Il depuratore rischia di non entrare in funzione: «Colpa della politica»

CAROVIGNO – Da qualche mese la città di Carovigno è costantemente presente nelle colonne di cronaca dei media per fatti poco piacevoli. Il trend non sembra accennare a invertirsi visto che, quasi con frequenza quotidiana, nuove vicende arricchiscono la vita politica e sociale della comunità.  Questa volta è il turno del Partito Comunista che solleva una questione che da diversi anni scorre, letteralmente, sotto i piedi dei cittadini: la mancata entrata in funzione del depuratore che dovrebbe sanificare le acque delle fogne di San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e, ovviamente, Carovigno. Il depuratore di Bufalaria, pronto a trattare almeno i liquami di San Michele, potrebbe non entrare in funzione a causa di un esposto presentato dai responsabili della gestione della riserva.

«Forse sta per sfumare l’ultimo spiraglio che potrebbe sancire la fine dello scarico della fogna senza alcuna depurazione nel sottosuolo, attraverso tre voragini a Carovigno, San Vito dei Normanni  e San Michele Salentino – questa la denuncia dei comunisti – Il consorzio di Torre Guaceto, infatti, si contrappone all’entrata in funzione del depuratore di Bufalaria usando il vecchio metodo delle carte bollate. Non è una novità: lo hanno fatto, prima, i dirigenti del consorzio nominati dalla ex giunta Zizza; ora, la storia si ripete e a usare gli stessi mezzi contro l’entrata in funzione provvisoria del depuratore sono i dirigenti del consorzio di Torre Guaceto nominati dalla giunta Mele». Il via alla messa in funzione dell’impianto di depurazione dovrebbe avvenire lunedì prossimo, partendo da San Michele.

«Carovigno è stato il primo dei tre paesi a finire la canalizzazione ma non è pronto per la depurazione perché, come è noto, durante i lavori ci fu un errore nella pendenza. Questa sarebbe dovuta essere corretta entro la fine di aprile del 2014 e, invece, si è assistito alla sospensione dei lavori a metà luglio. La messa in funzione del depuratore dopo 40 anni, quindi, rischia di essere ancora una volta rinviata per esposto alla Procura da parte del consorzio di gestione di Torre Guaceto». I Comunisti, quindi, affondano orizzontalmente contro la politica, puntando il dito contro le ultime due giunte. «Le attenzioni politiche di Carovigno non possono essere rivolte solo a Torre Guaceto dove si curano la fauna e la flora. Chiediamo un’inversione di tendenza nella politica turistica e ambientale carovignese: la stessa cura che viene garantita a Torre Guaceto per piante e animali deve essere garantita anche lì dove vivono gli uomini».

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. BEH, ALLORA NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI ESISTERE LA RISERVA NATURALE DI TORRE GUACETO: SE È VERO, COME È VERO, CHE È VIETATISSIMO ENTRARCI, ANTROPIZZARLA , ENTRARCI ANCHE CON UNA BARCA A VELA PER…NON INQUINARE, ALLORA NON SI CAPISCE PERCHÉ MAI DEBBA ESSERE CONSENTITO DI CONVOGLIARE LE ACQUE DEL DEPURATORE ( CHE PROPRIO SALUBRI E PURE NON DOVREBBERO ESSERE) NEL CANALE REALE CHE ATTRAVERSA LA RISERVA E SFOCIA NELLA SPIAGGIA DI TORRE GUACETO PROPRIO DACANTI ALLA TORRE…MA LE TESTE PENSANTI SANNO CHE IL CANALE REALE IRRIGA LA RISERVA E POI SFOCIA NELLA BELLISSIMA BAIA DELLA RISERVA? RITENGO DI NO, ALTRIMENTI AVREBBERO EVITATO QUESTA ENNESIMA FIGURACCIA OLTRE CHE DIMOSTRARE DI NON CONOSCERE IL TERRITORIO CHE AMMINISTRANO.

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