Dormitorio, ripulito solo il piazzale esterno ma dentro resta l’inferno/Video

BRINDISI- Dormitorio in via Prov.le San Vito, pulizia solo sul piazzale esterno, dentro resta l’inferno. Sono circa 250  a fronte di una capienza di 80, gli ospiti del dormitorio in via Prov.le San Vito. La pulizia fatta questa mattina da Multiservizi ed Ecotecnica ha interessato solo piazzale esterno ma all’interno della struttura la situazione resta disastrosa, il rischio sanitario è altissimo. Il dormitorio è in completo stato di abbandono e degrado da tre mesi, nessuna guardiania, nessun controllo. I cancelli restano aperti notte e giorno, chiunque può avere accesso. Lo scorso 12 maggio esaurita l’ultima proroga   concessa alla cooperativa “La città dei servizi” che si occupava dell’apertura e della chiusura della struttura, oltre che della guardiana notturna, il servizio è stato affidato alla Multiservizi.  “L’Amministrazione comunale-  recitava una nota del Comune-  ha dato seguito al progetto avviato alcuni mesi addietro che prevede l’implementazione del servizio con affidamento alla società in house.” In realtà tutto è rimasto com’era, nessun cambio di testimone, nessuno che si sia più occupato della struttura che oramai è al collasso.

Il commissario prefettizio, Santi Giuffrè, pare che stia disponendo un tavolo di lavoro per affrontare il problema e trovare una soluzione. A questo tavolo di lavoro partecipano tutte le istituzioni del territorio, le forze dell’ordine e la stessa Caritas. Dal Comune dicono che ci vorrà tempo per risolvere il problema, una progettualità che non potrà dare soluzione nel breve termine.

Qualche mese fa BrindisiOggi documentò lo stato dei luoghi all’interno del dormitorio attraverso questo filmato che vi riproponiamo.( https://www.brindisioggi.it/un-viaggio-nel-dormitorio-brindisi-impossibile-vivere-moamed-vogliamo-affittare-casa-nessuno-disponibile/).  Nelle immagini si vedono i giacigli di fortuna tra ammassi di spazzatura, gli immigrati  che dormono ovunque e non c’è più spazio neanche per camminare. In un unico ambiente mangiano, cucinano,  dormono e si lavano. I bagni non funzionano più. Sulle parete anche il sangue delle zecche ammazzate. La maggior parte di loro  è regolare, ha dei permessi di soggiorno e  lavorano in campagna per 5 euro l’ora. Già tre mesi fa  103 di questi ragazzi firmarono una lista in cui dichiaravano di essere disponibili ad andare via purchè avessero avuto una casa da prendere in affitto.  “Non affittano agli stranieri- spiegò  Moamed, un ragazzo che è a Brindisi dal 2009- siamo africani. Hanno paura che  non paghiamo” .  Era il 23 maggio e la situazione era già drammatica, oggi possiamo solo immaginare quanto sia peggiorata.

3 Commenti

  1. Che pulissero la loro casa come la gente civile pulisce la propria…vivono nello schifo che LORO creano (molti di loro trascorrono la giornata a raccattare immondizia in giro per la città)

  2. Se sono individui ospitati da qualche tempo e che capiscano l’italiano sarebbe il caso di fornire i mezzi necessari come suggerito dalla “Cittadina” per permettere, a loro stessi, di fare le necessarie pulizie del luogo dove dormono e mangiano. Le istituzioni dovrebbero occuparsi di fornire luce, acqua e rendere efficienti i servizi igienici indispensabili, non dico per vivere, ma almeno sopravvivere. Comunque siamo alle solite, ovvero non abbiamo né mezzi né risorse economiche per accogliere tutti: rifugiati, migrati, clandestini e quant’altro. Nonostante ciò coloro che denunciano questo stato di cose, questo genere di accoglienza selvaggia scellerata, viene bollato come razzista, come xenofobo e via cantando. Va bé!!

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