La Cittadella della Ricerca mette “le ali”, nasce la prima scuola per piloti

BRINDISI- Sarà la prima scuola internazionale di volo della Puglia se non dell’Italia intera, formerà centinaia di piloti in grado di guidare Boeing ed AirBus, e nascerà qui a Brindisi all’interno della Cittadella della Ricerca. Questa mattina è stato firmato un protocollo d’intesa tra gli enti locali, Provincia e Comune di Brindisi, e Professione Volare srl di Forlì, sarà quest’ultima che aprirà i corsi di formazione e ricerca all’interno della Cittadella. Secondo il progetto la scuola occuperà 1000mq per le lezioni e i 415 allievi, tanti se ne prevedono secondo un’indagine di mercato,  potranno usufruire dell’albergo e ristorante che si trova all’interno del comprensorio. Per la  parte pratica, ossia le lezioni di volo, è stato siglato un accordo con l’aeroporto di Grottaglie che metterà a disposizione la sua pista da 3,600Km, dove potranno atterrare dai 9 ai 10 aerei. “Questa scuola per piloti”, ha detto il presidente della Provincia Massimo Ferrarese, “rappresenta il rilancio della Cittadella della Ricerca. Faremo in modo che diventi un punto di riferimento per l’Europa”. La Scuola internazionale di volo quindi mette “le ali” al nostro polo di ricerca ma non solo potrà rappresentare una risorsa anche per l’indotto, l’albergo ed il ristorante all’interno della Cittadella non saranno certo in grado di contenere tute le richieste e molti studenti dovranno alloggiare fuori, magari in città.  Nel frattempo questo protocollo rappresenta una boccata d’ossigeno per le finanze della Cittadella, basti pensare che la Scuola pagherà un canone pari a circa 6euro e 30centesimi a metro quadro. Se l’iter procederà senza intoppi, ora il progetto verrà sottoposto all’attenzione della Regione Puglia, si potrà cominciare nella secondo trimestre del 2013 con i primi moduli da 75 alunni, il corso durerà circa un anno e mezzo, il costo del brevetto si aggirerà intorno ai 100mila euro, ma non si esclude che vi possano essere borse di studio per gli allievi più meritevoli. “Questa Scuola, ha detto il Sindaco di Brindisi Mimmo Consales, segue quella che è la vocazione del nostro territorio e non potrebbe collocarsi meglio. La Cittadella è un punto di riferimento per la formazione e la ricerca applicata”. Al margine però del protocollo di oggi e dell’incontro nella sala della Provincia, una polemica sollevata dall’Aero Club di Bari che pare avesse sottoposto all’attenzione della  Provincia di Brindisi un progetto molto simile a quello di Professione Volare. L’ente sottolinea che questo progetto è stato presentato successivamente alla proposta fatta dalla Scuola di Forlì. L’Aero Club, invece, risponde che in questo modo si privilegia  una scuola estranea al territorio, e ricorda di avere presso il suo istituto di formazione ben 15 studenti della scuola superiore Carnaro di Brindisi.     

                                                                                                                                                                                    Lucia Pezzuto  

5 Commenti

  1. scusate
    una domanda, ma tutto questo progetto sarà a pagamento o verrà pagato dalla regione? Cioè si spenderà 100.000 euro o niente?

  2. Ragazzi, un consiglio!!! Se il cibo ve lo portate già cotto da Forlì sicuramente mangerete meglio rispetto a questa sottospecie di mensa.. E’ tutto uno scandalo! Spero di non subire danni permanenti al mio organismo continuando ad andarci!!!

  3. Complimenti!!!!!
    Una bellissima operazione di rilancio delle tradizioni e delle vocazioni del territorio meridionale attuata con l’ausilio di risorse e competenze del Nord….che bella colonizzazione!!! Sono i nostri sogni che purtroppo per Professione continueranno a Volare!!!

    • Poveracci sti allievi: “potranno usufruire dell’albergo e ristorante che si trova all’interno del comprensorio”!!!
      E’ una vergogna che un’azienda seria come la Pellegrini possa avere un completo incapace alla gestione della mensa.
      1) Il menu comprende “pasta e riso in bianco”: che sforzo!
      2) Il sugo non esiste: viene diluito con 90% di acqua e rimane in fondo al piatto.
      3) Una pietanza si è bruciata perchè lo “chef” va in giro mentre dovrebbe stare ai fornelli? Nessun problema: lo ha ammesso ma, avendola assaggiata, ha ritenuto che ancora si potesse mangiare…
      4) L’insalata di 2 o 3 giorni? E’ un peccato buttarla finchè non diventa marrone con riflessi fosforescenti…
      5) Mai con guanti o cappello in testa…
      6) Molesta le studentesse universitarie e le stesse collaboratrici più che definirlo “pedofilo” lo hanno etichettato “rattuso”…
      7) Sbuffa sempre e sbatte i piatti senza alcun motivo
      8) Nel mese in cui è stato in malattia il sostituto ha “lavorato” egregiamente, proponendo alimenti preparati molto meglio e offrendo maggior scelta. Non è plausibile che in quel mese la Pellegrini abbia dovuto “sborsare” di più, nè che l’altro cuoco si sia portato le cose da cucinare a sue spese. Pertanto, ciò che il “grande chef” attuale non cucina, dove vanno a finire? Nella sua dispensa forse?
      In bocca al lupo…

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