Inceneritore, Rollo: “Non siamo noi a rilasciare autorizzazioni” Smentisce l’ipotesi Micorosa” Video-intervista

BRINDISI-“Ho fatto solo quello che dovevo in veste di presidente del Consorzio Asi, che è proprietario degli impianti non esprimo una posizione a sostegno o contro al progetto.  Ora siano i tecnici della Provincia e della Regione a decidere sulle autorizzazioni. Confido nella legge, l’Asi si adeguerà alla loro decisione”. Marcello Rollo presidente dell’Asi di Brindisi spiega così la posizione del suo Consorzio in merito al progetto presentato da Termomeccanica.

Un  progetto da 52 milioni di euro  per  riattivare la piattaforma polifunzionale della zona industriale di Brindisi,  che dovrà smaltire  rifiuti industriali, speciali, tossici e nocivi, provenienti da diverse parti d’Italia.

Un investimento che prevede l’impianto di termovalorizzatore, una sezione di trattamento delle acque reflue, un impianto per lo smaltimento dei fanghi e una discarica di servizio, esclusivamente per l’inceneritore.

Il progetto è al vaglio della Provincia e della Regione che dovranno decidere se autorizzare gli impianti,  se rilasciare l’Aia e la Via, solo loro sono gli enti competenti per farlo.

Rollo per spiegare tutto questo ha convocato questa mattina una conferenza stampa, dove oltre ai giornalisti c’erano anche gli esponenti di No al carbone, associazione contraria all’inceneritore e qualche cittadino.

Il presidente racconta la storia della piattaforma dalla nascita ad oggi, e dice di aver dato solo seguito ad una richiesta che è stata fatto da un accordo firmato qualche anno fa in Prefettura tra il prefetto Domenico Cuttaia, le parti sociali e gli enti locali , con  il quale si chiedeva all’Asi di accelerare   “l’attivazione delle procedure per l’affidamento della gestione temporanea, nelle more dell’espletamento della procedura per l’affidamento della costruzione e gestione pluriennale”. L’accordo era stato siglato per salvaguardare i 30 dipendenti che prima lavoravano alla piattaforma alle dipendenza dell’ex società francese Veolia, oggi in cassintegrazione. “Ho attivato le procedure così come mi era stato richiesto, non volevo incorrere in danni patrimoniali, economici e sociali- continua Rollo- Alla gara ha partecipato solo Termomeccanica che si è aggiudicata così la gestione degli impianti. La società dice che adopererà un sistema che abbatterà le emissioni in atmosfera di circa il 30 per cento rispetto già ai limiti di legge, siano i tecnici a verificare se questo potrà realmente accadere”.

Come per dire la patata bollente non è nostra.  Rollo non si sbilancia sul progetto,   come se volesse mantenere  le  distanze. Spende invece qualche parola sull’impianto per il trattamento delle acque reflue, sostenendo la necessità che questo sia attivato in una  zona industriale dove ancora  non vi una condotta della fogna funzionante. “Le aziende- spiega Rollo- nella migliore delle ipotesi chiamano i bottini, nella migliore delle ipotesi ripeto”. Una frase che getta ombre sulle modalità di smaltire la fogna.

Prima di concludere  il presidente risponde ad alcune notizie apparse su qualche organo di informazione. Precisazioni sull’ipotesi di bonifica dell’area Micorosa, dove sono stati stoccati i fanghi dell’ex Petrolchimico.

  “Smentiscono ogni possibilità che le ceneri dei fanghi di Micorosa– spiega Rollo- possano essere smaltiti nella discarica dell’inceneritore. Secondo il progetto di Comune, Provincia, Regione e Autorità portuale questi fanghi saranno incapsulati e non asportati in altri siti. La bonifica di quell’area prevede che i rifiuti siano tombati. Inoltre, i soldi Cipe ,40 milioni di euro, che ora si vogliamo usare per bonificare per Micorosa, erano  stati stanziati nel 2012 per la falda acquifera. Spero che queste risorse  restino a disposizione della falda. Perché solo bonificando la falda acquifera i terreni dell’area Sin potranno essere liberati per nuovi investimenti”.

 Lucia Portolano

1 Commento

  1. Per un impianto che nella sua quasi decennale attività non ha prodotto inquinamento alcuno, benchè non aggiornatissimo dal punto di vista tecnologico, non vedo come l’ attività non possa che migliorare nel momento in cui si presenta un progetto in cui figura l’ obbligo di adottare le “best available technologies” (BAT), ovvero le migliori tecnologie disponibili cioè le massime espressioni di funzionalità ed efficienza in termini di salvaguardia della salute e dell’ ambiente. L’ AIA IMPONE QUESTI VINCOLI PENA IL NON RILASCIO. Il sig. Rollo non è un tecnico, quindi ste cose non le sa, ma le commissioni preposte si, quindi fidatevi gente. Un dato di fatto: un impianto che tratta rifiuti è sempre attentamente controllato su mille fronti. Piuttosto non fidatevi di altre e svariate attività, con il fatto di essere in teoria “meno impattanti”, sputano fuori e rilasciano un mucchio di schifezze. Come dire, “l’ abito non fa il monaco”!!

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