Faccia a faccia con il nuovo comandante: “L’obiettivo non saranno le multe ma la prevenzione”

BRINDISI- (da il7 Magazine) Crede nel lavoro di squadra e nelle forze di polizia che possono e devono fare rete, il suo pallino è la formazione e pensa che la prevenzione sia più efficace della repressione, queste sono solo alcune delle caratteristiche del nuovo comandante della Polizia Municipale di Brindisi,  Antonio Orefice, insediatosi ufficialmente martedì scorso. Orefice è nato a Squinzano 51 anni fa, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza nel luglio 1994 presso l’Università degli Studi di Bari. Nel tempo ha partecipato a numerosi corsi di studio e di formazione. Ha ricoperto diversi incarichi di dirigente e responsabile nel Corpo di Polizia Locale presso i Comuni di Campi Salentina, Comuni del Nord Salento, Novoli, Squinzano, Fasano, Gallipoli e Galatina. E’ stato presidente e componente in Commissioni di concorso per Comandate di Polizia Municipale e per la selezione di marescialli di P.M. e di agenti di Polizia Municipale. Attualmente è anche  componente della Commissione Tecnica regionale sulle polizie locali, membro del direttivo regionale dell’Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali di Polizia Municipale, già presidente dei revisori ei conti della stessa Associazione a livello nazionale e componente del gruppo di lavoro che ha redatto la Legge regionale 37/2011 sulla polizia locale. Il suo incarico non lo coglie alla sprovvista, tutt’altro, da buon salentino conosce la sua terra e Brindisi è sicuramente una delle città che apprezza.

Comandante conosce , quindi, Brindisi, si è già fatto un’idea si è fatto della città ?

“Certo che conosco Brindisi e mi piace molto. Sono felice di essere qui.  Brindisi è una città dalle grandi potenzialità, non sono solo io a dirlo. Dovrebbe vendersi meglio. E’ una questione di cultura, questa città è ricca di storia, di bellissimi paesaggi, ha una posizione strategica rispetto a tante altre città e si distingue per vitalità. E’ un peccato non valorizzare tutto questo. Certo i problemi non mancano, come in tutte le altre città, ma bisogna lavorare sulla mentalità delle persone”.

Che tipo di lavoro andrà a fare, ha già un’idea, ci sono delle priorità o delle emergenze che pensa di dover affrontare?

“Lavorerò soprattutto sul rispetto delle regole e per farlo è necessario dialogare e comprendere. Per far rispettare le regole non è sufficiente fare repressione, per far rispettare le regole bisogna fare prevenzione, per questo il dialogo è fondamentale. Le emergenze, è presto per dirlo, devo ancora farmi un quadro preciso e per farlo devo partire dalla conoscenza delle istituzioni e soprattutto dei miei collaboratori. Con loro il mio obiettivo è quello di stimolarli ad amare il proprio lavoro. Siamo fortunati svolgiamo un lavoro interessante che ci porta a stare a contatto con i cittadini, è con loro che ci dobbiamo misurare”.

Qual è il suo rapporto con i cittadini, con le persone che magari bussano alla sua porta?

“Il rapporto con il cittadino per me è molto importante , l’ho detto prima, perché così, interfacciandosi, si riesce a crescere e migliorare. Le porte del mio ufficio sono sempre aperte ma è anche giusto che ci siano i miei collaboratori pronti anche a dare le risposte ogni volta che qualcuno le richiede. La nostra è un’organizzazione trasparente, un’amministrazione aperta”.

In questi giorni è stato approvato il nuovo piano della sosta che rivoluziona non poco le abitudini dei cittadini, lo ha già visionato, cosa ne pensa?

“Nei prossimi giorni lo esaminerò con attenzione, ritengo che sia uno di quei passaggi necessari affinchè la città cresca. In queste cose bisogna avere il polso fermo e il passo deciso, quando si affrontano  cambiamenti importanti è sempre così. Bisogna entrare nell’ottica delle idee che il veicolo è solo un mezzo di trasporto e non si può pretendere di tenerlo sempre a portata di mano, è un oggetto che oltretutto deturpa anche il paesaggio. Io sono a favore delle aree pedonali e le stesse zone ZTL rappresentano scelte condivisibili per un’area urbana. Non si può decidere di uscire da casa per poi restare imbottigliati nel traffico”.

In questo momento la città è commissariata e poi ci saranno da affrontare le nuove elezioni e mettersi a lavoro con una nuova amministrazione, questo per dire che nei prossimi mesi la situazione non sarà delle più semplici, è preparato?

“Si certo, lo so. Ma per quello che è il mio ruolo credo molto nella collaborazione con le istituzioni e  nel lavoro di squadra e quando parlo di squadra non mi riferisco solo al Comando di Brindisi ma anche a i Comandi della provincia. Il mio obiettivo è costruire una rete della Polizia Municipale tra tutti i Comuni. Sono qui a Brindisi solo da qualche giorno ma ho già incontrato i comandanti della Polizia Municipale di molti Comuni brindisini. Tutti sono stati felici della mia idea, unire le forze e coordinarsi in modo da lavorare in sinergia. Così si fa anche formazione e la formazione, onestamente, è un mio pallino. E’ una forma mentis che mi porto dietro per l’esperienza fatta presso la  Commissione Tecnica regionale sulle Polizie locali di cui sono componente. Si può fare tanto lavorando in questo modo e poi si migliorano anche i servizi al cittadino”.

La prima cosa che farà in questi giorni, a parte gli impegni istituzionali, quale sarà?

“Il prossimo 20 gennaio vorrei riportare la festa di San Sebastiano in Cattedrale. Sto coinvolgendo anche gli altri  Comuni. Vorrei che partecipassero anche le scolaresche e la cittadinanza”

Lucia Pezzuto

(per Il7 Magazine)

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