Festa di San Teodoro: monsignor Talucci e il sindaco Consales ricordano Melissa

BRINDISI- La città di Brindisi rivive la sua storia e la tradizione nei momenti più significativi della Festa di San Teodoro e San Lorenzo. Nonostante le difficoltà di allestire ed organizzare quest’evento così atteso e partecipato, in spazi decisamente più ridotti, rispetto agli anni precedenti, erano davvero tante le persone che ieri affollavano i giardinetti di Piazza Vittorio Emanuele e quello spicchio di banchina antistante dove era stato allestito il palco per accogliere i Santi Patroni. Immutata l’emozione di veder entrare nel porto le statue di San Teodoro e San Lorenzo, accompagnate come sempre da uno stuolo d’imbarcazioni. Illuminata a festa la città ha accolto i suoi Santi protettori tra gli applausi. Poi dopo la tradizionale consegna delle chiavi, il Sindaco in persona le ha porte ai Santi, è calato il silenzio. Dal palco il messaggio del sindaco Mimmo Consales,  alla sua prima uscita istituzionale, ed il messaggio del vescovo Monsignor Rocco Talucci, per lui invece l’ultimo discorso alla città, vista la sostituzione imminente. Molti i temi comuni dei discorsi. Sia il primo cittadino che il vescovo si sono rivolti alla comunità ricordano le difficoltà che questa città ha affrontato e continua ad affrontare dalla crisi, che per la Chiesa non si ravvede solo nell’economia ma anche nei valori umani, alla tragedia del Morvillo Falcone con un particolare saluto ai genitori della piccola Melissa Bassi e alle ragazze ferite. Un pensiero anche alle fasce più deboli della società a chi lotta ogni giorno per sopravvivere. L’impegno della comunità, è stato detto deve essere quello di partecipare ai bisogni sociali.“Guardando al nostro impegno di credenti avverto forte e significativa questa circostanza che ci permette di essere insieme a due giganti della fede, quali San Teodoro e San Lorenzo”, ha detto Monsignor Talucci, “Come loro anche noi siamo chiamati ad essere attivi operatori nella Chiesa e nella società di oggi per essere “pietre vive” nella edificazione di un mondo nuovo, per saper superare, col senso morale, una crisi che non è solo economica ma etica e direi antropologica per riportare al centro il senso dell’uomo e la dignità della persona umana chiamata ad essere soggetto di sobrietà nei consumi, di solidarietà nelle relazioni, di testimonianza nella spiritualità”. Nel discorso del sindaco Consales non sono mancati i riferimenti all’attività amministrativa e alle questioni più calde, a partire da quella che vede contrapporsi lo sviluppo all’ambiente e quel ricatto occupazionale che tanto ha acceso gli animi. “Creare nuova occupazione, però, non può giustificare scorciatoie praticate in un passato neanche troppo glorioso. Un salario a fine mese non potrà mai essere barattato con la salute dei cittadini e con la tutela del territorio. Nella gestione di questo fenomeno questo Sindaco e questa Amministrazione non accetteranno compromessi di alcun tipo perché la tolleranza può trasformarsi in una istigazione a delinquere e la sostenibilità può essere la chiave di ingresso per accordi poco nobili”, ha detto Consales,“le grandi aziende saranno le benvenute nella nostra città, ma nella chiarezza dei ruoli e nella consapevolezza che non sarà mai sottoscritto alcun accordo finalizzato a bypassare limiti ambientali o a pulire la fedina penale di qualcuno”. Il primo cittadino ha voluto così “mettere in chiaro le cose”. Detto questo, l’augurio, tanto del Vescovo quanto del Sindaco, è stato quello che Brindisi possa superare le difficoltà di questo momento guardando con maggiore serenità al futuro. Concluso il cerimoniale, spazio a fuochi d’artificio. I giochi di luce hanno illuminato a festa il porto e per venti minuti tutti con il naso all’insù rapiti, grandi e piccini, da una magia che non stanca mai.

                                                                                                                                                     Lucia Pezzuto

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