“La dimensione narrativa del cibo” , all’Alberghiero si incontrano gli esperti della gastronomia

BRINDISI-  “La dimensione narrativa del cibo come strumento di promozione delle tradizioni gastronomiche locali” questo il tema del  workshop dedicato agli operatori gastronomici, che si è svolto stamani, presso l’Istituto professionale Alberghiero “Sandro Pertini” di Brindisi.

 L’incontro rientra in “GrItCuzine”, un progetto finanziato dall’Unione Europea il cui obiettivo è quello di mettere in risalto i punti d’incontro delle culture gastronomiche italiane e greche.

L’evento, organizzato da Sintesi Srl, era diviso in tre sezioni, alle quali hanno preso parte anche studenti e docenti dello stesso Istituto. La prima, coordinata da Madia Semeraro, Area Progettazione CNA Brindisi, ha visto i saluti e l’introduzione del direttore della stessa CNA Sonia Rubini. A seguire, gli interventi di Francesco Ghionda, fiduciario della Condotta SlowFood “Piana degli Ulivi” che ha relazionato su “la rete SlowFood per l’organizzazione di eventi e la fruizione turistica del territorio” e di Filomena Angela Longo, esperta web marketing su “L’esperienza digitale della gastronomia”.

La seconda sezione dell’evento ha visto lo svolgimento di uno show cooking sui piatti tipici della tradizione pugliese a cura dello chef Francesco Nacci del Ristorante “Botrus” di Ceglie Messapica (che ha preparato due piatti tipici locali: fave e peperoni fritti e grano saraceno al pomodoro e ricotta forte), di Antonella Sardella, biologa ed esperta di cucina greca sui piatti tipici della tradizione greca (che ha preparato Moussaka e Tzatziki) e del Forno “San Lorenzo” – Presidio Slow Food Biscotto cegliese con Tommaso Chirico che ha spiegato ed eseguito la preparazione del “Biscotto cegliese”. A seguire, si è svolta anche la degustazione delle preparazioni. Il tutto è avvenuto davanti ad una platea composta anche da alcune decine di ristoratori dell’intero territorio brindisino, a cui il workshop era destinato.

La terza ed ultima sezione del workshop è stata dedicata, infine, alla restituzione dei risultati ed alla chiusura dei lavori.

“GrItcuzine – ha affermato nel corso del suo intervento introduttivo il direttore della CNA Sonia Rubini – si pone come obiettivo quello di valorizzare la gastronomia tipica locale attraverso la promozione delle Piccole e Medie Imprese del settore, quale fattore strategico per lo sviluppo del turismo nelle aree transfrontaliere interessate dal progetto stesso, quindi Italia e Grecia. La Cna è partner di tale progetto, nel quale ha creduto molto. Il riscontro è stato positivo e l’incontro odierno – ha concluso – rappresenta non solo un’occasione per fare il punto, ma anche e soprattutto per fare conoscere ‘GrItcuzine’ anche agli studenti ed ai docenti dell’Istituto Alberghiero che operano nel settore della gastronomia a 360 gradi”.

“Il progetto GrItcuzine – ha spiegato Madia Semeraro – che è finanziato dal Programma Operativo Grecia/Italia 2007-2013, ha visto la CNA partner strategico, unico Ente di natura ‘privata’ a rappresentare le imprese del territorio. Finanziato dall’Unione Europea, evidenzia i tratti comuni fra il mondo italiano e quello greco, le ricette ed i prodotti locali come opportunità di dialogo e di scambio che insiste tanto sulle analogie quanto sulle differenze, che rappresentano l’opportunità di arricchire il nostro sapere gastronomico. Un ‘sapere’ che nell’era digitale si è tradotto anche in un portale web (gritcuzine.com) in cui confluiscono i contributi dei partner coinvolti, con l’obiettivo di creare una piattaforma che garantisce una consultazione chiara, puntuale e curiosa del materiale raccolto”.

Nel corso del suo intervento, invece, Francesco Ghionda, fiduciario della Condotta SlowFood “Piana degli Ulivi”, si è soffermato soprattutto sulla ‘biodiversità’. “Un tema caro a SlowFood – ha detto – perché tutelare la biodiversità significa rispettare tutte le diversità: dei territori, dei saperi, delle culture. Significa coltivare tante cose diverse, in piccola scala; produrre meno, dare più valore a ciò che si produce e non sprecare; mangiare soprattutto cibi che arrivano dal nostro territorio o che comunque abbiamo reperito alla minore distanza possibile; significa promuovere un sistema in equilibrio, durevole, sostenibile; significa anche tutelare contadini, pescatori, pastori di piccola scala che conoscono i fragili equilibri della natura e operano in armonia con gli ecosistemi”.

Infine, Filomena Angela Longo si è soffermata sulla nuova tendenza di portare la gastronomia sugli strumenti digitali, ovvero i format televisivi, youtube, blog, social network dedicati. “Il  cibo – ha detto – è da sempre un forte aggregatore di persone e di esperienze. A tavola, infatti, si è portati a parlare più volentieri ed a condividere non solo le pietanze, ma anche le nostre esperienze e le nostre storie. Per questo era inevitabile che, con lo sviluppo delle piattaforme social, si creasse rapidamente uno stretto legame tra le stesse e l’esperienza di condividere in compagnia cibi e bevande. Questo fenomeno – ha detto la Longo – si chiama social eating e comprende piattaforme, siti web, app che permettono di aggregare le persone  grazie alla condivisione di esperienze legate al mondo al cibo. Tra queste, Gnammo.com, Suppershare.com e Tometo.it”.

BrindisiOggi

 

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