Mensa scolastica, ore ridotte per i lavoratori. Pri: “Bando doveva garantire il rispetto ore settimanali”

Da sx: Gabriele Antonino e Vito Birgitta

BRINDISI – La scuola è iniziata da quasi una settimana e parte quasi in concomitanza la polemica sulla refezione scolastica. Ad intervenire sulla questione, nelle decisioni assunte dal Comune con la società vincitrice dell’appalto, è il Pri (Partito repubblicano italiano) di Brindisi. “Dopo i problemi legati al servizio di integrazione scolastica, potrebbero aggiungersi quelli relativi alla ristorazione” scrivono i responsabili del partito, Gabriele Antonino e Vito Birgitta.

Ogni anno a Brindisi con l’avvio del nuovo anno scolastico ci sono state le polemiche in merito alla refezione scolastica. Polemiche dovute al ritardo del servizio. A volte è accaduto che la mensa sia partita anche dopo circa due mesi dall’avvio della scuola. Quest’anno, invece, tutto gira intorno al contratto che la società Serenissima, vincitrice dell’appalto, ha offerto ai lavoratori che prevede un’ora e 45 minuti quotidiani. I lavoratori hanno rifiutato il contratto ed ora è scontro tra sindacati e azienda. Quindi sarebbe a rischio l’avvio della mensa che sarebbe per il primo ottobre.

Su questa situazione sono intervenuti i responsabili di Pri: “Avevamo espresso apprezzamento per la decisione assunta dalla struttura commissariale di non prorogare l’affidamento del servizio di ristorazione scolastica alla azienda Markas, se non fino alla fine dello scorso anno scolastico, e di indire una nuova gara per la individuazione dell’impresa cui affidare questo delicatissimo compito. Tanto in ragione dei disservizi che si erano verificati durante la precedente gestione: dal ritardo nella realizzazione del centro cottura alle vessazioni cui erano sottoposti i lavoratori, costretti a ricorrere alla magistratura per vedere rispettati i loro diritti. Il rischio è di essere caduti dalla padella nella brace!”.

“Intanto – continua la missiva del Pri – perché non si è voluto inserire nel bando di gara l’obbligo per le imprese partecipanti di garantire il rispetto delle ore settimanali spettanti a ciascun lavoratore, come pure deciso dal Tribunale del lavoro di Brindisi con una sentenza del marzo 2018. La conseguenza è che la nuova ditta aggiudicatrice del servizio, la Serenissima, ha addirittura proposto una ulteriore riduzione dell’orario di lavoro settimanale inizialmente accordato dalla Markas”.

Il Partito repubblicano brindisino sottolinea che “Questo comporterebbe, in un ridottissimo lasso di tempo, i lavoratori impegnati nel servizio dovrebbero provvedere alla pulizia dei locali in cui viene svolto il servizio di ristorazione scolastica, alla somministrazione dei pasti e al ripristino successivo delle necessarie condizioni igieniche. Ma addirittura corre voce che, non essendo evidentemente la Serenissima in condizione di avviare il servizio, si potrebbe disporre una breve proroga alla Markas,  facendo oggi quello che non si è voluto fare ieri!”.

L’aspetto non chiaro per Birgitta e Antonino è “l’ipotesi, quale monte ore la Markas garantirebbe ai lavoratori: se lo stesso offerto dalla Serenissima o quello stabilito dal Tribunale. E’ notorio che i lavoratori sono da tempo in stato di agitazione e che a queste condizioni difficilmente il servizio partirà nei tempi previsti, con grave disagio per le famiglie che beneficiano del servizio mensa”.

Qualche giorno fa il Comune ha tenuto un incontro con i sindacati, ma a quanto pare, senza raggiungere un risultato o quanto meno risolvere questo problema con i lavoratori.

“Laddove si dovesse arrivare ad una contrapposizione frontale il Pri tutto, dalle rappresentanze politiche a quelle consiliari, non farà mancare il suo sostegno alle maestranze, vittime di questa ulteriore ingiustizia. Non resta che augurarsi che nella Conferenza dei Capigruppo convocata per lunedì 24 settembre con all’ordine del giorno anche questo argomento si possano individuare i percorsi più idonei da seguire per conciliare le esigenze delle famiglie di non vedersi private di un servizio essenziale quale la ristorazione scolastica e quello dei lavoratori di non essere di nuovo sottoposti ad ingiuste vessazioni” concludono.

Mar.De.Mi.

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