Laboratorio di ricerca sulla fusione nucleare, Rosy Barretta: “Nessun problema per l’ambiente e i cittadini”

BRINDISI- «Il progetto Tokamak per la realizzazione di un laboratorio di ricerca sulla fusione nucleare potrebbe portare a Brindisi un investimento colossale con ricadute occupazionali probabilmente irripetibili». Da Rosy Barretta, candidata brindisina al Senato del PD nel collegio proporzionale Puglia 2, arriva un sì convinto e motivato alla candidatura della Cittadella della Ricerca come sede ospitante del progetto conteso da altre 9 regioni italiane.

«Si tratterebbe di un investimento da 500 milioni di euro, che occuperebbe oltre 1500 persone, rilanciando la Cittadella e portando in città manager, ricercatori, tecnici di altissimo livello. Si creerebbero inoltre lavoro e opportunità per le aziende meccaniche, elettroniche e del settore energia, oltre che per le Università pugliesi».

A beneficiare dell’esperimento DTT (Divertor Tokamak Test) sarebbe insomma l’intera Regione e l’eventuale scelta di Brindisi da parte dell’Enea testimonierebbe un successo di squadra «perché su questo tema si è già raggiunto un primo risultato straordinario, la collaborazione inter-istituzionale tra Regione Puglia (disponibile ad investire fino a 30 milioni di euro), Provincia di Brindisi (che metterebbe a disposizione la Cittadella) e Comune di Brindisi (che si occuperebbe delle opere urbanistiche».

Quanto al profilo ambientale, la Barretta non ha dubbi: «Non si tratta di un sito di produzione di energia nucleare ma della ricerca preliminare per giungere a realizzare, nel 2050 e in un sito ovviamente ancora da individuare, la prima centrale a fusione nucleare. Questa ricerca non produce scorie né radioattività oltre i limiti previsti dalla legge. Dunque ogni timore di pericoli per l’ambiente e la salute dei cittadini è infondato. E come sapete, da sempre, sono una convinta ambientalista».

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