“Io non resto indifferente”, giovani della diocesi di Brindisi- Ostuni mettono la faccia contro il razzismo

BRINDISI – “Io non resto indifferente”. Lo dicono a gran voce i  giovani della Diocesi di Brindisi – Ostuni che non ci stanno a rimanere in silenzio su quanto in questi giorni sta accadendo nelle comunità americane ma anche in quelle di altre parti del mondo.  Gli occhi sono puntati sugli Stati Uniti e sulle innumerevoli proteste organizzate a seguito dell’omicidio di George Floyd, cittadino afroamericano barbaramente ucciso da un agente delle forze dell’ordine americano.

Un video che raccoglie volti di giovani della provincia di Brindisi, che dicono di non voler restare indifferenti  davanti a tutto questo, citano la famosa frase di Martin Luther King “Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti.”.

Don Dino Scalera, direttore dell’ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Brindisi – Ostuni, e con Alberta Esposito, social media manager della stessa diocesi, hanno pensato di coinvolgere quanti come loro non volevano tacere, realizzando questo video per unirsi al messaggio che Papa Francesco ha rivolto a ciascuno nell’udienza di mercoledì 3 giugno, per pregare per l’anima di George Floyd e di tutti gli altri che hanno perso la vita a causa del peccato di razzismo.

“Non è possibile chiudere gli occhi su qualsiasi tipo di razzismo o di esclusione – continua don Dino, parafrasando quasi le parole di Papa Francesco – e vivere come se nulla stesse accadendo. Ma contemporaneamente occorre ribadire che la violenza degli ultimi giorni negli USA è autodistruttiva e autolesionista. Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde.”

Il breve video, con in sottofondo Glory di Jon Legend che fa da colonna sonora al film Selma, è stato realizzato da una parte di coloro che vogliono “metterci la faccia” ed esprimere la propria vicinanza ai temi del razzismo e dell’esclusione, pur rimarcando la condanna di qualsiasi forma di violenza.

“Questo atto di crudeltà ha portato a galla una situazione che nel mondo c’è da secoli. – commenta Alberta Esposito – Non è concepibile che nel 2020 si tolga la vita ad un uomo per il colore della pelle. Se questo non smuove le coscienze, quale oscenità deve accadere per farci reagire? L’omertà e il silenzio non sono ammissibili tanto quanto la violenza ed io, come tanti altri, non voglio essere loro complice!”

 

"io non resto indifferente", i ragazzi della diocesi di Brindisi e Ostuni contro il razzismo e la violenza. Con loro anche la redazione di BrindisiOggi

Δημοσιεύτηκε από Brindisi Oggi στις Πέμπτη, 4 Ιουνίου 2020

 

1 Commento

  1. Temi della cosiddetta esclusione? Quale esclusione? Quella dei proclami e degli slogan del neo-bolscevismo-radical chic e del catto-comunismo di facciata perché “tanto è quello che va di moda”? O vogliamo parlare invece di un’altra “esclusione”, molto più cruda, atroce, infernale, maledetta ed implacabile? E’ l’esclusione di centinaia di migliaia, se non di alcuni milioni, di giovani dal mondo del lavoro, dalla possibilità di avere un lavoro regolarmente retribuito e contribuito , di un lavoro che possa far guardare al futuro con un minimo di serenità , di un lavoro che in un domani lontano, nella vecchiaia, dia una pensione dignitosa, di un lavoro che si conquisti con il merito e non con la raccomandazione o la tessera del partito ( o di chissà quale altra bruttura inconfessabile ), di un lavoro possibilmente nella propria terra d’origine, vicino ai propri cari, alle proprie radici, di un lavoro che consenta di mettere su o mantenere una famiglia ( per chi ancora ci crede). Certo, non è concepibile che nel 2020 si tolga la vita ad un uomo per il colore della pelle ( come leggo nell’articolo), ma è concepibile che nel 2020 , soprattutto al Sud, muoiano centinaia di padri di famiglia in incidenti sul lavoro e nessuno fa nulla? Quindi, al di là della simpatia e del romanticismo, scendere un bel po’ di quota e volare più bassi non farebbe male…..

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