Congresso Cgil FP, Macchia riconfermato: «A Brindisi troppi tumori, portano morte e frenano sviluppo»

BRINDISI – La Cgil Funzione Pubblica di Brindisi è stata a congresso, questa mattina, in una delle sale di Tenuta Moreno, lungo la strada statale 7, nei pressi di Mesagne. L’incontro per il rinnovo delle cariche e dell’organigramma del sindacato ha visto la riconferma, come ampiamente previsto, del segretario uscente Antonio Macchia. Nella relazione tenuta di fronte all’assemblea riunita, Macchia ha toccato i punti principali dell’operato della Cgil nel territorio, rimarcando il lavoro svolto dai rappresentati del sindacato nel tessuto produttivo provinciale che si è tradotto, poi, nei numeri con cui i vertici dell’organizzazione si sono presentati a congresso.

«Oggi si completa il congresso territoriale della Funzione Pubblica Cgil di Brindisi – si è rivolto alla platea il riconfermato segretario provinciale – che corona i circa due mesi di intensa attività in cui siamo stati impegnati a svolgere i congressi di base, coinvolgendo, tra iscritti alla Cgil e non iscritti, più di 2000 lavoratori. Questo straordinario dato si è potuto raggiungere grazie alla forte rappresentanza della Funzione Pubblica di Brindisi nei luoghi di lavoro. Una prova di democrazia e partecipazione unica nel nostro territorio». Dopo una prima introduzione generale ai temi caldi del lavoro, che va diminuendo in favore della speculazione finanziaria, della democrazia, evocata nelle parole di Giuseppe Di Vittorio, più volte citato da Macchia, e della disoccupazione, vera croce dell’Italia, con numeri che non fanno ben sperare, almeno per il futuro prossimo, Macchia si è soffermato sui punti caratterizzanti il nostro territorio.

«Il nostro territorio – spiega il segretario riconfermato –  continua a essere vittima di gravi forme di inquinamento, di aggressione all’ambiente e di minacce alla salute dei cittadini e dei lavoratori. Infatti,  molti dimenticano, istituzioni pubbliche comprese, che il nostro  territorio è a elevato rischio ambientale. L’incidenza di casi di tumore, e del loro percorso nefasto, nella provincia di Brindisi, e in particolare nell’area a rischio ambientale, comprendente i comuni di Brindisi, Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Carovigno, è molto elevata. In particolare, tra gli uomini si riscontra un elevato numero di casi di tumore al polmone, di mesotelioma pleurico e di tumore alla vescica, tanto da costituire, come si dice tecnicamente, un “eccesso di rischio”, statisticamente significativo, sia per quanto riguarda l’incidenza che per la mortalità. In particolare gli studi segnalano gli abitanti della città di Brindisi come esposti a un elevato rischio di ammalarsi di tumore».

Macchia punta l’indice contro il mancato screening epidemiologico che ci sarebbe dovuto essere e che invece non c’è stato. Gli ultimi dati raccolti in merito risalgono al triennio 1999/2001. Le ripercussioni di questo “eccesso di rischio”, secondo il ragionamento del segretario, si registrerebbero anche e soprattutto sul tessuto produttivo, influendo negativamente sugli indici che misurano non solo la qualità della vita ma anche quella del lavoro.

Maurizio Distante

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