Falso Made in Italy: oltre 160mila articoli sequestrati nel porto, 3 denunce

BRINDISI – Falso Made in Italy: oltre 160mila articoli sequestrati nel porto di Brindisi. Nel dettaglio gli uomini della Guardia di Finanza hanno posto sotto sequestro 160mila articoli di casalinghi e 4350 capi di abbigliamento sportivo. Denunciate tre persone.

In un momento di grande sollecitazione delle misure di controllo adottate all’interno dell’area portuale di Brindisi, nell’ambito dei potenziati servizi di vigilanza operati nell’area doganale del varco Costa Morena e degli altri punti di approdo delle navi, militari del gruppo della Guardia di Finanza Brindisi, unitamente ai funzionari della locale Agenzia delle Dogane, procedevano al controllo di più automezzi provenienti dalla Grecia.

Nel dettaglio, l’attività di monitoraggio ha consentito di rinvenire, a bordo di due distinti autocarri, più carichi di prodotti recanti una falsa indicazione di origine della merce, idonei ad indurre in errore il consumatore sulla genuinità dell’origine italiana del prodotto.

In particolare, in un primo controllo, sono stati verificati 408 colli contenenti componenti di bicchieri del tipo “Flute”, riportanti etichette con nomi di aziende all’assonanza italiane, nonché la dicitura “Made Italy” ed i colori della bandiera nazionale.

Il secondo carico ispezionato ha riguardato 435 colli di prodotti descritti nella bolletta doganale quali generici prodotti di abbigliamento in realtà consistenti in tute sportive di una notoria marca produttrice di indumenti tecnici venduti su tutto il territorio.

In entrambi i casi, le successive verifiche hanno consentito di appurare che le merci in argomento erano di fabbricazione estera e che, attraverso la Grecia, erano state introdotte nel territorio italiano per essere poi destinate alla commercializzazione come prodotto nazionale.

Al termine delle operazioni di polizia economico-finanziaria, si è proceduto al sequestro penale di 163.200 componenti di bicchieri tipo “Flute” e di 4.350 tute sportive per violazione dell’art. 4 comma 49 della L.350/2003 “Tutela del Made in Italy” e 517 del c.p. “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci” ed al deferimento, alla locale Procura della Repubblica, del rappresentante legale di un’azienda partenopea operante nel commercio all’ingrosso (D.I.V., napoletano di 51anni ); del conducente del mezzo trasportante i componenti per bicchieri (R.M., cittadino rumeno di anni 36); nonché della legale rappresentante di una ditta pugliese di commercio all’ingrosso di abbigliamento ed accessori (V.A., barese di anni 31) e del conducente del mezzo trasportante le tute sportive (I.N., cittadino bulgaro di anni 54).

BrindisiOggi

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