Il futuro di Brindisi nel nuovo Pug, l’intervista al prof Borri: “Nessuna immagini la costa romagnola”

BRINDISI –  (da IL7 Magazine) Il professore del Politecnico di Bari a lavoro per scrivere il futuro urbanistico della città di Brindisi per i prossimi 30 anni. Dino Borri, ingegnere e docente universitario di Pianificazione urbanistica è uno degli assessori tecnici ed esterni voluti dal sindaco Rossi nella sua giunta. Tre mesi in giro per la città a studiare punti di forza e debolezza in vista della redazione del nuovo Piano urbanistico generale (Pug). L’ultimo risale al 1985, entrato in vigore ben 33 anni fa.

Assessore ad oggi ha un’idea chiara di Brindisi?

“È una città con una grande storia che ha superato ed affrontato numerose guerre. Ha una posizione geopolitica straordinaria. Brindisi e Taranto per questo sono sorelle. È difficile trovarne di simili in Italia.  Si estende su 30mila ettari di territorio comunale, per la maggior parte è terra fertile che ha a disposizione una grande abbondanza d’acqua. Sono poche le città pugliesi che possono contare su un territorio comunale così vasto. Ed ha un grande punto di forza: la sua comunità. Una comunità vivace e reattiva. Le posso assicurare che in molte città questo non accade”.

Quali saranno le caratteristiche del Pug Borri?

“Innanzitutto non sarà il Pug Borri, ma sarà il Pug della città di Brindisi per questo ho inteso avviare 8 incontri pubblici per confrontarmi con la popolazione.  Il risultato di questo confronto sarà inserito nel nuovo piano preliminare.  Quello che intendiamo portare avanti è un Piano urbanistico sostenibile e moderno con un uso parsimonioso delle risorse”.

Su cosa punterete?

“Tre elementi essenziali: la riqualificazione della città storica oggi ampliata con la nuova disposizione regionale che per Brindisi vede anche il coinvolgimento della zona di viale Provinciale San Vito; la valorizzazione delle campagne e della costa che non va però deturpata. Nessuno immagini di trasformare la costa salentina in Cattolica, Rimini o Riccione. Questa costa deve mantenere le sue peculiarità”.

Quando si parla di costa non si può non pensare al futuro del villaggio turistico Acque chiare sequestrato da anni per abusivismo edilizio.

“Su Acque chiare oggi il Comune ha le mani legate si  è in attesa della sentenza della Cassazione che potrebbe arrivare a febbraio, prima di quel mese non si può assumere nessuna iniziativa. Dopo la sentenza si apriranno gli scenari di azione”.

Quali sono i tempi per l’approvazione del Pug? Nominerà qualche esterno come guida per l’ufficio di piano così come è accaduto in passato con l’architetto Goggi (amministrazione Mennitti) e l’architetto Francesco Karrer (amministrazione Consales)?

“Ho calcolato che nel 2019 Brindisi potrà adottare il suo nuovo Pug, poi chiaramente dobbiamo attendere l’approvazione della Regione, che potrebbe arrivare nel 2020 se staremo con il fiato sul collo. Non sarà nominato nessuno esterno. Questo assessorato è ben equipaggiato e ci sono le giuste figure per lavorare  in casa. Risparmiamo così i soldi, ed evitiamo anche le esperienze del passato visto l’ampio contenzioso lasciato con la vicenda Goggi, questione spiacevole e singolare. Inoltre esiste un piccolo fondo della Regione a cui i comuni possono attingere nel caso in cui decidano di avvalersi dei dipendenti interni”.

Esistono al momento due documenti redatti dai suoi predecessori: il piano preliminare appunto di Goggi approvato dall’amministrazione Mennitti e  il piano strutturale realizzato da Karrer, ne farà uso e in che maniera?

“Abbiamo ripreso totalmente il piano strutturale di Karrer, professionista molto stimato. Il suo lavoro era quasi concluso, ed era stato anche pagato. Questo piano fa parte proprio della seconda fase per la redazione del Pug. Riadottiamo invece con delle modifiche il piano preliminare di Goggi. Sono passati 7 anni da quando è stato approvato e deve essere riaggiornato alla luce delle nuove disposizioni regionali approvate dalla giunta Vendola su proposta dell’ex assessore Barbanente”.

Cosa modificherete di quel piano approvato dalla maggioranza di centrodestra di Mennitti?

“Il piano è già in una revisione avanzata. Dobbiamo intervenire soprattutto in merito agli assi previsti del piano Barbanente come quello su “Patto città- campagna”, nel documento di Goggi si fa una lunga disamina dell’agricoltura a Brindisi ma non c’è un orientamento ben preciso che noi invece vogliamo dare. Così come dobbiamo riconsiderare anche “la città consolidata”, con un allargamento della città storica, che con la nuova normativa si estende anche fuori dalle mura. Come accade per la zona di viale Provinciale San Vito che diventerà un’area da proteggere. Inoltre bisogna decidere sull’area Sin (sito d’interesse nazionale)  e stabilire cosa ne sarà delle aree liberate. Parliamo di qui a 30 anni quindi del futuro di un’altra generazione. E per finire vorrei evitare tutte quelle citazioni che si fanno nel piano a Mussolini, che mi sono apparse singolari”.

Cosa cambierà rispetto all’attuale assetto urbanistico delle aree?

“Sicuramente ci sarà una riduzione delle aree identificate come zona F, cioè quelle in cui sono previste infrastrutture varie di carattere urbano. Queste potrebbero diminuire e riportarle a destinazione agricole così da evitare anche il pagamento dei tributi ai cittadini. Bisogna poi far rispettare le ordinanze per le case abusive e pericolose e risolvere l’urbanizzazione di alcune aree dove vivono intere comunità come a Sant’Elia, Montenegro e contrada Betlemme”.

Quale sarà il ruolo del porto nel nuovo Pug?

“Lo sviluppo della città di Brindisi passa dal porto che deve assolutamente avere una destinazione multifunzionale: dai traghetti alle navi crociera, dal traffico container alle merci. Personalmente mi auguro che col tempo diminuisca il traffico delle merci pericolose. E per quanto riguarda la presenza delle servitù militari io guarderei la cosa da un altro punto di vista e da quanto queste abbiano preservato il porto dalla presenza di insediamenti edilizi che avrebbero rovinato quello che oggi rappresenta ancora una ricchezza”.

Lucia Portolano

(per IL7 Magazine)

2 Commenti

  1. Staremo a vedere auguri e buon lavoro

    A ci campa tuttu l’annu veti Tutti li festi!!!
    Così si dice a BRINDISI,ancora buon lavoro.

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