“La conchetta invasa da una sostanza nera e galleggiante”

INTERVENTO/Ogni qualvolta la torcia del petrolchimico sfiamma si mobilità l’intera città di Brindisi. Eppure si tratta di un dispositivo di sicurezza attivato solo in situazioni di emergenza. Ma va bene così. La pressione dell’opinione pubblica serve a stimolare l’industria (Versalis, in questo caso) a fare sempre di più in termini di prevenzione e controllo delle condizioni ambientali all’interno e all’esterno del petrolchimico. giuseppe-antonelli-390x336conca2 Poi, però, un giorno (oggi, 10 settembre 2014) un tratto di mare tra i più limpidi e frequentati della nostra costa, a ridosso della città, viene invaso da una sostanza sconosciuta, nera, galleggiante, quasi certamente rilasciata da una nave di passaggio. Le reazioni delle associazioni ambientalistiche, gli echi di stampa, in questo caso, sono assenti o molto più attenuate. Sarà bene invece che gli organi preposti analizzino e approfondiscano anche queste cause d’inquinamento, non raro delle nostre coste. Nel frattempo, nel residuo scorcio di estate, dalle parti della “conchetta” sarà prudente tenersi alla larga …

Giuseppe Antonelli

7 Commenti

  1. Che l’industria possa aver causato danni all’ambiente é fuori discussione; che il nostro mare sia inquinato, anche.Se la torcia del petrolchimico inquina, che siano attuati gli interventi necessari affinché si limiti il danno. Mi piacerebbe vivere come Tarzan nella giungla, il progresso ha i suoi limiti. Concordo col sig.Antonelli, c’e di ben più grave che non produce. Chiudiamo anche quel poco che resta e avremo tempo per pulire la costa mangiando alghe.

  2. Pensiero logoro ? capacità intellettive non degne di essere considerate ? cazzate ? Boh!! sarà questo il modo di interloquire di chi ha un pensiero brillante e capacità intellettive superiori. Rinuncio pertanto anch’io a proseguire in questo sterile ed impari confronto. Le consiglio comunque di respirare lentamente, profondamente, anche ai soggetti dotati come lei l’esercizio non può che far bene..

  3. Io ho solo fotografato quello che vedevo: una larga e compatta chiazza di sostanze scure e galleggianti. Dubito che provenissero dalla recente alluvione in Gargano, poiché era concentrata solo in prossimità della “conca”. Legno? fogliame? alghe? a galleggiare possono essere tante cose.. Una risposta definitiva dovrebbero darla i prelievi e le analisi effettuati a seguito della segnalazione. Detto questo, preferisco non disquisire sulle numerose cause di inquinamento dell’aria, dell’acqua, del terreno, che provocano meno allarme nell’opinione pubblica rispetto agli insediamenti industriali (comunque più che dimezzati a Brindisi negli ultimi decenni, con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro). Mi riferisco agli inquinamenti prodotti dalle navi di passaggio, dagli aerei, dal traffico di autovetture e motocicli, dalle onde elettromagnetiche, dai rifiuti urbani, eccetera, eccetera. La protezione ambientale dovrebbe diventare materia di insegnamento nelle scuole, a partire dagli asili. Forse potrebbero trarne ancora vantaggio le generazioni future… vantaggio …

    • Signor Antonelli da cittadino comune non capisco dove vuol parare. Mi pare di capire che pone dei quesiti ai quali vorrebbe che le risposte di chi commenta siano indirizzate verso il suo pensiero, logoro e distorto a quanto pare. Ha parlato di perdite di posti di lavoro??? Di chi è la colpa, degli ambientalisti?? le società che hanno tirannizzato il territorio negli ultimi 50 anni sono andate per gli ambientalisti? Signor Antonelli se ammette ció lei negli ultimi anni non è stato a Brindisi e non merita neanche una risposta perché si interloquisce con chi ha delle capacità intellettive degne di essere considerate. Visto che è cosi bendato la invito ad acquistare una casetta nei pressi di Micorosa, sicuramente avrebbe poco tempo per esternare cazzate, i veleni non le darebbero il tempo per farlo. La salutoi, ritorni alla conca, controlli lo stato delle acque e faccia un gesto responsabile, controlli il fondo almeno per un quarto d’ora senza respirare però!!!

  4. Mercoledì mattina, accorgendomi del “fenomeno” mi sono fermato alla conchetta e sono andato a VERIFICARE, a TOCCARE CON MANO il materiale della chiazza galleggiante. si trattava di residui arborei, fogliame,frattaglie, poi legni grossi e piccoli, da altre parti anche tronchi e quant’altro possa galleggiare, probabilmente portato fin qui in seguito ai nubifragi e alle esondazioni che si sono verificate nella zona di Peschici e dintorni. Quindi attenzione a paragonare queste cose alle ben più gravi “smiammate” del petrolchimico che dovrebbero destare molta più preoccupazione e attenzione negli organi competenti oltrecchè nelle testate giornalistiche e nella gente…non solo tra gli ambientalisti. Saluti

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