“Consigli per i candidati”: il programma di un non candidato

INTERVENTO- (Vittorio Rina) Non posso candidarmi a Sindaco di questa città, per i motivi esposti a chi me ne aveva offerto la possibilità, però voglio dare un piccolo contributo ai “martiri” candidati sindaci ed alle forze politiche che li sostengono offrendo loro

Il programma elettorale del non candidato

 Preparare un programma elettorale per una città in piena emergenza come la nostra è sicuramente opera ardua e difficile ma il mio compito è stato facilitato da Facebook, il social network dove ho creato una serie di gruppi al fine di perseguire alcuni obiettivi che ben possono essere posti a fondamento del programma elettorale del NON candidato Sindaco alla città di Brindisi

E’ del tutto evidente che l’incipit dei vari gruppi “quelli che vogliono o non vogliono” e gli obiettivi dichiarati richiederebbero pagine e pagine, approfondimenti, disquisizioni e contenuti tecnici e spazi elettorali che un non candidato non puo’ pretendere, pertanto sarò necessariamente sintetico ma, spero, efficace.

Quelli che vogliono il registro tumori a Brindisi

Da Sindaco pretenderei l’istituzione a Brindisi del Registro Tumori; da tempo operatori del settori, giornalisti, cittadini, medici lo chiedono a gran voce affinchè si chiarisca e si possa monitorare la reale situazione dei tumori in Brindisi e provincia, capire quali possono essere le cause, se il loro insorgere è legato al tasso d’inquinamento ed in che misura. Avere dei dati che chiariscono se e in che misura vi è nesso di causalità tra l’inquinamento ambientale e l’insorgere di patologie tumorali è il primo passo per una seria e reale tutela dell’ambiente e della salute della gente, obiettivo primario, ineludibile ed indifferibile per il futuro Sindaco di questa martoriata città.

Quelli che vogliono l’approvazione del PUG

Piano Urbanistico Generale

L’ultimo atto ufficiale del progetto che dovrebbe cambiare il volto di questa città è il DPP – Documento Programmatico Preliminare adottato il 25.7.2011 dal Consiglio Comunale di Brindisi con Sindaco Domenico Mennitti; in seguito incarichi ad architetti, litigi, denunce, probabili inchieste, tutto si è fermato. Il progetto che deciderà come sarà Brindisi urbanisticamente (ma non solo) per i prossimi trent’anni è fermo, impantanato in beghe amministrative e giudiziarie; una delle priorità del prossimo martire sarà quella di far ripartire il progetto ed arrivare in tempi brevi alla sua approvazione.

Quelli che vogliono le isole ecologiche a Brindisi

Un’isola ecologica, ecopiazzola, centro di raccolta, ecocentro o ricicleria (a seconda dei comuni) è un’area recintata e sorvegliata, attrezzata per la raccolta differenziata dei rifiuti, disponibile in molti comuni italiani. I cittadini, durante l’orario di apertura, possono portare anche rifiuti non smaltibili tramite il normale sistema di raccolta, tipo i rifiuti ingombranti o pericolosi. L’utilità principale è quindi quella di evitare lo smaltimento in discarica, per recuperare risorse e tutelare meglio l’ambiente.

Per motivi ambientali, igienici e di decoro urbano, da parte delle amministrazioni più sensibili alle tematiche ambientali e rispettose delle normative CE si va sviluppando la tendenza all’eliminazione dei cassonetti stradali, procedendo invece alla raccolta dei rifiuti “porta a porta”. Questa scelta comporta la necessità di realizzare, nell’area comunale di competenza, delle piattaforme – le isole ecologiche appunto – in cui le persone possano smaltire quei rifiuti che non vengono raccolti a domicilio.

Oltre ai vantaggi ambientali, il conferimento dei rifiuti nelle ecopiazzole abbinato alla tecnologia, permetterebbe di premiare l’utente virtuoso con un risparmio economico. Alcune amministrazioni, a seconda del materiale conferito, prevedono la trasformazione in punti in base al peso dei rifiuti che i cittadini accumulano su una apposita scheda magnetica ovvero tramite il tesserino sanitario. Raggiunto un determinato punteggio si ottiene un buono detraibile dall’importo della [TARSU] poi  [TARES] ora TARI (cit. Wikipedia)

Dai tempi della Slia sino ad Ecologica passando per Monteco, il problema dello smaltimento rifiuti a Brindisi non è mai stato risolto, la città è sempre stata piu’ o meno sporca e “l’affaire monnezza” ha sempre attirato le mire della malavità piu’ o meno organizzata; evitare lo smaltimento in discarica farebbe recuperare risorse  e tutelare meglio l’ambiente.

Quelli che non vogliono le trivelle

Il referendum non ha raggiunto il quorum, sarebbe stata una vittoria schiacciante dei sì; questo obiettivo rientra nella piu’ vasta ed importante battaglia tesa alla tutela dell’ambiente, a far sì che la “terra” non debba essere continuamente saccheggiata e che insediamenti invasivi e con autorizzazioni sine die vengano, lentamente ma inesorabilmente, smantellati.

La tutela dell’ambiente e la sua progressiva bonifica deve essere obiettivo primario del futuro sindaco, perché la tutela dell’ambiente non è fine a se’ stessa (e già così sarebbe un fine da perseguire) ma anche e soprattutto perché solo un ambiente salubre ed incontaminato può attrarre risorse, investimenti e turismo.

Quelli che vogliono il Frecciarossa nel salento

Non è ipotizzabile che il Frecciarossa si fermi a Bari; il Governo pare abbia recepito e fatta propria questa indicazione, urlata a gran voce da giornali, in primis il Quotidiano, e da semplici cittadini di Brindisi e Lecce. Migliorare i trasporti su ferro (arrivi con il Frecciarossa a Brindisi Stazione) su gomma (con il pulmino della STP vai al porto) e in mare (traghetto superveloce con partenza ogni due ore e dopo quattro sei in Grecia) rientra tra i compiti del futuro sindaco.

Quelli che non vogliono il taglio degli ulivi

Il patrimonio dei nostri milioni di ulivi va difeso, vanno intensificati gli studi sulla xylella fastidiosa (quale la provenienza, quale la causa, i nostri ulivi hanno secoli di vita, dov’era prima la xylella), vanno fatte le potature e le trinciature e imposti i trattamenti fitto-sanitari. La salute degli ulivi in uno alla tutela del territorio brindisino rientra tra i compiti non secondari del prossimo primo cittadino.

Quelli che vogliono il Castello Alfonsino-Forte a Mare illuminato.

Uno dei temi a me piu’ cari; è davvero inspiegabile che nella cd. “città dell’Enel”, la piu’ importante città italiana per la produzione di energia elettrica,  un’opera forse unica al mondo sia perennemente al buio. E’ del tutto evidente che l’obiettivo non è solo quello di illuminare il castello ma di rivalutare l’intero insediamento, farlo rivivere e mostrare al mondo quello che, restaurato e ristrutturato, potrebbe essere il biglietto da visita della città di Brindisi. Mostrare ai marittimi, ai turisti e ad investitori vari un volto della città accogliente, elegante e pieno di storia sarà doveroso per il futuro Sindaco.

Quelli che non vogliono la Tap a Brindisi

Obiettivo raggiunto, pericolo scampato ma il gruppo non si scioglie perché il vero obiettivo è “l’inversione di tendenza”. Il territorio sinora è stato saccheggiato, offeso, vilipeso e contaminato da pesanti insediamenti industriali? Basta, stop, niente rigassificatore, niente tap, fermare gli insediamenti industriali nocivi e autorizzare solo quelli ecosostenibili, bonificare i territori (e sono tanti) contaminati e, invertendo la tendenza, potenziare la naturale vocazione turistica della città.

Brindisi non è pronta per la rivoluzione, i problemi sono tanti, come si fa a risolverli tutti? Uno alla volta, caro Amministratore della Città.

Quelli che vogliono abolire le servitù militari

Ritengo che le servitù militari ancora oggi presenti a Brindisi vadano, se non abolite, quantomeno ridotte. La città ed i cittadini non possono godere di intere zone, monumenti, percorsi che, se liberati da ormai residuali presenze, potrebbero valorizzare in misura esponenziale il patrimonio culturale,  artistico e turistico di Brindisi.

La zona dell’arsenale militare, il molo carbone o deposito catene, il castello di terra, le spiagge private e quant’altro debbono essere restituite alla città; per il futuro Sindaco un compito arduo ma da perseguire con forza, volontà e tenacia.

Acque chiare, che si fa’?

Non sono il fondatore di questo gruppo, ne faccio parte,  in disparte la vicenda giudiziaria è un problema che va affrontato e risolto, senza sotterfugi o fughe in avanti, ma implementando velocemente e nell’ambito del Pug quanto già deciso nelle tre delibere di giunta e di consiglio comunale. Nessuno puo’ continuare ad ignorare che un territorio di 44 ettari, dove insistono 223 villette, il rustico di un albergo da 500 stanze, piscina da 1000 mq, ristorante, spiaggia (una volta) attrezzata ed annesso (ei fu) stabilimento balneare; un complesso che, a regime, assicurerebbe una occupazione stabile ad almeno 100 lavoratori ed un indotto per artigiani, giardinieri et similia di notevoli proporzioni. Nessuno può più trincerarsi dietro lo stanco ritornello “la giustizia deve fare il suo corso” anche perché siamo al cospetto del sequestro “preventivo” più lungo della giustizia italiana; del resto lo dice il buon Matteo che “se vi sono illeciti si fermano le persone, non le opere”. Sbloccare Acque Chiare è il primo passo per la riqualificazione della costa nord, definita dai brindisini veraci “la costa del rummato” e sarà una priorità per il successore di Mimmo.

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E’ pacifico che in un programma elettorale per la Città di Brindisi debbano trovare spazio molti altri temi (riduzione della tassazione, l’emergenza casa, il traffico, i parcheggi, la portualità, la Multiservizi e le partecipate in genere, la pianta organica del Comune, l’inefficienza della macchina amministrativa ed il ruolo dei dirigenti, le opere pubbliche, il verde, gli anziani, i centri di aggregazione, la cultura, i giovani ect. ect.) ma non posso fondare un gruppo per ogni problema della città, poiché ne occorrerebbero diverse centinaia.

Questo è il  programma del Non candidato che, pertanto, non potrete votare ma, mi raccomando, andate a votare perché è l’unica possibilità che possiate contribuire alla tanto sospirata inversione di tendenza; quando sarete pronti per la rivoluzione, vi avviserò.

3 Commenti

  1. Secondo me, da brindisina non residente e, dunque, non votante, ci vuole attenzione su di un punto che non hai indicato, caro Vittorio, e che forse aiuterebbe a risolvere tutti gli altri: la partecipazione dei cittadini. Ho cercato, ma non ho trovato il regolamento che disciplini la partecipazione dei cittadini alla organizzazione politica, sociale e culturale del paese…bisognerebbe ripartire da qui.

  2. Magari si riuscisse a fare almeno una delle cose che dice l avvocato buoni propositi tanti ma alla fine solo parole e i fatti !!!!

  3. Più logorroico di così non potevi essere.Scusami il tu.

    Hai tralasciato le priorità di questa città:una tra queste la riqualificazione urbana dei quartieri periferici.Questa riqualificazione o vivibilità passa attraverso la presenza costante delle forze dell’ordine nei quartieri, la prevenzione delle tante mini-discariche causate giornalmente e mai sanzionate,le tempestive segnalazioni degli abitanti sempre disattese dagli organi preposti,la manutenzione ordinaria dei pochi impianti sportivi esistenti,ecc.

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