Furto di energia elettrica da 60mila euro per alimentare l’azienda agricola, due arresti

SAN PANCRAZIO SALENTINO- Furto di energia per cinque anni per alimentare l’azienda agricola, due coniugi arrestati e poi rimessi in libertà. I carabinieri delle Stazioni di San Pancrazio ed Erchie, hanno arrestato per furto di energia elettrica i proprietari di una masseria. Si tratta di due coniugi di 68 e 52 anni, quest’ultima titolare di un’azienda agricola. I militari nel corso di una perquisizione, oltre a rinvenire 67 cartucce di varie marche detenute illegalmente e un caricatore per pistola, il tutto sottoposto a sequestro, hanno constatato che il misuratore dell’energia risultava staccato, mentre nel corso delle operazioni di perquisizione erano stati notati diversi elettrodomestici funzionanti. Il prelievo abusivo di energia era stato realizzato mediante un by-pass a monte del contatore che, danneggiando in maniera irreparabile il cavo di alimentazione Enel, ha permesso il prelievo di energia elettrica senza essere misurata. Sia il by-pass che il teleruttore a monte del collegamento abusivo erano stati interrati e nascosti al fine di non essere facilmente individuati, pertanto si è resa necessaria la demolizione di parte della pavimentazione per intercettare lo stesso e verificarlo. Dagli accertamenti è emerso che l’utenza è cessata da tempo, l’energia elettrica prelevata dovrebbe ammontare a circa 294.000Kw, un prelievo orientativo che durava da circa 5 anni, quantificabile in 60.000 euro. In sostanza, a fronte dell’assenza ufficiale di energia elettrica tutte le attività domestiche e dell’azienda sono state alimentate con il sistema fraudolento attuato dagli indagati. I tecnici intervenuti hanno provveduto a mettere in sicurezza l’impianto e a rimuovere l’allaccio abusivo che è stato sequestrato, repertato ed affidato in giudiziale custodia al personale Enel intervenuto sul posto. I due arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati rimessi in libertà ai sensi dell’art.121 del codice di procedura penale, come disposto dall’Autorità giudiziaria.

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