Le straordinarie volontarie del quartiere Commenda, creano mascherine e le regalano

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Mascherine bianche, colorate, ma anche a quadretti e floreali con nastrini di raso o elastici, in poche settimane le straordinarie volontarie del quartiere Commenda di Brindisi ne hanno realizzate e distribuite più di 1600. Un lavoro incredibile fatto da un gruppo di donne, alcune sarte esperte, altre semplici appassionate del cucito, che hanno deciso in questo momento di grande difficoltà di aiutare gli altri. In piena emergenza sanitaria, con una grave penuria di dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, si sono rimboccate le maniche e con ago e filo ne hanno realizzate davvero di tutti i tipi. L’idea nasce da Alma Ingrosso, Roberta Petrone, Romana Tarì, a cui hanno aderito subito Vanessa Di Giulio, Elvira Guadalupi e Mina Morella, di seguito tante altre ancora. Tutte queste donne fanno parte del Comitato del quartiere Commenda di Brindisi, un Comitato da sempre attivo ed intraprendente soprattutto vicino alle esigenze della gente. “E’ una iniziativa nata in sordina- dice Alma Ingrosso- che poi si è allargata sempre di più. Io non sono una sarta ma so cucire e me la cavo così ho cominciato a realizzare le prime mascherine coinvolgendo alcune amiche del quartiere. L’idea è nata in risposta ad un appello pubblicato dal dottore Portaluri su facebook: realizzare mascherine da distribuire a chi non riesce a reperirle, vuoi perché oramai sono introvabili, vuoi perché anche se si trovano i costi sono esorbitanti soprattutto per quelle famiglie che ne devono acquistare in gran numero”. Così Alma con le sue amiche hanno contattato dapprima il medico per chiedere qualche consiglio utile nella realizzazione delle mascherine. “Ci ha detto di utilizzare materiali naturali, come il cotone ed il lino-spiega Alma- materiali compatibili anche con chi soffre di allergie. Ci siamo documentate, una mano ce l’ha data anche una signora che fa parte del nostro gruppo e che di professione fa l’infermiera. In poco tempo siamo riuscite a mettere su una organizzazione capillare. La voce si è sparsa per il quartiere e sempre più donne si sono offerte di realizzare le mascherine”. Di pari passo con la crescita del numero delle volontarie è cresciuto anche il numero delle richieste. L’iniziativa è stata pubblicizzata sui social ed in poco tempo questa attività, squisitamente di volontariato senza scopo di lucro, è decollata. “C’è stata una mobilitazione straordinaria- dice Alma- la gente ha cominciato a donarci le stoffe e l’occorrente per cucire. Il cotone viene lavato a 90 gradi, in pratica sterilizzato mentre per l’elastico ritiriamo solo matasse nuove, qualche volta utilizziamo anche dei laccetti di raso”.
Il risultato di questa mobilitazione generale è stupefacente. In poche settimane Alma e le altre signore del Comitato hanno realizzato oltre 1600 mascherine che poi sono state distribuite persino agli operatori di  ecologici che poi le hanno ringraziate con un post. “Con la presente gli OPERATORI ECOLOGICI del Comune di Brindisi, vogliono ringraziare il comitato quartiere Commenda per il gradito e bellissimo dono delle mascherine prodotte manualmente da voi – scrivono su facebook-Ringraziamo i membri del comitato che con tanto impegno ci avete così dimostrato l’apprezzamento per il lavoro che giornalmente svolgiamo tra tante difficoltà . Soprattutto in questo periodo il vostro contributo sarà d’aiuto per continuare a svolgerlo al meglio nel pieno rispetto di tutti voi cittadini e di noi stessi..Grazie”. Le richieste per le mascherine avvengono contattando un numero telefonico, chi ha bisogno può comunicarlo tramite whatsapp, sempre mediante la stessa modalità viene stabilito dove e quando ritirale. “Normalmente diciamo alle persone di ritirarle presso i nostri condomini, magari ad orari in cui vanno a fare la spesa- dice Alma- mettiamo le mascherine nell’ascensore, per cui nessuno di noi ha contatti. Io, poi, in particolare, abitando in uno stabile senza ascensore, utilizzo il classico cestino calato giù dal balcone”. La produzione, in pratica , è a ciclo continuo perché le richieste sono tante, rallenta solo  quando i materiali scarseggiano ma anche in quel caso c’è sempre qualcuno pronto a donare e a dare una mano. “Avevamo finito l’elastico, ma la merceria Brunetti del rione Commenda ci ha donato una matassa da 100metri- spiega Alma- una signora ci ha voluto donare un lenzuolo ricamato del suo corredo. Io non volevo accettare, mi dispiaceva tagliarlo per ricavare la stoffa, ma lei ha insistito. Sapeva che sarebbe stato più utile a noi che a lei”. La distribuzione delle mascherine è gratuita, non c’è alcun giro di denaro e si basa sulla donazione dei materiali e sull’impegno straordinario di queste donne nel mettersi al servizio degli altri. Oggi c’è chi lucra sulla vendita delle mascherine, perché in tempi di emergenza sanitaria sono presso ché introvabili ma loro, come macchine da guerra, instancabili, le producono e le regalano. “Un giorno una donna è venuta a ritirare le mascherine e mi ha ringraziata dicendo che lei 20 euro per comprarle no le aveva perché in famiglia lavorava solo suo marito e quelle 20 euro se le guadagnava con il suo lavoro- racconta Alma- mi ha detto anche che anche i colleghi del marito non potevano permettersi di comprare le mascherine. Io mi sono sentita così male. Così abbiamo realizzato le mascherine per tutti”. La produzione delle mascherine non si ferma, ogni giorno arrivano nuovi ordini sempre più numerosi. Fortunatamente le volontarie non mancano, molte di queste donne sono sarte di professione che in questo periodo non stanno lavorando, ovviamente l’emergenza sanitaria, i rischi e le misure di contenimento per evitare il contagio del virus hanno di fatto bloccato tante attività. Ma queste sarte pur non avendo nulla da guadagnare in termini di denaro hanno comunque offerto la loro disponibilità e le loro capacità. “Siamo arrivati a quota 1600- dice Alma- ma entro il fine settimana supereremo le 2mila mascherine realizzate qui nelle nostre case. I materiali e il modello rispecchia quello indicato anche dai medici. Qualche giorno fa siamo riuscite a contattare l’epidemiologo Lopalco. Abbiamo raccontato della nostra iniziativa ed abbiamo chiesto anche qualche consiglio. Lui si è complimentato con noi e ci ha incitato a continuare”.
Per questo gran lavoro si ringrazia:  il Comitato Commenda nelle persone di Alma Ingrosso, Roberta Petrone, Romana Tarí, Marina Samarelli per le consegne( pony express); le sarte Santuzza Pisanó, Elvira Suma, Lorenza Mastrolilli, Doriana Ciná, Roberta De Padova, Rita Dell’ Erba, Mina Morelli, Vanessa di Giulio, Rosanna Leo, Isabella Benegiano e Lucia Giorgino;  il contributo della merceria Brunetti di Via Imperatore Costantino, di Brin Carta, di Jenny Ribezzi, di Attilio Pisani, dell’avv. Mauro Masiello e di tutti coloro che pur volendo restare anonimi hanno donato il materiale necessario.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

10 Commenti

    • Un grazie al buon senso che oggi serve a noi tutti! Dobbiamo esserlo sempre uniti x nn farci distruggere dal malessere seminato ! Ma tutte le società nn profit che fine hanno fatto

  1. Anche in questo momento difficile, come in tanti altri che la nostra comunita’ ha attraversato,viene fuori il grande cuore di alcune donne e uomini di spirito puro e di abnegazione alla causa comune. Prova ne è la spedizione organizzata dal governo Albanese con l’invio di medici ed infermieri specializzati nel contrasto al virus,che tanto sta’ provando la nostra nazione, con un messaggio dichiarato di grande riconoscenza all’Italia per ciò che ha fatto per l’Albania negli anni difficili. Non tutti sanno che per questo aiuto alla nostra nazione, si debba ringraziare,ancora una volta, i nostri concittadini che, anche in quella occasione come ora, uomini e donne della nostra comunità si mobilitarono e furono da esempio per tutta l’Italia. In Europa ci hanno voltato le spalle. C’è chi ha dimenticato chi sono gli Italiani, gli amici Albanesi no.

  2. Brave,bravissime! Questo sacrificio 3 altruismo vi fa onore e tutte le perspne che oggi indossano le vostre mascherine e tutti noi abbiamo per voi un dolce e riconoscente pensiero. Un grande abbraccio

  3. Salve potrei avere il n telefonico per potermi mettere in contatto con queste signore. Vi ringrazio anticipatamente

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*