Dichiarazione dei redditi, Lo Martire: “Per il centrosinistra la trasparenza solo un vessillo in campagna elettorale”

BRINDISI – “La trasparenza è stata vessillo del centrosinistra e del sindaco in primis durante la campagna elettorale, ma evidentemente qualcuno ha dimenticato gli impegni assunti con gli elettori e sanciti dalle disposizioni di legge. Fatto sta, che la dichiarazione del sindaco Riccardo Rossi è stata depositata sul sito solo dopo la richiesta formale di accesso agli atti formulata dalla sottoscritta in data 28 novembre 2018, mentre un assessore della sua giunta, ancora ieri (11 dicembre) non ha prodotto alcuna documentazione. Paradosso tutto interno al nostro Comune”. Lo afferma la consigliera comunale di Brindisi popolare Carmela Lo Martire in merito alla presentazione degli amministratori della propria dichiarazione dei redditi.

“Non posso che esprimere profonda delusione – aggiunge Lo Martire – Ho depositato tutta la documentazione richiesta ai fini della trasparenza lo scorso 29 agosto, ritenendo questo un passaggio indispensabile per l’avvio della mia prima esperienza in Consiglio comunale, come esponente delle opposizioni. Apprendo che solo ora il Comune di Brindisi ha finalmente preso atto del caso: con lettera del dirigente dei servizi generali, Angelo Roma, dell’11 dicembre scorso – dopo una mia sollecitazione formale- è arrivata la conferma che non solo un assessore risulta inadempiente ma che, nella medesima situazione ci sono diversi consiglieri comunali, alcuni dei quali eletti nella coalizione di maggioranza”.

Assessore e consiglieri hanno sette giorni di tempo a far data dall’11 dicembre per depositare la documentazione. In caso contrario, è la stessa Amministrazione a far sapere che si procederà alla segnalazione all’Anac per l’irrogazione della sanzione pecuniaria.

“Sono convinta che – per gli inadempienti- si sia trattato di una dimenticanza – conclude – Ma chi amministra sa bene che non è possibile dimenticare, tanto più se ci sono obblighi previsti dal legislatore. In questo caso, il decreto legislativo 33 del 2013, con il quale è stata riordinata la disciplina sugli obblighi di pubblicità, diffusione di informazione da parte delle Pubbliche Amministrazioni e non doveva essere necessario un accesso agli atti di un consigliere per ricordare degli obblighi scaduti da mesi”.

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