Legambiente contro Patroni Griffi: “Un terminal di GNL nel porto è un ‘offesa, pronti a fare le barricate”

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BRINDISI- Legambiente contro le parole del  presidente dell’Autorità di Sistema  Patroni Griffi che durante l’incontro con il presidente del Parlamento Europeo Tajani ha affermato che “lo scalo di Brindisi si candida a diventare terminal di riferimento per il gas naturale liquido (GNL) nell’ottica della green economy”.

“E’ superfulo sottolineare che gli idrocarburi- scrive il presidente di Legambiente Nicola Anelli-  compreso il metano, nulla hanno a che vedere con la geen economy.”

Anelli ricorda che Brindisi nel 1990 è stata riconosciuta Area a Rischio di Crisi Ambientale a causa degli elevati rischi connessi all’inquinamento prodotto nell’area industriale ed alla presenza di impianti pericolosi ad alto rischio di incidente rilevante, fra cui i depositi costieri di GPL (Agip Covengas)  chiusi con provvedimento ministeriale.

Il piano di risanamento, rimasto inattuato anche per quel che concerne interventi prioritari immediatamente finanziabili, è stato approvato con decreto del presidente della Repubblica nell’aprile del 1998. Brindisi è stata inclusa fra i primi Siti di Interesse Nazionale ai fini della bonifica dei siti inquinati.

Legambiente ricorda inoltre la battaglia di Brindisi contro il  terminal di rigassificazione. “Proporre in questo contesto un terminal per GNL ed addirittura collegarlo alla green economy- aggiunge Anelli- è un offesa per il territorio e per l’intelligenza di chi riceve questa proposta. Ricordiamo che qualsiasi ipotesi di terminale costiero è impensabile nel porto di Brindisi perché ad alto rischio di incidente rilevante e perché in confllitto con quella green economy, assurdamente citata, che è invece il fondamento dello sviluppo del porto e del territorio all’interno della rete trans-europea dei trasporti.”

Legambiente chiede al presidente dei porti di chiarire la proposta e di abbandonare qualsiasi ipotesi di movimentazione,  stoccaggio, ed eventuale rigassificazione nel porto, pronti a presentare proposte di reale green economy e di reale decarbonizzazione  che consiste nell’uscita dall’impiego in tutti gli impianti termoelettrici  di tutti i combustibili fossili.

In caso contrario, preannuncia la stessa mobilitazione che tanto ha contribuito a cancellare la realizzazione del rigassificatore.

BrindisiOggi

 

 

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