Dal racket sul grano ai parcheggi dell’ospedale, la Scu di Campana su Brindisi: 8 arresti

BRINDISI – Estorsioni agli imprenditori agricoli, racket sul grano per imporre chi doveva comprarlo e a quale prezzo, sino ad anche all’estorsione per il parcheggio esterno dell’ospedale Perrino di Brindisi. Tutti soldi che servivano per mantenere i detenuti, i boss in carcere e le loro famiglie. La Sacra Corona unita esiste ancora ed  opera sull’intero territorio. Le mani della frangia capeggiata da Francesco Campana, ormai da anni in carcere ( a Milano) per 416 bis, sulle attività illecite della città di Brindisi, ma anche di altri paesi della provincia.

La squadra mobile coordinata dalla Dda di Lecce all’alba di oggi ha arrestato 8 persone e per altre 5 è stato disposto l’obbligo di firma. Disposto il carcere per Francesco Campana 47 anni (già detenuto), Enrico Colucci 66 anni, Alessandra Di Lauro 54 anni, Giovanni Donatiello 59 anni, Cesario Monteforte 54 anni, Angelo Pagliara  57 anni, Antonio Signorile 50 anni e Valenti Teodoro 47 anni. Obbligo di firma invece per Riza MARA Riza, 31 anni, Giuseppe Monteforte 34 anni, Lucia Monteforte 51 anni (moglie di Campana) e i figli Marco Sperti 33 anni e Simone Sperti 23 anni.

Tra gli arrestati anche il mesagnese Giovanni Donatiello, da due anni era tornato libero, dopo aver scontato 32 anni di carcere con una condanna all’ergastolo. Secondo gli elementi raccolti dagli investigatori Donatiello pur sottoposto a sorveglianza speciale girava per Mesagne e continuava la sua attività illecita recuperando vecchi contatti con la criminalità. “Il carcere non gli aveva fatto cambiare idea per niente”, ha detto il questore Ferdinando Rossi che ancora una volta ha ribadito la necessità di collaborazione da parte di tutti, dalle istituzioni ai cittadini. “Mi sono fatto un’idea chiara di questo territorio – ha detto – la mafia c’è, e noi abbiamo i mezzi per ostacolarla, ma serve collaborazione”. (ascolta video intervista)

L’operazione  è stata denominata Old generation, proprio in riferimento ai vecchi boss della Scu che a quanto pare non hanno mai perso il loro potere. Campana avrebbe guidato le attività illecite dal carcere grazie a sua moglie, la brindisina Lucia Monteforte, che le avrebbe fatto da tramite e avrebbe dato disposizioni agli affiliati. Con lei i suoi due figli Marco e Simone Sperti.

In un primo momento a dare una mano a Lucia Monteforte c’era stato suo fratello Cesario Monteforte. Anche lui nei periodi di detenzione si avvaleva di sua moglie Antonella Di Lauro per impartire ordini all’esterno. Il suo reggente e referente della Scu a Brindisi sarebbe stato Antonio Signorile.

L’organizzazione si alimentava con numerose attività illecite, dalle estorsioni agli imprenditori agricoli, alla richiesta di 5mila euro una tantum, al racket sul grano dove veniva imposto l’acquirente all’agricoltore con la pretesa di un prezzo ben preciso, e a sua volta veniva chiesta la tangente a chi comprava. Ma non finisce qui, la Scu, questa parte della Scu, intascava anche i soldi di uno dei parcheggiatori abusivi del Perrino. Giuseppe Monteforte, invalido, figlio di Cesario Monteforte chiedeva denaro ai visitatori dell’ospedale. L’uomo incassava circa 90 euro al giorno, cifra dimezzata però in tempo di Covid, tanto che nell’organizzazione si viene a creare un certo malcontento.

Ad un certo punto però le spartizioni cominciano a non essere “eque” si creano tensioni all’interno con la rottura tra Lucia Monteforte e il fratello Cesario, questi comincia a prendere le distanze da Campana. Nel cuore della notte qualcuno esplode dei colpi di arma da fuoco sotto l’abitazione alla Commenda della donna e dei suoi due figli. Un gesto che a Campana non sarebbe piaciuto per niente. Dopo poco unordigno viene fatto esplodere al Crazy Bar in viale Commenda, di fatto gestito da Cesario Monteforte. Ed è proprio da questi due episodi che partone le indagini della Squadra mobile e che portano agli arresti di oggi.

Lu.Po.

 

 

Dalle estorsioni per il grano e agli imprenditori agricoli sino al parcheggio dell'ospedale Perrino. Arrestati 8 esponenti della Scu del clan Campana. L'intervista al capo della squadra mobile di Brindisi Rita Sverdigliozzi

Pubblicato da Brindisi Oggi su Venerdì 25 settembre 2020

Il questore Rossi:"La mafia c'è nel territorio di Brindisi e noi abbiamo i mezzi per fermarla, ma serve la collaborazione di tutti dalle istituzioni ai cittadini. Mi sono fatto ormai un quadro ben preciso"

Pubblicato da Brindisi Oggi su Venerdì 25 settembre 2020

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