Dormitorio: il Questore risponde a Consales “Senza polemiche”

BRINDISI- Il caso del dormitorio a Brindisi è destinato a far discutere,  sia che si tratti di trasferire gli immigrati in una tendopoli a Costa Morena sia che si parli di numeri e ruoli nella gestione degli ospiti. Ed è così che l’affermazione del sindaco Mimmo Consales, durante il vertice di giovedì scorso, ha suscitato il disappunto del Questore di Brindisi. Il primo cittadino aveva asserito che  “la Questura continua ad inviare all’interno altri immigrati, tanto che molti di loro hanno proprio lì la propria residenza anagrafica”.  Una dichiarazione alla quale la Questura ha risposto per le rime con una nota, neppure a dirlo, denominate “Senza Polemiche” ed inviata  dall’indirizzo Pec dell’Ufficio di Gabinetto. Nel comunicato si legge: “L’elargizione dei certificati di residenza in un edificio sul quale pende un’ordinanza di sgombero” – scrivono dalla Questura – “non è competenza di questo Ufficio bensì dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Brindisi previa, si ritiene, doverosa verifica da parte del Comando dei Vigili Urbani della effettiva residenza”.”Infatti – si legge ancora nel comunicato – numerosi sono gli stranieri e non, che hanno ottenuto la residenza in Via Provinciale S. Vito 1145, con relativo rilascio della Carta d’Identità, anche in momenti successivi all’ordinanza di sgombero. Dopo aver fatto riferimento alla necessaria “dichiarazione di ospitalità rilasciata dalla Caritas”, la Questura di Brindisi precisa, che “gli ospiti della Caritas presso il dormitorio di Via Provinciale S. Vito 114, di proprietà del Comune di Brindisi, sono tutti stranieri in posizione regolare sul territorio italiano in quanto le Commissioni territoriali competenti per il riconoscimento dello status di rifugiato hanno accordato la protezione internazionale, sussidiaria o umanitaria ovvero sono in attesa di definizione del riconoscimento”. In conclusione la Questura fa notare anche che in merito all’ordinanza di sgombero del 19 Aprile scorso: “organo incaricato della relativa esecuzione è il Comando della Polizia Municipale che, non risulta abbia mai posto in essere le condizioni per attuare lo sgombero”… “è prassi consolidata… che in occasione di sfratti o sgomberi particolarmente impegnativi per i riflessi sull’ordine e la sicurezza pubblica, che l’organo incaricato dell’esecuzione, dopo i primi tentativi non riusciti, chieda l’intervento delle Forze dell’Ordine. In tali occasioni – dice la Questura-  si procede alla valutazione, in riunioni tecniche specifiche, delle possibili soluzioni alternative per ridurre le problematiche di ordine pubblico che ne potrebbero scaturire” ma “nessun invito è mai pervenuto in Questura per la partecipazione alla riunione tenutasi a Palazzo Nervegna il 27 Settembre scorso”.

BrindisiOggi

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