La vita di Klaudio Ndoja diventa un cortometraggio, riprese al PalaElio

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) “Io ero un invisibile e lo sono stato per parecchi anni. Ho dovuto combattere contro razzismo e pregiudizi. Ma ce l’ho fatta. La mia salvezza si chiama basket, ma per altri può avere nomi diversi. L’importante è non mollare, credere nel proprio talento e non cercare scorciatoie”. Così Klaudio Ndoja, uno dei giocatori più promettenti del basket italiano, protagonista del ritorno alla serie A1 dell’Enel Basket di Brindisi, riassume in poche righe la sua vita, una vita che ora sta per diventare un cortometraggio. Ambientato a Brindisi, “Klod”, così si chiama questo progetto cinematografico, si ispira al libro “La morte è certa, la vita no. La storia di Klaudio Ndoja ” scritto da Michele Pettene e pubblicato da Imprimatur nel 2015. Klaudio Ndoja nasce nel 1985 a Scutari, in Albania,  e arriva a Brindisi  nel 1998  su di un barcone attraverso uno di quei tanti viaggi della speranza che portano in Italia migliaia di profughi albanesi. La storia comincia con Klaudio, un  13enne che sogna di diventare un giocatore di basket. Una  sera d’estate come le altre, un’auto irrompe nel  silenzio della campagna dove vive con la sua famiglia: l’Albania non è più un luogo sicuro. “Klaudio e la sua famiglia sono costretti a partire e a diventare invisibili per raggiungere la libertà e la sopravvivenza. Con la sua palla da basket sotto il braccio inizia il viaggio, la traversata verso la libertà e verso il futuro”. Il cortometraggio, Klod,  è prodotto dall’Apulia Film Commission insieme alla Mediterraneo Cinematografica per la regia di Marco Albano.  La Fondazione Apulia Film Commission si occupa di promuovere il sistema dell’audiovisivo e offre supporto logistico ed operativo gratuito alle produzioni cinematografiche e televisive impegnate nella realizzazione di progetti in Puglia. La Mediterraneo Cinematografica è invece una società indipendente Italiana di produzioni audiovisive, nata nel novembre 2014 con l’intento di realizzare prodotti autoriali di qualità. I successi personali e collettivi hanno portato i due soci fondatori dell’Associazione Culturale Basiliciak, nata nel 2008, Giuseppe Marco Albano e Angelo Troiano a trasformare la passione per il Cinema in una professione culminata nella costituzione della Mediterraneo Cinematografica. Con le prime produzioni la Società inizia il proprio percorso di successi nei maggiori festival italiani, ma sarà con le produzioni che vedono la regia del socio Giuseppe Marco Albano, “Stand by me”, vincitore del Nastro d’Argento per la miglior commedia italiana per la sezione cortometraggi, e “Thriller”, finalista Giffoni e vincitore ad oggi di oltre sessanta premi tra cui il prestigioso David di Donatello per il miglior cortometraggio, che la Mediterraneo Cinematografica conferma la sua crescita nel panorama cinematografico indipendente italiano. Ha prodotto cortometraggi come “L’Avenir” del regista Luigi Pane, vincitore del RIIF2017, “Acquario” di Lorenzo Puntoni, coprodotto con la Lumen Films e con il sostegno del Ministero dei Beni Culturali e Apulia Film Commission, finalista nella rassegna “I LOVE GAI” durante la 75° Mostra Internazionale di arte Cinematografica di Venezia. Con la realizzazione di Klod il telespettatore sarà proiettato nella vita di questo giovane , spiega la produzione, “ attraverso un gioco di concatenazioni temporali, il presente diventa imprescindibile dal passato anche per lo spettatore che così viene guidato attraverso il doloroso processo di maturazione e la lenta ricostruzione del senso di appartenenza che Klaudio ha affrontato come individuo rifugiato”.
Nella sua storia, infatti,  il tema centrale è proprio il viaggio inteso come fuga, salvezza o come l’unica possibilità di riscatto per riscrivere un destino che avrebbe segnato per sempre la vita di un ragazzo e della sua famiglia. Il giovane protagonista  riesce a trasformare la rabbia e la frustrazione in perseveranza e determinazione per cambiare il suo destino:  una storia che porta un messaggio, quello del riscatto. Klaudio Ndoja, dapprima profugo e invisibile, è riuscito attraverso il basket a guidare il team brindisino come capitano fino alla promozione in serie A1 esattamente sulle stesse coste dove era arrivato a tredici anni, nuotando per gli ultimi 40 metri verso la riva ma, soprattutto, verso la sopravvivenza.
Le riprese del cortometraggio si svolgeranno a Brindisi il prossimo 11 novembre, la produzione cinematografica ha chiesto il nulla osta al Comune per poter usufruire del PalaPentassuglia dalle 15.00 alle 20.00. Nella richiesta si specifica che non ci sarà alcun intralcio al traffico o alle normali attività.
Questo corto è quindi la trasposizione cinematografica di quanto c’è nel libro “La morte è certa, la vita no. La storia di Klaudio Ndoja” Tra queste pagine la storia di Klaudio va dalla  guerra civile e i proiettili vaganti nella natia e mortale Albania all’incontro con papa Francesco in piazza San Pietro come rappresentante del Centro Sportivo Italiano. Da clandestino invisibile sbarcato nell’Italia difficile ma generosa del nuovo millennio ad acclamato capitano di una squadra di Serie A di pallacanestro. Klaudio Ndoja, ha avuto il grande merito di non darsi mai per vinto  anche quando tutto il mondo attorno sembrava stesse per crollargli addosso. Da quel momento in poi è stata una scalata faticosa,  disseminata di sacrifici e sudore, ma gli ostacoli non hanno mai fermato questo giovane ragazzo dal cuore grande. Klaudio la sua strada l’ha percorsa sempre a testa alta, senza mai arrendersi, provando con orgoglio e con tutte le proprie forze a vincere l’ultima partita di ogni stagione. Perché, come ha detto lui stesso con voce rotta al microfono, davanti al papa e a una platea di migliaia di persone: “Non sono un campione sportivo, ma credo di esserlo nella vita grazie all’insegnamento dei miei genitori e dello sport. E dico ai ragazzini: se avete un sogno andate avanti, combattete, abbiate sempre fede. Tutto è raggiungibile, io ne sono la prova”.
Lucia Pezzuto per Il7Magazine

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