Fanno la multa se fai il bagno però si continua a scaricare in mare, il progetto bloccato dal Comune di Carovigno

BRINDISI-  Raccoglie i reflui di Villa Castelli passando per Ceglie e Francavilla Fontana sino ad arrivare a Mesagne, ma è qui che confluiscono anche gli scarichi del depuratore consortile di Carovigno, il canale Reale scarica ancora nel mare di Torre Guaceto, in piena riserva naturale. Una delle più grandi contraddizioni di questo territorio bloccata dall’inerzia delle amministrazioni comunali. La foto che vi proponiamo è stata scattata nella giornata di ieri, acqua stagnata che finisce in piena zona A dove è vietato fare il bagno per non alterare la flora e la fauna protetta.

I turisti in questa zona possono stazionare ma non fare il bagno, rischiano 50 euro di multa. Ma proprio in queste acque dove è prevista la “super tutela” scarica il depuratore e il canale. Certo sono acque “depurate” in tabella 4, quella massima per gli scarichi in mare, costantemente Arpa e consorzio Torre Guaceto procedono alle analisi. I limiti sono nella norma, ma appare del tutto contraddittorio e privo di senso che lo scarico possa avvenire nella riserva.

Da due  anni è fermo negli uffici della Regione Puglia il progetto per la condotta sottomarina che prevede  lo scarico  a largo, l’unico provvedimento che potrebbe in qualche maniera risolvere il problema.  Il tutto è bloccato a causa delle mancate autorizzazioni  del Comune di Brindisi e di quello di Carovigno.   L’ente di Bari ha diffidato le due amministrazioni comunali.

Ma mentre qualcosa negli ultimi tempi si è mosso per Brindisi,  dove  il commissario prefettizio ha rilasciato le autorizzazioni di sua competenza, lo stesso non può dirsi del Comune di Carovigno. Questi non ha ancora convocato un consiglio comunale con all’ordine del giorno l’argomento in questione. Il motivo non è dato saperlo. Eppure il 6 febbraio scorso il Servizio Acque della Regione Puglia ha inoltrato tre note di sollecito ai Comuni di Brindisi e Carovigno per il rilascio dei pareri di conformità urbanistica e per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio relative all’appalto. Ma da Carovigno arriva il silenzio.

Lucia Portolano

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