La fotografia degli immigrati in Puglia, il paradosso: “Gli irregolari più agevolati nella sanità”

BRINDISI- “Terra InGiusta” è l’ultimo rapporto stilato dai Medici per i diritti umani, volontari che si occupano di fornire cure sanitarie agli immigrati ospitati sulla nostra terra.

In particolare si tratta di una fotografia reale sulle condizioni di vita e di lavoro dei braccianti stranieri in agricoltura. In Puglia vi è il 7,5% della popolazione straniera, gran parte sono immigrati irregolari che vengono sfruttati come braccia nei campi. Sottopagati e in condizioni disumane, lavorano dalle 12 alle 14 ore al giorno, rigorosamente a nero,  ed anche  chi ha una busta paga spesso percepisce molto meno di quanto è dichiarato.

IMG_0908I Medu (Medici per i diritti umani) hanno monitorato con attenzione i luoghi i cui vivono questi cittadini stranieri confrontando anche le diverse realtà.

Spesso questa gente vive nei ghetti, sono pochi quelli che vengono ospitati nei centri di accoglienza o nei dormitori della Caritas.

Il censimento è stato fatto nei poliambulatori dove i medici volontari oltre a prestare le cure hanno sottoposto ai pazienti un questionario.

Un lavoro simile viene fatto anche qui a Brindisi dove il poliambulatorio, nel quale opera anche Maurizio Portaluri, direttore del reparto di Radioterapia dell’ospedale ‘Antonio Perrino’ di Brindisi,  segue  con attenzione almeno un centinaio di immigrati.

Un fatto paradossale emerge da tutto questo, hanno meno difficoltà ad accedere alle cure i cittadini irregolari che non quelli con permesso di soggiorno e regolare tessera sanitaria. I migranti spostandosi continuamente da una regione ad altra per lavoro ogni qualvolta si presentano presso aziende sanitarie che non sono le loro hanno innumerevoli difficoltà.

ferrohotel6Qui a Brindisi la situazione è relativamente sotto controllo. Sul territorio vi sono diverse strutture che ospitano immigrati dal Cara al dormitorio della Caritas, da alcuni piccoli residence sparsi nella provincia al nuovo centro polifunzionale inaugurato qualche giorno fa a Tuturano. Eppure tanti altri sono costretti ad occupare abusivamente strutture fatiscenti che puntualmente vengono sgomberate e dopo qualche mese rioccupate. E’ questo il caso del Ferro Hotel, una vecchia struttura lungo la ferrovia che dopo lo sgombero dello scorso anno risulta nuovamente occupata da una trentina di immigrati.

Lu.Pez.

2 Commenti

  1. Ma davvero? Ma pensa un po’…….E le difficoltà degli ITALIANI che non hanno lavoro, non hanno casa, non cercano più lavoro perché avviliti, dei giovani disperati che devono andare via a fare gli schiavi ( di 2° categoria essendo italiani), delle famiglie italiane sfrattate e senza casa, dei padri di famiglia che si suicidano perché senza soldi per dar da mangiare ai figli? “…Innumerevoli difficoltà…” Quali? Di chi? Forse con gli Italiani nessun finanziamento tipo Mafia Capitale? E ora ditemi pure le parolacce: non me ne frega nulla.

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