“Come mi porti la foto ti do 50 euro”, i dettagli dell’inchiesta della Dda che fa tremare il Comune di Carovigno

CAROVIGNO – ( da il7 Magazine) “Come mi porti la fotografia …io ti do subito 50 euro”.  Soldi e favori e, a volte anche minacce, in cambio di voti per le elezioni comunali del giugno 2018 a Carovigno. Sul risultato della vittoria del sindaco Massimo Lanzillotti, candidato per lo schieramento di centrosinistra, c’è il peso di accuse gravissime. Il sostegno elettorale per ottenere in cambio la gestione dei parcheggi della riserva naturale di Torre Guaceto. Un business che vale almeno 300mila euro all’anno in mano ad Andrea Saponaro, ritenuto uno dei referenti della Sacra corona unita a Carovigno. Saponaro è stato arrestato ai domiciliari con l’accusa di minaccia e compravendita di voti. L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo di Brindisi, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Saponaro avrebbe condizionato il voto delle elezioni amministrative del 2018 al fine di ottenere la gestione del parcheggio di Torre Guaceto. Secondo gli investigatori alla base di questo ci sarebbe stato un accordo pre elettorale con il candidato sindaco Massimo Lanzillotti, che sarebbe stato anche consapevole del “mercimonio di voti”. Nel procedimento risultano indagati il primo cittadino Lanzillotti, il presidente del consiglio comunale Francesco Leoci, l’ex presidente del consorzio di Torre Guaceto Elio Lanzillotti, Giovanni Saponaro e Cosimo Saponaro, rispettivamente fratello e nipote dell’arrestato, Daniele Luperti socio di Andrea Saponaro, Franco Iaia e Vincenzo Iaia. Sono tutti indagati per 416 bis ( associazione a delinquere di stampo mafioso), sindaco compreso, al quale insieme a Leoci, Luperti e Lanzillotti viene contestato anche il concorso esterno in associazione mafiosa. Queste le accuse mosse dal pm della Dda Alberto Santacatterina, escluse però dal gip Simona Panzera che ha ritenuto che la condotta di Andrea Saponaro e degli indagati fosse esclusivamente frutto di interessi personali e non per sostenere gli affari economici della Scu, sodalizio del quale Saponaro farebbe parte. Un’appartenenza confermata dai collaboratori di giustizia che descrivono Andrea e Giovanni Saponaro come i “capi zona” a  Carovigno, prima affiliati a Massimo D’Amico e ad Antonio Vitale e poi a Giovanni Donatiello. Nelle conclusioni il gip scrive: “Comprovato dunque l’illecito mercimonio di voti, ordito con il beneplacido del sindaco e con il rilevante contributo di Luperti, non sussistono per contro, elementi da cui inferire una qualsivoglia connessione dell’attività monopolistica su Torre Guaceto- fine ultimo di simile progetto criminoso – con circuiti di stampo mafioso, risultando dagli atti il carattere autonomo degli interessi lucrativi coltivati da Saponaro”.

Quasi duecento pagina con intercettazione telefoniche e ambientali che raccontano dell’interesse di Saponaro di entrare in politica con il suo socio Daniele Luperti per sistemare la storia dei parcheggi. Decine di conversazione che descrivono i rapporti con l’attuale sindaco e il presidente del consiglio, e le modalità dell’accaparramento dei voti.

Luperti e Semeraro erano soci della cooperativa D&A che si occupava della gestione del parcheggio della riserva naturale nell’area di Penna Grossa, ma a un certo punto con la precedente amministrazione comunale l’attività si blocca.

“Se entriamo in politica…andiamo a farci Ciccolella (direttore del consorzio di Torre Guaceto)…e sistemiamo le cose laggiù…una volta che ho sistemato le cose laggiù…poi non dico che comandiamo noi…gli operai dobbiamo mettere noi…”, viene intercettato Andrea Saponaro parlando con un interlocutore non identificato dagli inquirenti.

Daniele Luperti in accordo con Saponaro si candida così nella lista civica Ripartiamo dal futuro a sostegno di Massimo Lanzillotti. Ad oggi risulta il primo dei non eletti. Nei dialoghi registrati dagli investigatori si sente chiaramente l’arrestato promettere soldi, favori e stringere accordi per raggiungere il suo scopo. “ Le conversazioni captate documentano lo scandaloso mercimonio di voti in cui Saponaro si attiva, accaparrandosi voti per somme di denaro che oscillano da 20 a 100 euro, avendo sempre cura di pretendere la foto della scheda come prova . Di tale illecita e frenetica attività son ben consapevoli Luperti, Leoci e lo stesso Massimo Lanzillotti”, così scrive il gip.

Il 10 giugno 2018 Lanzillotti vince le elezioni al primo turno con 4955 voti, pari al 50,10 per cento, superando così la soglia del 50 per cento per soli dieci voti. I voti comperati da Saponaro hanno “evidentemente alterato il risultato elettorale, consentendogli di evitare il ballottaggio”. C’è scritto nero su bianco nell’ordinanza a firma di Simona Panzera.

L’origine dell’inchiesta e l’attento al sindaco Carmine Brandi. L’indagine nasce nel 2017 con l’attentato incendiario ai danni dell’auto della moglie dell’allora sindaco Carmine Brandi. Le immagini di video sorveglianza riprendono una sola auto passare nella zona in quel determinato orario, ed è quella di Cosimo Saponaro. Lo stesso sindaco ai carabinieri racconterà di non aver avuto nessuna minaccia, ma sottolinea il fatto che il giorno prima aveva mandato una lettera al Ministero per la individuazione dell’area destinata ai parcheggi a Penna Grossa. Era in discussione la possibilità di una gestione pubblica di quei parcheggi. Brandi dopo poco si dimette,  cade l’amministrazione comunale  e cerca anche un chiarimento con i fratelli Semeraro. Si apre così la nuova fase elettorale per Carovigno.

Le aspettative della famiglia Saponaro nei confronti della nuova amministrazione. Messo da parte Brandi, personaggio scomodo, il 28 marzo c’è un primo incontro tra  Andrea Saponaro Massimo Lanzillotti , Francesco Leoci ed Elio Lanzillotti. Nei mesi a seguire si delineano le candidature e si raggiunge un accordo che vede Elio Lanzillotti come figura di riferimento per gestire la questione di Torre Guaceto. Il 22 giugno, dopo le elezioni, Saponaro incontra prima Leoci e poi Massimo Lanzillotti vicino al comitato elettorale. Le intercettazioni ambientali confermano che il sindaco avrebbe rispettato gli accordi assunti sostenendo la nomina di Elio Lanzillotti al cda di Torre Guaceto. In realtà poi quella nomina non avviene. Il sindaco avrebbe saputo di un’indagine in corso nei riguardi di Daniele Luperti e si temeva che questa potesse allargarsi. Inoltre sulle nomine per Torre Guaceto c’era qualche ostilità all’interno della maggioranza.

La campagna elettorale. Abbiamo impapocchiato…abbiamo fatto un poco di accordi…cose…a Massimo…stiamo aspettando Massimo adesso…” Questo lo diceva il 23 maggio Andrea Saponaro ad un certo Andrea (soggetto non identificato). E poi continuava: “Ho fatto anche domanda per la spiaggia…se tutto va bene tengo la spiaggia…lo scoglio del cavallo l’anno prossimo”. L’interlocutore gli chiede del parcheggio. “Ce lo devono dare”, risponde lui.

Sempre Saponaro in un’altra conversazione afferma di poter contare su una squadra composta da Luperti e Lanzillotti. “È già parlato sta…abbiamo in poche parole una squadra. Daniele (Luperti), o riesce o non riesce…se riesce è meglio perché diventa consigliere, ma se non riesce sta già l’accordo con il professore Elio (Elio Lanzillotti) si deve sbrigare due cose la. Deve decidere chi deve fare il presidente e chi deve fare il consigliere di amministrazione. E lui deve fare l’assessore con delega a Torre Guaceto…il professore deve entrare nel Consorzio… lui va là e deve fare il padrone e sa lui che carte prendere per fare il culo a Ciccolella…l’accordo è questo”.

Le promesse di pagamento del voto e le minacce. Dal primo giugno Saponaro insieme al fratello Giovanni si sarebbe dato un gran da fare per recuperare voti per  Luperti e Lanzillotti sindaco. Cinquanta, trenta euro a voto, anche venti a volte. Pretendeva la foto come prova, e non nascondeva che dietro al suo sostegno elettorale c’era un unico scopo, risolvere il suo problema a Torre Guaceto. In una circostanza pur di recuperare qualche voto ha concesso gratuitamente il trenino (quello utilizzato dalla cooperativa per il parcheggio), per il compleanno di un bambino. E non è solo lui. Nelle conversazioni captate dagli inquirenti nella compravendita dei voti emerge anche la compartecipazione di Leoci, capolista di Ripartiamo dal futuro. Saponaro non si sarebbe limitato solo a contrattare un prezzo, in qualche situazione avrebbe fatto ricorso alla sua carica intimidatoria. Come nel caso di un certo Michele al quale era stato chiesto il voto, e poi successivamente aveva indicato a Vincenzo Iaia (suo amico) di chiamarlo e di fargli sapere che conosceva la via di casa sua. Nel giorno delle votazioni sollecita questa volta Franco Iaia a premere sulle sue dipendenti (di un’azienda agricola) per ottenere il voto anche sotto la minaccia del licenziamento. Anche se Iaia non sembra raccogliere la direttiva. E gli dice anche: “E chi è Toto Riina”. Lo stesso Saponaro inoltre avrebbe minacciato di licenziare un dipendente della cooperativa D&A se questi non avesse convinto la moglie a non candidarsi con lo schieramento opposto. La donna alla fine non si candidò.

Parcheggi e ricorso al Consiglio di Stato. Massimo Lanzillotti il 10 giugno diventa sindaco al primo turno. Il 27 luglio ad Andrea Saponaro arriva la notizia che il Consiglio di Stato, da lui adito, ha accolto il ricorso contro il provvedimento del Comune (amministrazione Brandi) che aveva bloccato il parcheggio a Torre Guaceto sui terreni di Luperti. Lo stesso giorno il sindaco chiama Luperti per sapere se è vera la notizia dell’accoglimento del ricorso, e chiede a lui direttive sul da farsi. Ci pensa così il Consiglio di Stato a risolvere il problema dei parcheggi, per i quali il sindaco stava incontrando opposizione in consiglio comunale. Un’opposizione politica che stava ostacolando la realizzazione dei presunti accordi pre elettorali con Saponaro. Ma secondo gli inquirenti Lanzillotti resta asservito alle esigenze del duo Luperti, Saponaro. Questi il 3 agosto 2018 raggiungono casa del sindaco per farsi consegnare direttamente da lui la documentazione di un ulteriore atto amministrativo a loro favorevole, ossia l’autorizzazione in favore di Luperti per far passare il trenino sulle strade adiacenti i parcheggi.

Al momento il sindaco Massimo Lanzillotti si dice estraneo alla vicenda. “Fatti che sono lontani dai valori  principi e dagli obiettivi del mio mandato – afferma – nonché dal mio essere. Confido nel lavoro delle forze dell’ordine, affinchè si faccia chiarezza e rimango a totale disposizione degli inquirenti, a tutela del lavoro svolto negli ultimi due anni da me e dall’amministrazione che rappresento”. Il primo cittadino sottolinea inoltre che con la sua amministrazione sono state approvate convenzioni per la gestione del parcheggio direttamente al Consorzio di Torre Guaceto e varianti allo strumento urbanistico, al fine della definitiva approvazione di un’opera pubblica come la Porta della Riserva, che segna una netta inversione rispetto al passato. Intanto il 12 giugno si è tenuto l’interrogatorio di garanzia di Andrea Saponaro, difeso dagli avvocati Cosimo De Leonardis e Giovanni Francioso, che dall’8 giugno è agli arresti domiciliari.

Lucia Portolano

1 Commento

  1. Un PLAUSO alla dott.ssa Macina, magari anche a Brindisi ci fosse qualcuno con gli attributi e con il CUORE sano, che faccia uscire tanta di quella melma nascosta !!!!!!!

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