Fondi solo ai porti Core, decide tutto Bari e Taranto a Brindisi forse qualche briciola

BRINDISI- Il porto di Brindisi non potrà gestire più nessun fondo. I soldi si fermeranno solo a Taranto e a Bari. Questo è l’allarme lanciato nel comitato portuale di oggi. È stato stabilito infatti che i fondi statali e comunitari saranno destinati all’Autorità di sistema, che secondo la nuova riforma Delrio in Puglia sono solo quelli di Taranto e Bari. In poche parole le risorse per i nuovi progetti arriveranno solo per i porti Core, quelli definiti dall’Unione europea strategici, in questi infatti non rientra il porto di Brindisi. La preoccupazione ha trovato fondamenta anche in sede di comitato portuale dove questa mattina il commissario straordinario Mario Valente non ha potuto che confermare la preoccupazione di alcuni operatori marittimi, confermando questa notizia.

E nulla cambierebbe anche chiedendo la deroga per  l’accorpamento con Bari: Qualcuno  infatti  nei giorni scorsi ha avanzato la possibilità di chiedere una deroga per tre anni, che prevede per questo periodo il mantenimento di uno status di indipendenza, ma poco cambierebbe in termini sostanziali, in quanto si manterrebbero in vita gli uffici, ma non arriverebbe un soldo.

Lu.Po.

2 Commenti

  1. Forse non e’chiaro a molti, cioe’ a color che credono e/o si illudono che il Porto di Brindisi sia un clone o un gemelli o una copia di quello di Rotterdam o di Amburgo, che si sta andando verso la BENVENGA privatizzazione dei porti .E cosi’ si mettera’ fine a queste autorita portuali ,eliminando tali terreni di caccia e scorribanda di partiti e politici.Fuori la politica da scelte e sistemi che appartengono solo all’iniziativa privata.

  2. Le cose non sono esattamente come descritte, a parte il fatto che tra due anni i porti core saranno rivisti, al momento comunque non sono previsti finanziamenti da parte del governo nei confronti dei porti. L’unico finanziamento previsto, lo ribadì Ivan Russo consulente del ministro Del Rio, proprio a Brindisi in occasione di un incontro promosso dal ” Propeller Club” è quello dell’ultimo miglio per la ferrovia ed in quello Brindisi c’era già.Il resto deve essere fatto dai privati o con gli incassi dell’autorità e si da il caso che l’unica autorità portuale oggi in attivo grazie al traffico merci, gas e carbone in primis è proprio Brindisi che si vedrebbe costretta a fare da donatore di sangue per Bari e Taranto, che nella revisione prevista fra due anni potrebbe non essere più considerati porti core. Quindi non è affatto vero che la proroga di tre anni non servirebbe a Brindisi, ma sarebbe proprio il contrario

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*