L’emergenza Covid non ferma i concorsi, attesi migliaia di partecipanti per il bando dell’Arpal

BARI –  Mentre Conte sacrifica l’economia del paese per la salute pubblica e l’Italia è in allerta perché c’è sempre un nuovo Dpcm dietro l’angolo, i concorsi non si fermano.

L’Arpal ha emesso 15 concorsi per assunzioni a tempo pieno ed indeterminato per diversi profili professionali con l’obiettivo di potenziare i centri per l’impiego e le politiche attive del lavoro.

L’Arpal, l’agenzia regionale per le politiche attive del lavoro, ha ritenuto opportuno pubblicare questi bandi in agosto, quando la situazione Covid non era proprio delle migliori, in Italia e nello specifico in Puglia, che stava per fare i conti con gli strascichi di vacanzieri e non probabilmente non abbastanza prudenti. Domenica 18 ottobre, il presidente Conte ha emesso un nuovo Dpcm, che chiede ancora sacrifici ai ristoratori che potranno accettare solo sei persone per tavolo e avranno un orario di chiusura ben preciso, alle palestre e alle piscine che sono in nomination e forse alla prossima puntata dovranno abbassare le saracinesche e in alcune regioni scatta addirittura il coprifuoco. Tutto questo con un unico obiettivo: abbassare i contagi e sconfiggere il coronavirus. Tutte le disposizioni sono tese ad evitare assembramenti, ma nonostante questo sono permessi concorsi come questi dell’Arpal che creeranno inevitabilmente una calca di gente, ma non solo  al Palaflorio di Bari, sede della prova preselettiva, ma anche sui mezzi pubblici tra il 9 e il 25 novembre. Solo il primo giorno, si presenteranno i candidati per quattro delle 15 posizioni che contano 1912 persone. Il secondo giorno saranno 3424 i candidati divisi in quattro turni ad essere presenti al Palaflorio, il terzo 4179 e così via. Altrettanto grave è l’impossibilità di fare ricorso per chi quel giorno non sarà in condizioni ottimali per essere presente o chi sarà addirittura in quarantena, che da bando non avrà alcuna possibilità di recupero e verrà scartato automaticamente dalla selezione.

Sono queste le condizioni ideali per fare quindici concorsi per assunzioni a tempo indeterminato e pieno? Posti di lavoro che potrebbero risanare, anche se in parte, la situazione della disoccupazione in Puglia, ma che sono inevitabilmente viziati da circostanze non propizie e che potrebbero mettere ulteriormente in ginocchio una regione che non si può permettere un contagio di quella portata. Forse questo non è il momento.

Alberta Esposito

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