D’Amore lascia il commercio, si candida in Parlamento

BRINDISI-“Voglio difendere le nostre imprese, i nostri diritti, il nostro lavoro, per questo lascio la presidente della Confesercenti Brindisi e mi candidato al Parlamento”. Tony D’amore presidente provinciale della Confesercenti Brindisi dopo cinque  anni lascia il suo incarico e punto ad un posto nella Camera dei deputati, si candida con il nuovo Movimento moderati per la rivoluzione di Gianpiero Samorì. Per annunciare la sua candidatura si affida ad una lettera che ha inviato a tutti i commercianti brindisini iscritti alla sua associazione. Critica l’attuale classe politica e dirigente, lontana, ai suo dire, dai problemi della gente, motivo per il quale intende dare il proprio contributo a Roma.  “La nostra classe politica- scrive nella missiva- è ingessata e lontana dai problemi dei cittadini, si è però avvitata su se stessa trascinando tutti noi verso il basso; una classe politica scomposta, sciancata, mediocre, auto referenziale, incapace di superare le divisioni in nome dell’interesse comune ed incapace di impedire soprusi ed abusi, che ha determinato con il suo atteggiamento, e solo nell’ultimo anno, la modifica della legge anti usura, la scomparsa dei piccoli mercati nelle piazze e nei centri storici,  la trasformazione del credito commerciale in credito bancario (insostenibilmente oneroso) e che ha barattato il nostro diritto al lavoro con la salute dei nostri cari e dei nostri amici, scelte che hanno rappresentato un colpo al cuore pulsante del ceto medio”.

Insomma D’Amore lascia il commercio per dedicarsi alla politica, pensando direttamente a Roma, salta tutti gli altri passaggi politici-elettorali. Dovrà affrontare una difficile campagna elettorale per questo chiede l’aiuto dei suoi colleghi. “ Da questo momento più che mai voglio poter rappresentare le istanze del nostro mondo- conclude la lettera- ed è per questo che ti invito a venirmi a trovare, a chiamarmi, a sostenermi in questa difficile battaglia, per progettare insieme il futuro del territorio e del paese”.

Lu.Po.

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