I dati di Legambiente: a Brindisi il mare più inquinato di Puglia

BRINDISI – Il mare di Brindisi risulta essere quello più inquinato di Puglia: è quanto emerso dai risultati di monitoraggio in Puglia di Goletta Verde 2014 di Legambiente, la campagna di monitoraggio e informazione sullo stato di difesa delle coste e del mare. Infatti, sono tre in provincia di Brindisi (Carovigno vecchio, San Michele Salentino e San Vito dei Normanni) gli impianti – per un totale di 12 in tutta la Puglia- che continuano a scaricare nel sottosuolo con grave rischio di inquinamento delle falde acquifere. I risultati dei dati sullo stato di salute del mare e della depurazione pugliese sono stati resi noti in una conferenza stampa questa mattina a Bari.

Il mare della Puglia, quest’anno, sembra essere leggermente più pulito rispetto all’anno scorso o almeno così parla il trend, che tende verso il positivo, emerso dai monitoraggi di Goletta Verde in Puglia. “Ma di certo la situazione non è ancora rassicurante” hanno sottolineato i responsabili. Infatti, 14 sono i punti risultati essere ‘fuorilegge’ rispetto ai 31 monitorati lungo gli 865 chilometri di costa nei quali è stata evidenziata una carica batterica al di sopra dei valori consentiti dalla legge.

tabella mare inquinato
La tabella di Goletta Verde

La situazione più critica, per Legambiente, risulta essere nel brindisino, dove tre dei cinque campionamenti hanno dato un giudizio di “fortemente inquinato”: a Brindisi (allo sbocco del canale Giancola), a Torchiarolo (alla foce del canale Infocaciucci, in località Lendinuso) e a Ostuni (nei pressi dello sbocco del depuratore in via dei Pioppi, in località Villanova). Entro i limiti le analisi a Ostuni/Carovigno (spiaggia in località Lamaforca, al confine fra i due comuni) e a Carovigno (foce canale Reale, località Torre Guaceto) ovvero dove si trova la Riserva marina protetta.

Acque inquinate da scarichi non depurati adeguatamente con presenze di escherichia coli e enterococchi intestinali che contribuiscono non solo ad inquinare i fiumi e il mare, ma che mettono in pericolo la stessa salute dei cittadini. In Puglia sono 187 i depuratori che coprono il servizio in tutta la regione, 12 gli impianti che, invece, continuano a scaricare nel sottosuolo, e 33 quelli sottoposti a procedimento penale.

Tra gli impianti sottoposti a procedimento penale spuntano quelli di Carovigno, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino, che sono gli unici tre in provincia di Brindisi a non avere un impianto a norma e che continuano a scaricare nel sottosuolo inquinando la falda acquifera.

L’Acquedotto pugliese stima che le irregolarità nel refluo in ingresso riguardano il 41% del totale degli impianti. A tutto questo si aggiungono anche gli scarichi abusivi, non controllati e gli altri illeciti legati all’inquinamento del mare, come dimostrano i numerosi interventi delle Forze dell’ordine. La Puglia, come si evince dal dossier Mare Monstrum 2014 di Legambiente, è la terza regione a livello nazionale per numero di illeciti a danno del mare riscontrati nel 2013, con 1692 infrazioni accertate, pari all’11,7% del totale, 2.045 fra le persone denunciate e arrestate e 702 sequestri effettuati.

In Puglia risultano esserci 5 impianti di affinamento funzionanti e in provincia di Brindisi ci sono solo quelli di Ostuni e San Pancrazio Salentino.

Inoltre, proprio alla vigilia della stagione balneare l’Unione Europea ha avviato una nuova procedura di infrazione ai danni dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane (procedura n. 2014/2059 del 31 marzo 2014). Dopo già due condanne a carico del nostro Paese, che hanno coinvolto anche agglomerati pugliesi tra cui quello di San Vito dei Normanni e Francavilla Fontana, l’attuale procedura di infrazione ne coinvolge 37 su un totale di poco meno di 900.

I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente che anticipa il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità). Le analisi chimiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo.

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. come mai i dati dell’Arpa di appena 15 giorni prima (vedi http://www.arpa.puglia.it/web/guest/balneazione , bollettino Giugno 2015) non segnalano alcun inquinamento in quelle zone? a chi dobbiamo credere? ci sarebbe da chiedere ad Arpa, in qualità di ente ufficiale in materia di analisi acque e tutela ambiente, di dare delle spiegazioni .

    Grazie

  2. salve io volevo comprare la casetta vicino al mare di giancola, vicino brindisi.ho lettole vostre considerazioni,volevo sapere dove è possibile fare il bagno?quale spiaggia del brindisino bisogna andare?la riserva naturale è balneabile?se cortesemente è possibile avere chiarezza.grazie

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