Furbetti del cartellino in via Dalmazia: la Cassazione conferma le condanne: l’Asl apre i procedimenti disciplinari

BRINDISI- Arriva la parola fine alla  vicenda giudiziaria di 29 dipendenti dell’Asl di Brindisi accusati di assenteismo dagli ambulatori di via Dalmazia. La Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi presentati dai legali della difesa, ed ha quindi confermato la sentenza d’Appello che ha visto condannati per truffa medici, infermieri e fisioterapisti.

Inoltre gli imputati sono stati condannati a risarcire la Asl di Brindisi, difesa dall’avvocato Rosario Almiento.

I fatti contestati si sono verificati tra il 2009 e 2010, i Nas  allora arrestarono 26 persone. Un vero e proprio terremoto in via Dalmazia. Nel secondo grado di giudizio sono state assolte 6 persone, gli imputati all’inizio erano ben 36.

Secondo l’accusa i dipendenti si allontanavano dal posto di lavoro per svolgere faccende private, come andare a fare la spesa o prendere un caffè al bar, qualcuno sarebbe tornato anche a casa,  il tutto senza timbrare il cartellino.  A sostegno della tesi dell’accusa i video  delle telecamere nascoste che avrebbero ripreso l’attività irregolare. La vicenda è tornata all’attenzione della cronaca nazionale nel 2016 perché uno dei medici imputati, in concomitanza della sentenza di Appello, aveva ottenuto una promozione. Dopo la decisione della Cassazione l’Asl riaprirà i procedimenti disciplinari a carico dei condannati, nel frattempo alcuni di loro sono andati in pensi

BrindisiOggi

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