questo motivo è importante capire chi e come partecipa definendo una forma on le delle proposte. La formula che troveremo sarà a misura di città. In questo momento la ristrutturazione è quasi completata, sono in corso di ultimazione le finiture- aggiunge la Piccarreta- In meno di un mese sarà pronto ed entro fine ottobre si potrà passare alla sperimentazione. Ovviamente prima di far questo ci sono degli adempimenti amministrativi”. In questo momento, quindi, la Sovrintendenza sta lavorando per costruire una serie di proposte da condividere con la città. Del resto l’obbiettivo è proprio quello di rendere i brindisini cittadini attivi. “Stiamo creando un ventaglio di proposte. Fondamentalmente sarà importante creare una rete di associazioni di cui faccia parte anche il Comune di Brindisi. Ad esempio, bisogna capire se vale la pena far pagare il biglietto o far pagare i servizi- dice, ancora, la sovrintendente- Insomma bisogna creare una scatola gestionale. Abbiamo avuto dei fondi per i servizi primari ora l’apertura deve essere partecipata”. In tutto questo è importante la consulenza dell’associazione Le Colonne di Brindisi, la cui esperienza è comprovata. Un esempio per tutti la gestione delle iniziative culturali all’interno del Castello di Carovigno. Nell’ultimo anno l’associazione è riuscita a creare eventi culturali di grande spessore, laboratori per bambini  e per le famiglie, manifestazioni che non sono mai state fine a se stesse. Insomma un format culturale che potrebbe tranquillamente essere replicato se non ampliato anche per il castello Alfonsino di Brindisi. L’associazione Le Colonne, che tra l’altro da anni cura anche la collezione Faldetta, intende costruire un percorso mirato a risvegliare l’amore e il legame storico con il monumento invitando i brindisini a riscoprire le radici e quel senso di appartenenza negli anni andato perso. In poche parole un percorso identitario in grado di dare dignità al bene monumentale e arricchire i cittadini. Va da sé che pensare di lavorare su di un unico progetto per la gestione e la fruizione sarebbe troppo limitativo, da qui l’idea della Sovrintendenza di creare una rete di associazioni , ciascuna con il proprio progetto ma che converga in un’unica direzione: valorizzare e rendere fruibile il castello. La soluzione migliore non sarà immediata, ci vorrà del tempo, ecco perché la Sovrintendenza vuol partire quanto prima con la sperimentazione in modo da tastare il terreno ed avere subito dei riscontri.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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