La Cultura è donna: un team femminile per rilanciare la città. Ecco chi sono

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Sei donne, tenaci, intraprendenti, che sanno fare squadra, oggi la cultura a Brindisi è nelle loro mani. Anna Cinti, presidente dell’Associazione culturale Le Colonne, Antonella Grassi, responsabile dei Servizi Culturale e Beni Monumentali del Comune di Brindisi, Katuiscia Dirocco, direttrice della Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” di Brindisi, Valentina Marolo, direttore operativo della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, Chiara Mazza, promotrice del progetto SAC La via Traiana,e  Maria Ventricelli, direttrice dell’Archivio di Stato. Sono loro che tra musei, monumenti e biblioteche muovono le fila di progetti, iniziative nel tentativo di incentivare la cultura e recuperare la storia della città di Brindisi. La loro carta d’identà è nell’impegno che ogni giorno mettono al servizio della cultura. Nelle ultime settimane molte di loro hanno preso parte alle Giornate Europee del Patrimonio. Insieme hanno unito le forze e lavorando in sinergia hanno creato i circuiti della cultura.

Anna Cinti, 36 anni brindisina, dal 2012 è presidente dell’associazione culturale Le Colonne che ha avuto in comodato d’uso per volontà della famiglia Faldetta la Collezione Archeologica Faldetta.A lei il Comune di Brindisi lo scorso maggio ha affidato la gestione dei beni monumentali. Un progetto di collaborazione del valore di 40mila euro l’anno che vede il coinvolgimento anche di altri soggetti dalla Sovraintendenza ai beni archeologici alla Autorità portuale, dal Liceo Palumbo e all’Istituto Ferraris,  dalla Società Trasporti Pubblici alla sezione Turismo di Confindustria. Anna Cinti è laureata in Lettere con il massimo dei voti . A seguire si è specializzata in gestione e valorizzazione dei beni culturali, turismo sociale e ha frequentato vari corsi sempre nel settore cultura (corso di giornalismo e scrittura breve, catalogazione del libro antico, ecc.). Oltre ad essere presidente dell’associazione culturale Le Colonne dal 2013 gestisce la Palazzina Belvedere di proprietà comunale, dove è collocata la Collezione. “Il percorso non è stato semplice,soprattutto per le pochissime risorse economiche a disposizione- dice Anna- Adoro la mia città, motivo per cui non ho mai voluto allontanarmi e ho sempre lavorato tantissimo per rendere la Palazzina del Belvedere uno spazio culturale per tutti, aperta a visitatori di ogni età e formazione culturale”. L’idea di cultura per Anna Cinti passa dalla gestione dello spazio museale con la partecipazione dei giovani. “ Ho sempre ideato progetti per studenti e giovanissimi-spiega- Ho sempre cercato di ascoltare il pubblico e capire le esigenze, per questo ho voluto realizzare all’interno della Palazzina del Belvedere uno spazio per le mamme, creando un baby pit stop in sinergia con Unicef e una area passeggino. Inoltre, ho sempre cercato di portare il museo fuori dalle mura dell’edificio, realizzando una serie di progetti negli Istituti Scolastici e nelle zone periferiche della città. Le realtà museali devono esistere per qualcuno, non per qualcosa. La Palazzina del Belvedere custodisce la storia e oltre a rendere consapevole la società del suo passato, credo fortemente al ruolo sociale che può avere per la città”. La cultura identitaria che conservi le radici della propria storia da qui anche i progetti futuri. “Il mio sogno è che la città di Brindisi venga rispettata e apprezzata per la sua reale bellezza- conclude Anna Cinti-Sono tantissimi i progetti che vorrei realizzare, tra questi mi piacerebbe valorizzare la figura del sommo poeta Virgilio creando un collegamento culturale con la città di Mantova”. L’anno scorso Anna Cinti è stata premiata dal Rotary Brindisi come eccellenza del territorio.

Antonella Grassi, 52 anni di Brindisi, laureata in Conservazione dei Beni Monumentali, è responsabile dei Servizi Culturale e Beni Monumentali del Comune di Brindisi e lavora per l’amministrazione pubblica da 25 anni. Dapprima si è occupata del settore Urbanistica e successivamente si è trasferita ai Beni Monumentali.

“La cultura è la maniera per far fruire nella propria città dei beni che si ha intorno. Cultura è amore e conoscenza del territorio- dice Antonella Grassi- Io parto dal presupposto che se noi non conosciamo quello che abbiamo non possiamo far vedere agli altri quanto è importante quello che abbiamo”. Nell’ultimo anno Antonella Grassi ha cercato di incentivare la conoscenza dei monumenti aprendoli alle celebrazioni civili dei matrimoni. Oggi grazie all’adozione del nuovo regolamento comunale è possibile scegliere per le proprie nozze tra  quindici location da quelle più tradizionali, come la sala della Colonna nel palazzo della ex Corte d’Assise fino al Monumento al marinaio e anche al terrazzo della palazzina del Belvedere.“Abbiamo aperto i monumenti ai matrimoni anche per farli conoscere- spiega- c’è stata gente che ha scelto il tempietto di San Giovanni al Sepolcro ma in realtà non sapeva neppure dove fosse”.

Katiuscia Dirocco, 46 anni di Brindisi, è direttrice da quasi sedici anni della Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” di Brindisi la più antica biblioteca di Terra d’Otranto fondata nel 1798. Laureata in Lettere moderne all’Università del Salento, ha conseguito borse di studio ed assegni di ricerca in Storia moderna anche in collaborazione con l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi. Docente in vari corsi di biblioteconomia, gestione delle biblioteche e Storia moderna e contemporanea nella Provincia di Lecce, Brindisi e Taranto, presso l’Istituto di Scienze Superiori “S. Lorenzo da Brindisi” Facoltà di Teologia e negli anni passati anche presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università del Salento. Oggi segue una serie di Progetti in collaborazione con diversi Enti ed Istituzioni del territorio tra i quali quello sulle Scritture Femminili nel Salento secoli XV-XX, sulla Legalità con la costituzione di un fondo librario sulla Mafia intitolato alla piccola Angeli Pirtoli e sugli Internati Militari Italiani. “Il mio obiettivo è quello di proseguire con determinazione e sacrificio il percorso già posto in essere nella biblioteca “De Leo” di affiancare i ragazzi con progetti di alternanza scuola lavoro, di rendere sempre più fruibile con la consultazione completa di tutti i fondi librari e archivistici ivi conservati”. Katiuscia di Rocco è anche impegnata nell’apertura della biblioteca Teste Fiorite posta in essere con il Comune di Brindisi e la Regione Puglia nel progetto Community Library – Biblioteche di Comunità, nell’ambito della “Strategia Smart In”. Si tratta, nello specifico, di un modello evoluto di biblioteca per una particolare fascia di età (4-13 anni) che attraverso la coesione, la condivisione di culture e letture diverse e nuovi input tecnologici avrà l’obiettivo di favorire ed ispirare il pensiero critico e solidale, sviluppando la resistenza alla discriminazione, all’indottrinamento ed al pregiudizio.

“La cultura non è fatta di titoli- dice Katiuscia- Sandor Marai dice che “la gente felice non ha titoli, non fa distinzioni di rango, non riconosce né pretende un ruolo inutile all’interno della società”, penso però che sia fondamentale svolgere con responsabilità il proprio lavoro, facendo il massimo possibile. Se poi si ha anche “la fortuna” di svolgere il proprio compito con passione allora si ha il giusto antidoto alla ruggine e alla muffa dell’abitudine. La cultura è l’educazione come assunzione di responsabilità, come coscienza di appartenere ad luogo non inquadrato in muri o confini”.

Uno dei complimenti più belli che mi sia mai stato fatto, lei dice essere stato: “sei una disseppellitrice del passato che mi consente di rivivere non solo la storia, ma soprattutto il mondo dei sentimenti e delle relazioni”.

Valentina Marolo, 35 anni di Brindisi è laureta in Scienze della Formazione, entra nella Fondazione del Nuovo Teatro Verdi nel 2007 attraverso un progetto “Le iniziative culturali per il miglioramento della società”. Nel 2012 è diventata pianta stabile della Fondazione. “Ho il privilegio di coordinare un gruppo di lavoro formidabile- dice Valentina- il teatro ci da tanto, sono storie attraverso le emozioni che vengono raccontate. Ma il teatro non è solo il giorno dello spettacolo. Il teatro è un simbolo, una nostra identità. Il teatro è cultura e la cultura ci insegna. Fare questo lavoro è qualcosa che arricchisce nonostante il sacrificio”. La Fondazione del Nuovo Teatro Verdi è sempre stata impegnata nell’incentivare la cultura e l’amore per il teatro coinvolgendo i giovani. In questi anni tanti sono stati i progetti mirati. “La formazione è fondamentale- spiega ancora- io sono stata fortunata , ho avuto straordinari maestri, in primis Carmelo Grassi. Così da due anni stiamo curando un progetto di alternanza scuola-lavoro. Io spero di poter continuare e creare nuove opportunità per i giovani”. Valentina Marolo pur occupandosi di teatro intreccia le sue iniziative con quelle promosse dal Comune di Brindisi dove altre donne si spendono per la cultura. “Lavorare con le donne è impegnativo, perché la donna è impegnativa- dice Valentina- ma io sono riuscita a fare squadra e quando le donne fanno squadra sono fortissime, hanno una marcia in più”.

Chiara Mazza, 34 anni di Brindisi, laureata in Beni Culturali specializzandomi in storia dell’arte presso l’Università del Salento. “Il mio sogno?- dice- Lavorare in un grande e importante museo!”. Chiara Mazza è promotrice del progetto SAC La via Traiana. Ma la sua esperienza comincia nel 2010 con la costituzione di Eliconarte, una società che in questi anni è stata promotrice di diverse iniziative culturali tra cui itinerari di visita tematici per la città e visite guidate all’interno dei beni monumentali,oltre ad aver caratterizzato le ultime estati brindisine con il percorso Minicrociere nel Porto. Escursioni in motobarca che hanno regalato a tanti turisti, locali e visitatori l’affascinante esperienza di ripercorrere la storia di Brindisi attraverso i monumenti che si affacciano sul mare.

Chiara è poi approdata nell’avvio del bookshop-infopoint Granafertart . Grazie al programma della Presidenza del Consiglio dei Ministri, “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici” abbiamo puntato sui servizi ripensando ad un programma di valorizzazione di uno dei beni più belli e significativi di Brindisi. In realtà Palazzo Granafei-Nervegna, aveva già avviato in passato un percorso virtuoso in cui la cittadinanza e più in generale il territorio iniziavano a riconoscersi. Nell’ambito del progetto sono stati avviati laboratori didattici, visite guidate, convegni e soprattutto una linea di gadget di cui la città ne era fondamentalmente sprovvista.

“Confrontarsi con altre realtà territoriali ed apprendere metodologie di lavoro già consolidate da decenni sono obiettivi indispensabili per chi ha voglia di crescere e di vivere in modo attivo il territorio,così da circa 4 anni ho avviato una collaborazione con la Società Cooperativa Sistema Museo che a livello nazionale si occupa di valorizzazione e gestione del comparto dei beni culturali- spiega Chiara Mazza- Il progetto avviato con Sistema Museo è quello del SAC La Via Traiana, ambizioso programma di valorizzazione e gestione integrata dei beni del territorio. L’acronimo è infatti la sintesi dell’idea progettuale:Sistema Ambientale e Culturale in cui la rete rappresenta il punto di forza del territorio. Alcuni comuni della nostra provincia si sono riconosciuti in un’identità che è quella del sistema stesso, valorizzando le potenzialità storico, artistiche e naturalistiche di ogni singolo bene coinvolto nel progetto”.

Chiara Mazza in questi giorni con il progetto La Via Traiana partecipa alle Giornate Europee del guidate e percorsi tematici.

“Dopo le esperienze maturate in questi anni di formazione attiva sul territorio sono fermamente convinta del fatto che per valorizzare un bene culturale e per renderlo attrattivo non basta semplicemente aprirlo e renderlo fruibile-spiega- appare imprescindibile infatti creare servizi adeguati che siano capaci di restituire al turista un quadro complessivo del territorio che stanno visitando e che educhino al patrimonio i cittadini di Brindisi”.

Maria Ventricelli, 62 anni di Brindisi, è la direttrice dell’Archivio di Stato di Brindisi, qui vi lavora da ben quarant’anni. L’Archivio di Stato custodisce tutti gli atti notarili e degli uffici statali di Brindisi e provincia dal 1500 in poi. Un patrimonio immenso a disposizione della comunità. “Oggi l’approccio alla cultura è cambiato , un tempo c’erano più giovani , più studenti- spiega Maria Ventricelli- oggi un po’ meno. Il fatto che ci sia internet ha cambiato il modo di studiare e consultare le fonti”. L’Archivio di Stato di Brindisi al momento non è digitalizzato e questo è un limite. “Ho intenzione con il tempo di digitalizzare gli archivi- spiega- ma è complicato e costoso. Questo permetterebbe una fruizione più rapida e più ampia dei volumi”. Con Maria Ventricelli lavora un’intera squadra di donne. “Il lavoro di squadra è la nostra forza- dice la Ventricelli- il fatto che poi siamo tutte donne è un po’ il nostro punto di forza. Anche lavorare con le colleghe dei musei o delle biblioteche è un piacere , ci si capisce subito. La cultura oggi è donna, non è un caso che la percentuale femminile in questo settore sia molto più alta”.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*