Ceneri sotto i terreni, al via le analisi e blitz dei carabinieri all’Enel

MANDURIA-  Ai piedi dell’azienda per la produzione di  calcestruzzo una montagna di ceneri interrate illegalmente.   Scavando i carabinieri dei Noe di Lecce e Taranto avevano trovato tombate nel terreno di un’azienda tra Francavilla Fontana e Manduria rifiuti speciali consistenti in ceneri e scarti di lavorazione del ciclo del cemento, molto probabilmente, secondo gli investigatori, provenienti dalla centrale Enel Federico II di Brindisi. La scoperta aveva portato il 14 febbraio scorso al sequestro per fini probatori di un’area di circa 6000 metri quadrati dell’azienda Calò, di proprietà dell’ex sindaco di Manduria. Le indagini continuano a ritmo serrato, coordinate dal pm della Procura di Brindisi Giuseppe De Nozza, era stato proprio lui a disporre gli scavi. Si cerca di ricostruire il viaggio dei rifiuti. Così a distanza di 20 giorni  il magistrato nella giornata di ieri ha delegato i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce e Taranto, sotto la guida del maggiore Nicola Candido, a tornare su quei terreni per procedere ai campionamenti dei rifiuti. Quale la natura e quindi la provenienza? Si cerca la prova che provengono dalla centrale di Cerano, così come si sospetta. I carabinieri sul posto si sono recati con i consulenti tecnici nominati dalla Procura, Mauro Sanna e Giuseppe Musolino dell’Arpa di Brindisi. L’esito delle analisi dei numerosi campioni arriverà nei prossimi giorni.

In attesa del risultato, i Noe nei giorni scorsi si sono recati anche presso la centrale Enel  per acquisire della documentazione per ricostruire il percorso delle ceneri derivanti dai cicli produttivi dell’impianto e chiarire la vicenda.

Il legale rappresentate dell’azienda  è indagato    per  esercizio di discarica abusiva, gestione illecita dei rifiuti e getto pericoloso di cose.

Lu.Po.

 

 

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