Gasdotto Snam/Tap, “troppi ulivi distrutti, vogliamo vedere le analisi che attestano la malattia”

BRINDISI –  Continuano i lavori per il gasdotto Tap /snam lungo i 55 chilometri che collegano Melendugno a Brindisi. Il gas deve raggiungere il centro di interconnessione in contrada Matagiola tra Brindisi e Mesagne. Ancora una volta ad attirare l’attenzione sui lavori è il movimento NOtap Brindisi.  “Nel lotto 3 dell’agro di Brindisi-Tuturano, inizio al contrario dei lavori, sono stati espiantati un centinaio di ulivi – affermano dal movimento  – alloggiati temporaneamente presso il deposito ulivi sulla Sant’Elia – San Donaci altezza Strada per Paticchi, dove Snam ha già piazzato i tubi e le 12 ruspe Komatsu reggitubi per le saldature, ma non può ancora iniziare gli scavi per la posa e per i micro tunnel per le prescrizioni ante operam da assolvere. Gli ulivi dichiarati monumentali e le querce da sughero sono stati tutti lasciati sul posto”.  Invece nel tratto lotto 2 tra Torchiarolo e San Pietro per 7 km la pista è stata liberata da tutti gli ulivi ed è già stata spianata. I “pochi” ulivi sani sono stati espiantati e depositati presso il deposito di Galeano a Torchiarolo, un deposito previsto dalla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) su una superficie di 6 ettari, ma in realtà vi sono stati depositati una sessantina di ulivi soltanto, con già tanto di canopy anti insetto installato. Sui sette chilometri c’erano circa un migliaio di ulivi e la pista del gasdotto risulta libera ora. Dalla strada provinciale 85 Torchiarolo – Lendinuso, la strada di mare, si può vedere la pista libera, con rettangoli recintati per lo scavo sondaggio delle falde idrogeologiche.

Per i No Tap le prescrizioni ante operam della VIA non sono state assolte. ” lo dimostrano – dicono –  i larghi tratti di pista neanche ancora recintati, per via delle opposizioni dei proprietari, che si prolungheranno fino ad ottobre. E, caso lampante, per via di quel tratto in agro di Lecce dove la pista si ferma di fronte a tre villette a schiera regolarmente censite dal catasto, per cui SNAM dovrebbe chiedere una variante d’opera e che di fatto blocca le prescrizioni ante operam. SNAM non può fare nessun scavo nel frattempo, perché i tre lotti in cui è stato suddiviso il gasdotto fanno parte di un’unica Valutazione di Impatto Ambientale. Ma la maggior parte delle centinaia di ulivi della pista in agro di Torchiarolo e SWan Pietro, dove son finiti tra aprile e maggio? Distrutti secondo il DGR 1890/2018 della Regione Puglia: alberi infetti da Xylella in zona infetta, condannati col solo esame visivo,  che possono essere distrutti col consenso del proprietario, che ha diritto alla legna, mentre la fronda deve essere bruciata sul luogo. E ciò è stato fatto, ma su un numero sconsiderato di ulivi. Dopo una diffida del Movimento No TAP di Brindisi, SNAM in una nota di risposta pubblicata sul Quotidiano di Puglia il 26 febbraio 2019,  aveva dichiarato che su tutti gli alberi sarebbe stata fatta l’analisi molecolare per la Xylellla: chiediamo di vedere tali analisi, perché il numero delle eradicazioni rispetto agli espianti ci sembra esagerato: circa il 90% di alberi infetti, dato che contrasta con qualsiasi monitoraggio sin qui condotto dall’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia, che arriva al massimo al 2% degli alberi monitorati risultati infetti. Un divario impressionante, che, se vero, indica una infezione totale impressionante, mai nominata o dichiarata da nessuna fonte scientifica”.

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