Per mesi senza contatore e acqua: condannata Arca Nord Salento

BRINDISI – L’Arca Nord Salento condannata a risarcire i danni a 5 famiglie rimaste senza acqua: è quanto stabilito in favore dei ricorrenti, che si sono affidati agli avvocati Marco Elia e Marco Masi dell’Adoc di Brindisi.

Tutto ha inizio nel settembre 2015: la fornitura del servizio idrico, sempre garantita dall’Acquedotto Pugliese S.p.a., si interrompe per 5 nuclei familiari che abitano in un immobile di edilizia popolare dell’Arca Nord Salento, nel rione Perrino di Brindisi. I tecnici montano 30 contatori a fronte di 35 unità abitative che necessitavano dell’allaccio. Un mese dopo, il ricorrente segnala presso l’Aqp l’accaduto, chiedendosi anche come mai fossero stati segnalati un numero inferiore i contatori rispetto al necessario.

A dicembre, il tronco principale del servizio idrico viene staccato, consentendo solo a coloro i quali avevano ottenuto il nuovo contatore di poter fruire del nuovo allaccio all’acqua. Nell’abitazione tagliata fuori dai nuovi contatori, si notava una riduzione della pressione sino a metà del mese di gennaio 2016: da quel momento, è stata completamente interrotta l’erogazione dell’acqua.

A quel punto, il consumatore si è recato presso l’Arca Nord Salento, dove è stato rassicurato su un celere ripristino tramite una richiesta degli altri contatori, ma dopo 20 giorni la situazione è rimasta invariata: l’ente, sollecitato per l’ennesima volta, ammetteva un errore nella gestione e rimandava la risoluzione in tempi brevi.

A metà febbraio 2016 un tecnico scatta alcune foto dei contatori, constata l’assenza di 5 contatori e dichiara di comunicare tempestivamente ad AQP del disagio per montare i contatori mancanti. Da quel momento, non si contano i reclami dell’uomo, che si reca più e più volte sia nella sede di AQP che di Arca Nord Salento che si rimbalzavano la risoluzione del problema.

Il 31 marzo 2016 una lettera a mezzo Pec viene inviata alle parti per ottenere un “immediato allaccio del servizio idrico” da parte degli Avv.ti dell’Adoc Marco Elia e Marco Masi, ma non segue risposta.

Agli avvocati non resta che presentare un ricorso d’urgenza ex art. 700 Codice di Procedura Civile: con provvedimento inaudita altera parte dell’8 aprile, il Giudice Roberta Marra ha ordinato ad Arca Nord Salento S.p.A. ed a Acquedotto Pugliese S.p.A., ciascuna per le rispettive competenze, l’immediato ripristino del servizio, “ravvisando prima facie, i presupposti del fumus boni iuis del diritto fatto valere dal ricorrente ed il periculum che il decorso del tempo necessario alla definizione del giudizio potesse determinare il perdurare di una situazione altamente pregiudizievole per il ricorrente e per la sua famiglia, privati del godimento di un bene indispensabile al soddisfacimento di esigenze di vita primarie”.

“Si deve escludere ogni responsabilità di Acquedotto Pugliese nell’evento e nella produzione dei relativi danni, essendosi essa attivata tempestivamente e nel rispetto dei termini contrattualmente previsti; l’interruzione della fornitura si è determinata in ragione di un difetto di comunicazione verificatosi prima dell’inoltro della richiesta ad Aqp di installazione di un nuovo collettore multiplo per le 5 abitazioni rimaste fuori dalla procedura di allacci singoli, ovvero allorquando le due società resistenti deliberarono di modificare l’impianto di fornitura e si rese necessario interloquire con gli inquilini per procedere alla volturazione o dismissione del vecchio contratto ed alla sottoscrizione di quello, singolo, nuovo. In questa fase, non si può riconoscere alcuna responsabilità in capo ad Aqp, rientrando nelle competenze della proprietaria dell’immobile notiziare gli inquilini con modalità efficaci e tempestive, circostanza allegata dalla Arca Nord Salento, ma da essa non provata”.

In buona sostanza Arca Nord Salento non ha comunicato ad Acquedotto Pugliese di istallare il nuovo collettore multiplo per le ulteriori cinque famiglie.
Il Giudice, pertanto, ha condannato Arca Nord Salento a risarcire i danni non patrimoniali al ricorrente oltre alle competenze legali sia agli avvocati Masi ed Cavaliere dell’Aqp.

BrindisiOggi

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