Gioco d’azzardo e scommesse clandestine: 24 attività illegali, un sequestro e 32 multe

BRINDISI – Contrasto al fenomeno del gioco illegale e delle scommesse clandestine, sequestrato un locale, 59 apparecchiature e multate 32 persone.

L’attività è stata eseguita nei giorni 26 e 27 marzo da parte degli uomini del comando Regionale Puglia ella Guardia di Finanza, che ha disposto l’esecuzione di un piano straordinario di interventi finalizzato a prevenire e reprimere il fenomeno del gioco illegale e delle scommesse clandestine ed altre correlate forme di illegalità.

Il piano d’interventi disposto si colloca nell’ambito della missione istituzionale finalizzata alla tutela del gettito fiscale derivante dalla raccolta delle scommesse, con particolare riguardo alla corretta applicazione del prelievo erariale unico.

L’operazione ha registrato l’esecuzione di 146 interventi, di cui 24 irregolari, nel corso dei quali sono stati sequestrati, complessivamente, un locale commerciale completamente abusivo e 59 apparecchiature elettroniche, tra terminali informatici (c.d. “totem”) e personal computer, con la verbalizzazione di 32 soggetti.

L’attività di controllo non ha mancato di evidenziare talune situazioni di particolare rilevanza; a titolo di esempio si cita la scoperta di una sala scommesse totalmente abusiva operante su bookmaker esteri, oppure l’individuazione di una sala giochi all’interno della quale era consentito l’accesso anche a ragazzi minorenni.

L’attività rientra nel più ampio contesto dell’azione svolta dalle Fiamme gialle a tutela: del mercato, con particolare attenzione:        al contrasto della concorrenza sleale esercitata dai soggetti non autorizzati ai danni degli operatori regolari; alla difesa dei consumatori, soprattutto minori ed appartenenti alle fasce sociali più deboli, da proposte di gioco illegali, insicure e prive di alcuna garanzia, tanto sulla regolarità delle giocate, quanto sulla probabilità di vincita; del monopolio statale del gioco e delle scommesse, posto che, evidentemente, i fenomeni di abusivismo ed irregolarità nel settore determinano inevitabili ricadute sul piano dell’equità fiscale.

BrindisiOggi

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