Sabato l’inaugurazione della mostra di Cesare Marino nel Castello Normanno-Svevo

MESAGNE – Sarà inaugurata sabato 10 giugno prossimo alle ore 19 nelle sale espositive del piano nobile del Castello Normanno- Svevo di Mesagne, la mostra delle opere del maestro Cesare Marino. E’ il primo evento del progetto “Stagioni d’Autore, Stagioni nel Cuore”, organizzato dall’associazione culturale “Eterogenea” di Mesagne con la prima area tematica dedicata a “Primavera d’Autore”. La mostra ha il Patrocinio della Città di Mesagne e dell’Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia. La mostra potrà essere visitata dal 10 giugno al 2 luglio 2017, con ingresso libero.

La mostra delle 39 opere è la seconda tappa di un intervento di “restituzione” alla fruizione collettiva delle opere e degli autori del patrimonio della collezione d’arte comunale di Mesagne.

Cesare Marino nasce a Mesagne in provincia di Brindisi il 28 Dicembre 1900, figlio di Pietro Marino, avvocato di una famiglia di avvocati sin dal XVIII secolo.   Il piccolo Cesare dimostra subito la sua propensione al disegno e nel 1916 si iscrive alla Regia Scuola Artistica Industriale a Lecce dove si diploma nel 1919 dopo aver appreso le tecniche di scultura della pietra leccese e l’intaglio nel legno.

Il suo approdo all’arte avviene negli anni Venti, in un contesto sociale di struttura quasi feudale che lasciava poco spazio agli intellettuali ed agli artisti.  Contemporaneamente il Marino si iscrive all’Accademia del Marmo di Carrara ma tra il 1922 ed il 1923 è costretto ad assolvere l’obbligo di leva sino al 1923, anno del suo congedo. Dopo il congedo militare Cesare è ancora a Mesagne. E’ insegnante e fortemente credente nel ruolo educativo dell’arte e fonda a Mesagne una scuola serale di Artigianato dove insegna Disegno, Scultura del marmo e del legno e Ricamo, sezione dedicata alla produzione di arazzi con un sistema innovativo inventato dal Marino stesso.

Alla fine degli anni ’20 si sposta a Bari dove ottiene la docenza della 7a ed 8a classe istituita con la Riforma Gentile del 1929. Nel 1932 lascia l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno all’attività di scultore.

Subentra la fase in cui la pittura di Cesare diventa pittura di piacere perchè praticata nel tempo libero, è questa la pittura in cui emerge tutto il fervore creativo e sperimentale dell’arte con tele cariche di motivi espressionistici e di simbolismi sociali legati ai temi della fabbrica, dell’alienazione per poi volgersi a combinazioni di astratta geometria con ricerche di tecniche miste.

La sua carriera “pubblica” di pittore comincia a ottant’anni; Cesare si concede qualche avventura mediatica oltre ad aumentare la sua partecipazioni ad esposizioni di grande rilievo. Egli si apre finalmente al mondo rivendicando la sua totalità e la grande varietà del suo lavoro di scultore e pittore, pur conservando la sua modestia, senza superbia: “io ho l’intelligenza di capire la mia ignoranza”. Scompare nel 1987 lasciando un grande messaggio per le nuove generazioni: “L’arte tende a migliorare l’uomo, a farlo più civile, a farlo più buono. Non si trova arte che renda delinquente l’uomo”.

Interverranno all’inaugurazione il sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, l’assessore alla Cultura Marco Calò e Rita Fasano, presidente dell’associazione culturale Eterogenea.

BrindisiOggi

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