Educare al bello, recuperare i ragazzi difficili attraverso il decoro

BRINDISI- Inesauribili risorse messe in campo dal Polo Tecnico Professionale “MESSAPIA” nella lotta alla dispersione e alla devianza giovanile, nell’era in cui le parole di Crepèt e di Recalcati sottolineano con sempre maggiore vigore il fallimento delle istituzioni tradizionali, quali la famiglia e la Scuola, agenzie educative principe in piena crisi di identità.

Dopo il reclutamento di una Psicologa, a sostegno di alunni, docenti e famiglie, inserita appieno nell’organico d’istituto e alacremente a lavoro, nel folto programma della settimana dello studente partita il 25 febbraio, non mancano incontri sulla legalità:l’Unione delle Camere Penali dialoga sui principi costituzionali del processo penale con l’avv. Gianmichele PAVONE; oggi 26 febbraio, in due momentidistinti, alle 9.00 presso la Sala conferenze Autorità Portuale, alle 11 presso la sede scolastica “De Marco”, gli studenti dell’IISS “Ferraris De Marco Valzani” potranno vivere un’esperienza dal forte impatto emotivo volto a scardinare le coscienze parlando di Michele FAZIO, vittima innocente di Mafia, alla presenza di suo padre e diValerio D’AMICI dell’Ass.ne  LIBERA, nella preparazione al 21 marzo. Ma non basta. L’IISS “Ferraris De Marco Valzani” ha deciso di investire sull’educazione sentimentale, sul valore della partecipazione attiva come modalità di rivendicare un ruolo sociale, sull’assunzione delle responsabilità e la giustezza delle pene da espiare come percorso di riabilitazione. A questa finalità concorrono le convenzioni con la “Caritas” di Brindisi e la Coop. “Oltre l’Orizzonte”, per accogliere giovani studenti del Polo “MESSAPIA” destinatari di provvedimenti disciplinari di sospensione i quali, anziché  a casa, spesso comodamente in vacanza, scontano la sanzione presso strutture idonee in cui possano rielaborare la violazione delle regole,  riflettere sulla negatività delle proprie azioni, riconoscere l’errore per migliorarsi attraverso il confronto con contesti sociali vulnerabili.Incontrare persone che vivono un disagio fisico, psichico o semplicemente ambientale, può portare il ragazzo a riscoprire la ricchezza delle cose semplici e tornare ad apprezzare il valore della vita e la bontà del mondo che lo circonda, perché spesso si dà per scontato ciò che in realtà non lo è.

E in questo percorso di “volontariato sociale” si scopre la vocazione del donarsi agli altri, si scopre che servire alla mensa dei poveri dà senso al nostro tempo, si scopre che con le persone affette da autismo si può comunicare anche senza parlare, e un sorriso diventa contagioso.

“Siamo certi di andare nella giusta direzione – afferma la preside Rita Ortenzia DE VITO – perché riceviamo un feedback molto positivo sull’esperienza da parte dei nostri partner educativi che ci aiutano negli interventi di recupero dei nostri ragazzi più difficili, soprattutto grazie all’esperienza della “messa alla prova” che molti di loro hanno già vissuto tante volte; ma apprezzamento ci proviene anche dalle famiglie, sempre più bisognose di aiuto lì dove la capacità genitoriale è sempre più flebile e il rischio di devianza sempre più cogente”.

“E poi – continua la DE VITO – educhiamo al gusto del bello e del decoro: i nostri ragazzi, armati di pennelli e guanti, zappetta, rastrello e scopetta, insieme ai loro eroici docenti, si prendono cura del proprio ambiente scolastico, perché prendersi cura delle persone che amiamo vuol dire anche amare il luogo in cui vivono…Ferraris docet. E funziona davvero!”.

BrindisiOggi

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